#193 GAETANO BUONORA U.G.L. (mercoledì, 03 agosto 2011) Per Trifone, Sinceramente commossi, ci uniamo tutti al dolore per la perdita del papà. Sentite condoglianze da tutti gli amici UGL.
#192 GAETANO BUONORA UGL (venerdì, 29 luglio 2011 10:45) MOLTO PRESTO SARA' RICHIESTA LA LISTA E MOLTI ALTRI TABULATI,AFFINCHE' TUTTO RISULTI REGOLARE.SALUTI E GRAZIE
#191 Nappo Raffaele (giovedì, 28 luglio 2011 12:32) Per quello che vale voglio esprimere la mia opinione, equa sicuramente non lo sarà, intanto perchè parecchi colleghi ne hanno chiesto più mesi e poi perchè l'azienda nella scelta di chi non dovrà farla userà il solito sistema di connivenza, spero di sbagliarmi, ma se mai uscirà una lista troveremo tra chi non è andato in cassa integrazione molti degli ultimi iscritti alla Cisl.
#190 SALVATORE FNDERICO (mercoledì, 27 luglio 2011 11:50) DIMENTICAVO ....SECONDO VOI QUESTA CASSA INTEGRALE SARA EQUA X TUTTI???? ASPETTO RISPOSTE GRAZIE ANKE SE IMMAGINO CHE QUALCUNO VISTA QUESTO FORUM...^_^
#189 SALVATORE FENDERICO (mercoledì, 27 luglio 2011) COME AL SOLITO NASCONO DEI MALINTESI COSA CHE NN DOVREBBE MAI SUCCEDERE E SPECIALMENTE SU QUESTO FORUM,SI CONTINUA A FARE LA GUERRA DEI POVERI E NN SI COMPRENDE CHE LA NOSTRA SITUAZIONE E TRAGGICA.IN QUANLIASI MODO VANNO LE COSE SIAMO SEMPRE NOI LAVORATORI CHE CI RIMETTIAMO.DEBBO DIRE UNA COSA CHE FARA MALE A QUALCUNO E MI DISPIACE ENORMEMENTE,SE PARLIAMO DI VITTORIE BE NN DIREI CHE CI SONO MAI STATE.IN QUALSIASI AMMINISTRAZIONE CHE ABBIAMO AVUTO NN SONO MAI ANDATRE BENE LE COSE CE SEMPRE STATO QUALCUNO CHE E STATO AGEVOLATO, E QUESTO LO SARA SEMPRE,XKE I COMPROMESSI LI FANNO TUTTI E NN VENITEMI A PARLARE DI LOTTA NN SAPETE E NN CONOSCETE COSA SIGNIFICA LOTTARE X I PROPI DIRITTI.FINKE CI SARANNO PERSONE CHE SI ABBASSERANNO NN CAMBIERA MAI NULLA .CON QUESTO NN VOGLIO DIRE CHE DOBBIAMO LOTTERE CONTRO LA NOSTRA AZIENDA MA DI SACRIFICI NE ABBIAMO FATTO NN STO AD ELENCARE CHI LI A FATTI..NOI DOBBIAMO LAVORARE X PRODURRE XKE SE PRODUCIAMO CI SONO DEI BENE FICI X L'AZIENDA E DI CONSEGUENZA ANCHE X NOI.MA FINO AD ORA QUALI BENEFICI ABBIAMO AVUTO?? FORSE VI RIFERITE ALLA MOBILITA,ALLA CASSA INTEGRALE,AI TIKETS,AI TURNI STRANI,BE SE QUESTE SONO CONQUISTE VI CHEDO SCUSA XKE NN HO CAPITO NULLA ALLORA.
#188 Nappo Raffaele (lunedì, 25 luglio 2011 11:47) Caro Nino ti invito a leggere meglio quello che ho scritto, non è diretto a te e dovresti saperlo viste le chiacchirate che in passato ci siamo fatti.... mi limito a rispondere al buon gianluca che fortunatamente è un signore e quindi non mi prenderà a schiaffi, ma si limita a vomitare cattiverie e insulti nonostante avesse promesso di non collegarsi più... anzi, visto la persona indegna che sono, pregalo di non collegarsi più al forum, tanto continuerò a censurarlo. Per il resto stai tranquillo, non mi è mai passato per la testa di mettere in dubbio i tuoi successi sindacali. Ciao, a presto
#187 BUONORA GAETANO U.G.L. (venerdì, 22 luglio 2011 17:53) Di male in peggio .Mi sento come uno che in venti anni di Sindacato non avesse mai fatto niente.Vinvito tutti ad esaminare i grandi risultati ottenuti e sicuramente non in questo modo Se volete vi elenco tutti gli accordi azienda rsa ottenuti. Saluti e baci.
#186 Nappo Raffaele (venerdì, 22 luglio 2011 15:58) Ti ringrazio per gli auguri, ma penso che non me ne farò niente.... un altro filosofo invece diceva che quando si ha torto la verità rode... comunque, se darai le dimissioni chiederò personalmente una giornata di lutto in memoria delle tue grandi conquiste sindacali, e grazie del fatto che ti asterrai dallo scrivere su questo spazio, ne sono sollevato... anzi faccio di più, cancello queste nefandezze che scrivi, qualcuno potrebbe ridere. Buone vacanze.
#185 Gaetano Buonora (giovedì, 21 luglio 2011 19:05) Adesso lo dico io BASTA, con queste stupide e demenziali polemiche state portando un enorme danno al sindacato. E pur vero che il caldo fa male a tutti, ma gli unici che stanno godendo sono l, azienda ed alcune persone che tutti noi cosciamo bene. Cosi non si avanti ma si torna indietro Fate attenzione.Non ESIMIO Nino.
#184 Nappo Raffaele (giovedì, 21 luglio 2011 18:24) Quando non si sa quello che si dice, sarebbe meglio tacere, è vero che nella gestione Fiordaliso stavo meglio, ma solo perchè lui rispettava il mio stato di categoria protetta, visto che sono stato assunto in quella categoria... nessun compromesso, solo regole rispettate. Mi dispiace che ti sia sentito attaccato, non lo eri, mi scoccia che dai della pecora a molti colleghi e ho spiegato perchè... ma va bene, sembrerò anche saputello perche vado a scovare leggi e regole che publico sul sito, e sono contento che tu già le conosca.... però tu hai anche la libertà di non collegarti, di non scrivere su questo forum visto che non è una cosa sindacale ma uno spazio che ho creato io.... mi chiedi dove sono io ora che i colleghi sono in cassa integrazione, ti stupirà saperlo, ma sono anche io fra loro, tutto il mese di Luglio, e non perchè l'ho chiesto io come hanno fatto tanti colleghi (vero? tu se non sbaglio hai chiesto Luglio e Agosto), ma perchè mi è stato imposto. E infine che cosa avrei fatto io nella tua posizione di sindacalista, questo non lo sapremo mai, perchè un collega ostentando ben 20 deleghe mi ha preceduto... e perdonami il finale, ma dalle mie parti si dice che la prima gallina ha gridare è quella che ha fatto l'uovo.... tu, perchè te la sei presa tanto?
#183 Nappo Raffaele (lunedì, 18 luglio 2011 12:14) Ciao Nino, mi fa piacere avere i tuoi ringraziamenti sul fatto che continuo a scrivere sulla MIA BACHECA, ma evidentemente non hai capito quello che ho scritto, a me non interessano le guerre che fate o non fate fra sindacalisti... i sindacati servono a tutelare tutti i lavoratori no loro stessi, ora se lo si sa fare va bene, altrimenti fate altro. Personalmente, lo sai, io non sono in guerra con nessuno, però mi rode subbire sempre le esigenze dell'azienda a dispetto di tutte le regole contrattuali.
#182 BUONORA GAETANO UGL (venerdì, 15 luglio 2011 13:13) Caro Raffaele, innanzitutto desidero ringraziarti di aver scritto sulla bacheca, COSA RARISSIMA da parte dei lavoratori che purtroppo sanno solo parlare e non denunciare i soprusi subiti dall,Azienda,èpur vero quello che denunci su alcuni sindacalisti, ma ti posso assicurare che a me personalmente non me frega niente,per il il semplice motivo che in 20 annl di attività di SINDACATO ,non sono mai caduto in trappola.Le norme sulla tutela dei lavoratori va difesa insieme rsa e personale TUTTO. Per riguardo il voto io quello che penso al momento lo esprimo con sincerità,salvo e spero di non ricredermi. Ti saluto e ti abbraccio Nino.
#181 Nappo Raffaele (mercoledì, 13 luglio 2011 12:00) Caro Nino, dici di non aver capito dove non sono d'accordo con te quando dai un voto a Castellano per le solite cose che dice.... te lo spiego meglio, chiaramente è il mio parere e può essere sbagliato, io credo fortemente nelle regole, e in quelle persone che devono vigilare affinchè siano rispettate. ora se l'azienda sta applicando le regole per questo momento di crisi va bene, altrimenti non sono i colleghi che fanno le pecore ma chi dovrebbe vigilare e tutelare i lavoratori, nella nostra azienda invece funziona in altro modo, e tu lo sai, salvando qualcuno, si fa il sindacalista per avere una posizione di comodo rispetto all'azienda..... quindi siamo noi a doverci lamentare, noi che siamo lasciati soli e quindi costretti a patteggiare i nostri diritti. Riflettici.
#180 Nappo Raffaele (sabato, 25 giugno 2011 12:46) Non sono d'accordo con voi, quello di cui parlate è un diritto che la Costituzione Italiana all'art. 36 e il codice civile art, 2109 contempla e il quale prevede che il periodo annuale di ferie retribuito costituisce un diritto insopprimibile e irrinunciabile del lavoratore, cui corrisponde l’obbligo del datore di lavoro di organizzare e dirigere l’attività in modo da consentire l’esercizio di tale diritto. Tale disposizione prevede al 2° comma che : - la durata delle ferie è fissata dalla legge, dai contratti collettivi, dagli usi e secondo equità ; al 3° comma : - l’imprenditore deve preventivamente comunicare al lavoratore il periodo stabilito per il godimento delle ferie;” La regola esiste.... ci vorrebbe qualcuno che la facesse applicare!!!!!!
#179 Buonora Gaetano U.G.L. (venerdì, 24 giugno 2011 11:57) Ciao Gianluca, ti saluto con affetto e ti do come voto, per il precedente commento un bel 9. Ai lavoratori un saluto ed un invito a svegliarsi.La primavera è finita.Bune vacanze.
#178 Gianluca Castellano UGL (giovedì, 23 giugno 2011 18:14) Mi associo a quanto comunicatovi dal collega Gaetano, le ferie sono un diritto sacrosanto del lavoratore e nessuno le puo' negare,sia quelle invernali che quelle estive.Non cedete anessun tipo di ricatto ne minacce, fate valere i vostri diritti, quei diritti che si sono aquisiti con duri scontri e talvolta anche con qualche morto ammazzato.Leggete la storia che insegna tante cose.Qui si lotta solo per i nostri diritti, che talvolta ci vengono negati(ma non per tutti).Volevo comunicare una cosa: Mi e' giunta voce che non e' stata accreditata ancora la quattordicesima, per essere preciso, l'azienda a noi sindacati non ha comunicato nulla a proposito, ne di negativo, ne di positivo, quindi per noi dovra' essere erogata regolarmente. Se cosi' non fosse, siamo veramente alla frutta...A questo punto, regolatevi voi se ci sono gli estremi per unirci e lottare per i nostri diritti...Altrimenti, fate le solite pecore, subite e non lamentatevi mai piu'.
#177 Gaetano Buonora (martedì, 21 giugno 2011 19:48) Ciao Raffaele, ti rispondo io con un pò di ritardo perchè solo oggi sono riuscito a documentarmi. La risposta è no, secondo l'avvocato Fontanarosa legale dell'UGL, la cassa integrazione non può sostituire le ferie, che sono un diritto irrinunciabile del lavoratore sancito dalla costituzione, percui, qualsiasi violazione di questo diritto è punita dalla legge. Invito i lavoratori a denunciare qualsiasi abbuso.
#176 Nappo Raffaele (giovedì, 16 giugno 2011 00:53) Chi mi sa dare una risposta! ma veramente la cassa integrazione può essere data in sostituzione delle ferie? e, in caso di risposta affermativa, riusciremo più a programmare un periodo di riposo senza che l'azienda debba dire l'ultima parola?
#175 Nappo Raffaele (martedì, 07 giugno 2011 11:24) Stavolta sono contento di essermi sbagliato... ieri nella riunione tra azienda e sindacati si è parlato di crisi e cassa integrazione guadagni, e diciamoci la verità, ci può stare, salvo aver usato altri mezzi a disposizione quali per esempio l'abbatimento dello straordinario e il monte ferie ancora molto alto... ma come dicevo prima, ci si puo stare. Negli allegati quanto c'è da sapere sulla cassa integrazione guadagni da fonte INPS.
#174 Nappo Raffaele (sabato, 04 giugno 2011 09:45) Speriamo bene, anche se ultimamente, quando convocano tutti i sindacati e per far fuori qualche altro membro "della famiglia". Comunque prepariamoci al peggio, negli allegati c'è quello da sapere nel caso si parlasse di mobilità, dateci una occhiata. E per i colleghi che eventualmente leggono, quelli della Fincantieri non hanno insegnato niente? RIFLETTETE.... domani quelli evirati potreste essere voi
#173 Gaetano Buonora (venerdì, 03 giugno 2011 18:16) Lunedì 06-O6-2011 tutte le sigle sindacali sono state convocate alle ore 11,00 alla sede dell'Investigatore. Penso che all'ordine del giorno ci sia la risoluzione dei gravi problemi dei lavoratori ,più volte denunciati all'Azienda
#172 Nappo Raffaele (giovedì, 26 maggio 2011 13:07) Ancora una volta è l'UGL che tenta la via della parola per il rispetto delle regole, perchè le regole si rispettano, ci chiedono continuamente di osservarle, vedi orari, vedi divisa e quant'altro, i diritti invece c'è li regalano, come se fossero premi da riscuotere, vedi permessi, ferie e quant'altro. E' stato chiesto un incontro urgentissimo il 23 c.m. vedremo!!! Negli allegati il Fax di richiesta (Per gli scettici).
#171 Nappo Raffaele (giovedì, 19 maggio 2011 18:13) Gianluca, il file che hai pubblicato l'ho spostato negli allegati, dopo averlo riordinato. ciao
#170 Nappo Raffaele (mercoledì, 18 maggio 2011 09:50) Negli allegati quello che c'è da sapere per eventuali infortuni sul lavoro, anche per chi ne ha subiti già.
#169 Gaetano Buonora (martedì, 17 maggio 2011 23:16) grazie lello, ricevuto.
#168 Nappo Raffaele (lunedì, 16 maggio 2011 22:53) Nino se leggi gli allegati ho modificato il file, ora dovresti poterlo aprire, ciao.
#167 Nappo Raffaele (giovedì, 12 maggio 2011 21:17) Qualcuno mi ha chiesto se era vero che il nostro CCNL è stato sottoscritto, mi sono informato, no è stato sottoscritto quello per la sicurezza sussidiaria, lo pubblicato negli allegati.
#166 Nappo Raffaele (giovedì, 12 maggio 2011 19:23) Se a qualcuno interessa negli allegati c'è la nuova legge sulle GpG pubblicata il 16 Marzo 2011. Penso che sia l'ultimo tempo che ho perso per i cari colleghi che tanto hanno dimostrato di apprezzare questa iniziativa.
#165 salvatore fenderico (giovedì, 12 maggio 2011 17:37) firmate questa petixione fatela girare ...grazie a tutti
#164 salvatore ,fenderico (giovedì, 12 maggio 2011 17:36) http://www.petizionionline.it/petizione/rischiesta-di-riforma-dello-stato-contrattuale-e-giuridico-delle-guardie-giurate/4013
#163 salvatore fenderico (mercoledì, 04 maggio 2011 17:57) Cassazione: rovinosa situazione economica-produttiva dell'azienda? il datore non può disdire il CCNL PDF Stampa E-mail Scritto da REDAZIONE S.N.G.G. Mercoledì 04 Maggio 2011 15:28 La disdetta del CCNL trova applicazione esclusivamente con riferimento alle organizzazioni sindacali firmatarie dello stesso contratto ma non di certo con riferimento alle parti del rapporto di lavoro individuale, salva l'ipotesi di contratti aziendali, stipulati dal singolo datore di lavoro e dai sindacati locali dei lavoratori e dai quali, ricorrendone i presupposti, anche il datore di lavoro, quale parte contrattuale, può recedere. E' quanto affermato dalla Corte di Cassazione, con sentenza n. 8994 del 19 aprile 2011, relativamente al caso di una società che aveva operato il recesso dal contratto collettivo nazionale settore Tessile con conseguente riduzione delle retribuzioni corrisposte ai suoi dipendenti. I giudici di merito, sul ricorso proposto da una dipendente, avevano ritenuto l'illegittimità dell'atto di recesso con condanna dell'azienda al pagamento, in favore della lavoratrice, delle differenze retributive connesse all'applicazione del contratto collettivo. A nulla vale la motivazione della società in merito alla "rovinosa situazione economica-produttiva" che l'aveva portata a disdidire il CCNL per eccessiva onerosità sopravvenuta. La Suprema Corte, infatti, rigettando il ricorso dell'azienda in crisi, sottolinea l'infondatezza del presupposto mosso dalla ricorrente ossia la possibilità da parte del singolo datore di lavoro di disdettare il contratto collettivo, competendo la possibilità di disdire il contratto collettivo esclusivamente alle parti stipulanti - organizzazioni sindacali e datoriali - che di norma disciplinano pure le conseguenze della disdetta. (Data: 25/04/2011 10.30.00 - Autore: L.S.)
#162 salvatore fenderico (mercoledì, 04 maggio 2011 17:56) Cassazione: la legittimità del licenziamento non può prescindere dalla corretta qualificazione degli illeciti sanzionati anteriormente PDF Stampa E-mail Scritto da REDAZIONE S.N.G.G. Mercoledì 04 Maggio 2011 15:29 La Corte di Cassazione, con sentenza n. 8456/2011, ha stabilito che "anche nell'ipotesi in cui la disciplina collettiva preveda un determinato comportamento quale giustificato motivo (soggettivo) di licenziamento, il giudice investito della legittimità di tale recesso deve comunque valutare alla stregua dei parametri di cui all'art. 3 della legge n. 604 del 1966, la proporzionalità, rispetto alla gravità del fatto addebitato al lavoratore e dallo stesso commesso, della sanzione del licenziamento alla luce di tutte le circostanze del caso concreto". Si legge ancora in sentenza che "la previsione da parte della contrattazione collettiva del licenziamento (disciplinare) del lavoratore che abbia riportato un determinato numero di sanzioni non espulsive non esclude il potere del giudice di valutare la gravità in concreto dei singoli fatti addebitati, ancorché connotati della recidiva, ai fini dell'accertamento della proporzionalità della sanzione espulsiva". Nel caso di specie, una società ricorreva in cassazione sostenendo che la Corte d'Appello, ritenendo illegittimo il licenziamento inflitto ad un lavoratore, avrebbe omesso di valutare i fatti addebitati al dipendente e, pur dando atto di precedenti disciplinari, non ne avrebbe poi tenuto conto ai fini della valutazione dell'ipotesi di recidiva specificamente prevista dalla contrattazione collettiva, contestata al lavoratore e posta a base del licenziamento. La Suprema Corte, accogliendo il ricorso, cassa la sentenza con rinvio precisando che il giudice di merito potrà valutare la legittimità o meno del provvedimento espulsivo solo previa esatta qualificazione degli illeciti sanzionati anteriormente alla intimazione del licenziamento ai fini dell'applicabilità o meno dell'ipotesi della recidiva prevista dal contratto collettivo. (Data: 21/04/2011 10.30.00 - Autore: L.S.)
#161 Gaetano Buonora UGL (sabato, 30 aprile 2011 17:08) Non so a quale riunione alludi, so solo che la RSA UGL non ha partecipato perchè non convocata tutta, VERGOGNA A TUTTI QUELLI CHE HANNO GESTITO TUTTO QUESTO. Che bella famiglia.
#160 Nappo Raffaele (sabato, 30 aprile 2011 14:19) Com'è andata la riunione ieri, ci sei andato poi? Fammi sapere
#159 Gianluca Castellano UGL (venerdì, 29 aprile 2011 19:41) Purtoppo bisogna dire che e' cambiato il maestro, ma la musica e' sempre la stessa,anzi forse peggio...non ho parole... se cio' che accade vuol dire essere persone di famiglia, beh, mio malgrado, preferirei essere rinnegato....Fate un po' voi...
#158 Nappo Raffaele (venerdì, 29 aprile 2011 10:15) A proposito, negli allegati troverete il bando di assegnazione dei lotti.
#157 Nappo Raffaele (venerdì, 29 aprile 2011 09:53) Sabato alle 24,00 alle regioni finisce il servizio e ci subentra la vigilante.... speriamo non sia l'inizio di nuovi guai vista l'intenzione della proprietà di trattarci come persone di famiglia.. Forse anche stavolta ci chiederà di dare una mano a ...lasciare qualcuno di noi a casa? E per quelli che se ne fregano.... ci sono pezzi da 90 da sistemare, occhio al proprio orticello, poi magari ci sentiremo per i piagnistei. Auguri.
#156 Gianluca Castellano UGL (lunedì, 25 aprile 2011 21:55) Mi associo anch'io agli auguri di soli voi tre colleghi...BUONA E SANTA PASQUA...
#155 Nappo Raffaele (lunedì, 25 aprile 2011 18:22) Mi assoccio agli auguri, Buona Pasqua a tutti.
#154 gaetano Buuonora (domenica, 24 aprile 2011 16:11) Sinceri Auguri a tutti dell,Investigatore di una buona Pasqua.
#153 SALVATORE FENDERICO (domenica, 24 aprile 2011 13:46) Gli auguri sono sinceri anche se le frasi possono sembrare sempre le stesse. Un caloroso abbraccio e... Buona Pasqua!
#152 salvatore fenderico (giovedì, 21 aprile 2011 19:29) I NUOVI PIRATI DOVRANNO VEDERSELA CON I VIGILANTES FONTE> Agenzia Fuoritutto Roma, 21 aprile ’11 (Fuoritutto) I vigilantes contro la pirateria. Sarà la polizia privata, imbarcata su navi e mercantili, a vigilare e intervenire contro il preoccupante ripetersi di assalti marini. Lo prevede la proposta di legge in discussione nella commissione Affari costituzionali della Camera che ha unificato in un testo base due proposte di contenuto analogo. In sostanza, sulle navi battenti bandiera italiana i servizi di vigilanza privata in acque internazionali “in cui esiste il rischio di atti di pirateria contro la sicurezza delle persone e dei beni” potranno essere svolti “con l'impiego di guardie giurate, e con l'utilizzo di armi comuni da sparo”. Sarà il ministero dell'Interno a stabilire caratteristiche e requisiti per l'acquisizione, possesso e trasporto delle armi e le condizioni per il loro utilizzo Inutile dire che la proposta suscita più di una perplessità. L'Udc si mostra preoccupata per l'estensione dei servizi di vigilanza privata al di fuori dei contini nazionali; la Lega ritiene che la disciplina delle condizioni assimilabili a “regole di ingaggio” dei militari dovrebbe essere dettata direttamente dal legislatore e che sia necessario approfondire meglio cosa significhi “armi comuni da sparo”; l'Idv gia' preannuncia il voto contrario. Il relatore, Giorgio Stracquadanio (Pdl) ci tiene a ricordare che il provvedimento tende solo a risolvere un problema concreto: vi sono acque internazionali esposte al rischio di pirateria e – sostiene- “bisogna assicurare una qualche protezione agli equipaggi e ai passeggeri delle navi e alle merci e valori trasportati”. (Sbo)
#151 SALVATORE FENDERICO (venerdì, 15 aprile 2011 20:01) DELUSIONE !! Delusione è, Pensare di avere attorno a te solo amici, e invece poi ti rendi conto che sono solo serpenti. Delusione è, Dare tanto senza nulla pretendere e accorgerti che sei solo sfruttato e manipolato. Delusione è, Credere tanto nelle persone che sono al di sopra di te, e poi ti rendi conto che sono molto al di sotto di te. Delusione è, Offrire tanta Amicizia .... e ricevere tanta cattiveria. Delusione è, Sentirsi chiamare fratello e ricevere poi pugnalate dallo stesso che ti ha chiamato fratello. Delusione è, Abbracciare chi pensi sia "amico" e notare che quell'abbraccio tende a spaccarti la schiena. Delusione è, Essere sempre presente e disponibile per gli altri e renderti conto che quando tu ! nè hai bisogno non c'è nessuno che ti aiuta. Delusione è, Dare quel poco che hai, fosse anche solo conoscenza di qualcosa, e poi nel bisogno sentirsi dire no!. Delusione è, Credere ancora nella sincerità e nell'amicizia, e renderti conto che sei solo tu a crederci ! . Delusione è, Dedicarti anima e corpo al tuo dovere di uomo e di lavoratore e renderti conto che non sei altro che un numero!!. Delusione è, Che pur sapendo di essere solo un numero, continui ad essere dedito al tuo dovere .. e ti accorgi di essere solo merce di scambio!!. Delusione è, Passare ore a cercare di contattare quelle persone che fino a poco prima ti sorridevano, ti adulavano e si professavano tuoi amici, e che poi non si degnano di rispondere nemmeno al telefono. Delusione è, CREDERE ANCORA !! ??
#150 Nappo Raffaele (venerdì, 15 aprile 2011 19:09) Ultimamente quello che si sente più dire è che c'è la crisi, le aziende forti di questo, hanno cominciato a tirare una corda che piano piano ci sta soffoccando, dicono piccoli sacrifici purchè si vada avanti, e, in aziende di famiglia si deve sempre dare una mano!!!!! Io come "appartenente" a un'azienda di famiglia mai mi sarei aspettato di essere così umiliato, di vivere una situazione frustrante come questa, fatta di soprusi e di arroganza, eppure anch'io avevo partecipato alla crescita dell'azienda con 22 anni di turni assurdi e famiglia trascurata, e poi, niente, oggi ci tolgono definitivamente il tiket mensa, non si potrebbe perchè un diritto aquisito, ma chi se ne frega, alla faccia dei diritti... poi magari domani servirà una mano perchè ci saranno le ferie e...... ricorderemo allora che la nostra è un azienda di famiglia e che merita una mano, ma io non farò niente.
#149 Gianluca Castellano UGL (giovedì, 14 aprile 2011 20:01) 'A nav cammin' e 'a fav se coc'...questo e' quello che negl'anni hanno pensato gli "operai" dell'investigatore...ragionamento che ha indotto alla distruzione...siamo stati stuzzicati e umiliati in tutto, e ancora ci permettiamo di pensare" Ma tanto a mo che arrivano a me, ce ne vuole di tempo!!!" Vergognatevi!!! Dio e' grande e misericordioso ed e' a favore di chi lotta per la giustizia, la verita'. Ha fatto cadere i "re" dai troni, umiliato i potenti, annientato i prepotenti. Ha premiato i giusti e i puri di cuore...ha dato gloria ai maltrattati e innalzato i perseguitati, salvandoli dal fuoco dell'inferno, quindi dalla pena eterna.Ora, quello che voglio dirvi, non abbiate paura di lottare per la verita' e la giustizia. Ancora oggi c'e' chi mangia, ( cioe' chi fa lo straordinario, salta i riposi e non segue il 6+1+1,o chi lo segue a modo suo, chi fa mattina e notte a lavoro nello stesso giorno e tante,tante,ma tante altre cose)e chi e' povero, quello che fa solo le sette-otto ore e fa le botte con i piedi per portare la famiglia avanti, litigando con tutti perche' abituato a ricevere lo stipendio il gg 10, e giustamente, si e' basato i suoi impegni su questo e quindi ricevendolo il gg 15 , ha tante difficolta', fate un po' voi. Davvero tutti voi credete che e' tutta la comunita' a subire questo???Mah...Tra pochi gg con le regioni si arrivera' alla resa dei conti...Sono curioso di vedere cosa succedera'...Tutti sono bravi a parlare, a giudicare e criticare, ma di concreto non fanno mai niente, nessuno ha il coraggio di farsi avanti, eppure molte cose sono alla luce del giorno, vengono notate da tutti, ma si usa solo puntare il dito spettegolando, ma i fatti con chi veramente si dovrebbero fare, nessuno li fa'. Allora un appello a tutti i colleghi" Fatemi vedere cosa siete capace di fare voi, che siete tanto bravi a parlare, criticare e giudicare, non nascondetevi dietro gli altri infamandoli, abbiate "le palle" di dire le cose in faccia a chi le dovete dire, non vi tirate indietro, tutti abbiamo bisogno di lavorare e di portare le famiglie avanti, non e' un buon motivo non reagire nascondendosi dietro a queste stupidità.
#148 Gaetano Buonora UGL (giovedì, 14 aprile 2011 16:50) vedo che nessuno scrive più sulla nostra bacheca , forse avete anzi abbiamo risolto tutti i problemi ?? mi sembra proprio di no visto che come "stavamo stiamo"; forse perchè il mese di aprile è un mese dolce da dormire ?... Vi invito a scrivere per manifestare i propri problemi visto che ce ne sono tanti da risolvere
#147 Nappo Raffaele (giovedì, 07 aprile 2011 20:01) Ciao Nino, vedi negli allegati, ho trovato qualcosa. Fammi sapere.
#146 SALVATORE FENDERICO (mercoledì, 06 aprile 2011 18:19) CARO RAFFAELE NN E PIU LA PREFETTURA A STABILIRE LE TARIFFE MA LA REGIONE.E POI NELL'APPALTO CI SONO I COSIDDETTI PAKKETTI E SONO INCLUSI DIVERSE TIPOLOGIE DI SERVIZIO....E POI LO SAPPIAMO BENE.COME VANNO CERTE COSE. NN POSSIAMO FARCI NULLA SE UN IVP VUOLE REGALARE IL PROPIO SERVIZIO LA LEGGE ..NN PUO OBBIETTARE SU CERTI REGALI..(INTENDO DIRE SE UN IVP VUOLE REGALARE IL PROPIO SERVIZIO E AGGIUNGERE DEGLI OPSCIONAL NESSUNO LO PUO IMPEDIRE..). ANKE SE CI FOSSE UNA TABBELLA DEI PRZZARI LE COSE ANDREBBERO NELLO STESSO MODO..XKE NN FUNZIONA NULLA..LE ISTITUZIONI NN ESISTONO ..XKE NN SI EFFETUANO DEI CONTROLLI PRESSO GLI IVP..DI KI NN PAGA I CONTRIBUTI ALLE GPG...BASTANO 2 ANNI DI ATTIVITA X TRUFFARE QUEI POVERI LAVORATORI..POI L'IVP KIUDE..E SI RESTA SENZA UN CENTESIMO.. XKE LOE ISTITUZIONI NN INTERVENGONO E EFFETUANO DEI CONTROLLI A TUTTI GLI IVP.. DOVE STA L'ISPETTORATO DEL LAVORO?? LA QUESTURA 'IL PREFETTO?? VEDI CASO I.S.S. DA ANNI SONO STATE FATTE DELòLE DENUNCIE SONO ARRIVATI ORMAI QUANDO SERA INGRANDITO E X LORO SFORTUNA E CAPITATO UN MAGISTRATO INTERGERRIMO..SCRUPOLOSO E ALLORA SI E MOSSO QUALCOSA..SOLO IN QUEL CASO..E SAI QUANTI CE NE SONO DI IVP... KE VIAGGIANO IN QUELLE CONDIZIONI??? LA COSA PIU IMPORTANTE SAREBBE QUELLA DI CERCARE DI ESSERE TUTTI UNITI X FORMARE UNA FORZA..MA FINQUANDO QUESTO NN SUCCEDERA...POTRANNO SCORRAZARE INDISTURBATI....TUTTI GLI IVP...^_^
#145 SALVATORE FENDERICO (mercoledì, 06 aprile 2011 18:04) 4 aprile 2011 Vigilanza Privata: riprende il negoziato È ripreso il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale della Vigilanza Privata, prima con incontro della delegazione ristretta, poi della delegazione plenaria. Le controparti hanno dichiarato di voler riprendere la trattativa in modo stringente affrontando alcuni temi ritenuti prioritari: cambio di appalto; classificazione del personale; flessibilità; parte economica ed anno proposto di attivare, parallelamente, una commissione paritetica, con un ruolo tecnico, che esamini approfonditamente la questione del campo di applicazione. “Pur avendo compreso la necessità di affrontare questo argomento” spiega la Filcams Cgil “la disponibilità delle controparti, al momento, è quella di verificare se ci sono le condizioni per giungere ad un accordo anche su questo aspetto, e che possa essere recepito all’interno del Contratto Nazionale.” Il percorso della commissione tecnica, sarà, parallelo a quello del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale e che, comunque, anche secondo quanto dichiarato dalle parti datoriali, dovrà giungere a conclusione. Durante la riunione plenaria oltre a riferire quanto avvenuto durante la riunione in ristretta, sono stati concordati alcuni incontri a breve, per verificare la fattibilità del percorso proposto dalle controparti, affrontare il tema del cambio di appalto, e per attivare la commissione paritetica sul campo di applicazione. La commissione paritetica, sarà composta da una persona per ogni organizzazione sindacale e da 3 membri di parte datoriale, e si incontrerà l’8 aprile a Firenze, mentre il prossimo incontro per il rinnovo del contratto nazionale si terrà il 13 aprile a partire dalle ore 15.30, con una delegazione composta da 6 rappresentanti per organizzazione sindacale. “La Filcams ha ritenuto opportuno questo primo passaggio, al fine di renderlo ancora più stringente anche se la delegazione plenaria sarà comunque sempre aggiornata e coinvolta nei vari passaggi della trattativa.”
#144 Gaetano Buonora UGL (mercoledì, 06 aprile 2011 16:26) Caro Raffaele, in merito alla tua domanda forse ti posso rispondere io: la tariffa da te citata è da anni in vigore ma stranamente non c'è nessuno che vigili su queste offerte. Mi sembra che le persone più indicate oltre agli enti pubblici, che indicono le gare d'appalto, e le aziende concorrenti siano la prefettura e la questura centrale . Mi sembra che da anni nessuno e dico nessuno fa rispettare le regole !! Chi paga alla fine ??? noi poveri lavoratori .... (tra mobilità e cassa integrale) "E meno male che le retribuzioni sono molto a molto alte"..
#143 Nappo Raffaele (mercoledì, 06 aprile 2011 13:33) Vorrei che qualcuno mi spiegasse perchè se la tariffa oraria di una GpG per la legge dello Stato è di € 22 + iva, tanti istituti riescono a prendere appalti a meno della metà. I requisiti di qualità che deve avere un IVP sono già legge, e allora come è possibile?
#142 Gianluca Castellano UGL (lunedì, 04 aprile 2011 18:51) Carissimi colleghi, dopo la riunione ufficiosa avuta il 30/03/2011, in cui venivamo convocati come vecchi dipendenti e non come dirigenti R.S.A. voglio precisare a tutti i colleghi che scopo dell'incontro era solo di informarci,vista la crisi che l'azienda sta attraversando,dell'applicazione del 6 gg lavorativi + 2 di riposo. Replicando piu' volte che nel caso, dovessero verificarsi la perdita di ulteriori posti di servizio, l'azienda si vedrebbe costretta ad applicare la cassa integrazione. Questo ha scaturito un tumulto tra i colleghi, i quali parlano, parlano,parlano, ma nessuno si muove.Invece di parlare, prossimamente, in data da definire, ma sara' al piu' presto, l'UGL presso la sede di Piazza Nazionale, terra' un assemblea sindacale, per spiegare e chiarire alcuni punti, e pronta a rispondere a tutte le domande per una migliore soluzione da effettuare...Spero che accorriate in tanti e non facciate le solite PECORE, impaurite da i "provvedimenti" che l'azienda possa prendere nei vostri confronti.
#141 SALVATORE FENDERICO (sabato, 02 aprile 2011 21:15) DI PIETRO. Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Per sapere -premesso che: la guardia particolare giurata attualmente è inquadrata giuridicamente come «incaricato di un pubblico servizio», benché la Corte di cassazione in molteplici sentenze ne abbia evidenziato anche la qualità di «agente di polizia giudiziaria» e di «pubblico ufficiale» sottolineando il collegamento funzionale delle attività di sicurezza privata con l'ambito delle più ampie finalità di salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblica. Tale situazione porta a considerare il servizio svolto dalle guardie particolari giurate come attività integrativa di quella di polizia; i poteri delle guardie giurate sono disciplinate da un ordinamento del 1931 che non attribuisce loro uno specifico status giuridico. Pur svolgendo un servizio di pubblica utilità inserito da poco nel testo unico di pubblica sicurezza, agli istituti di vigilanza non è riconosciuto nessun potere, nonostante i compiti che oggi lo stesso Stato gli affida. Non è consentito, per esempio, l'utilizzo dei sistemi di segnalazione visiva ed acustica di emergenza utili per contrastare e reprimere i reati contro il patrimonio; la guardia particolare giurata, come si evince dalla definizione, al momento del rilascio dei titoli, effettua un giuramento di fedeltà al Capo dello Stato e alle sue leggi, che per logica, dovrebbe significare l'assegnazione di poteri particolari diversi dal semplice cittadino, altrimenti non avrebbe motivo di esistere un giuramento di fedeltà identico a quello che effettuano gli appartenenti alle forze dell'ordine nonché tutti coloro debbono esercitare delle pubbliche potestà. Invece, alla guardia particolare giurata viene negato qualsiasi potere costringendola, di fatto, a svolgere il proprio servizio con molteplici difficoltà, rendendo la tutela e la prevenzione dei reati molto più complessa; a causa del crescente bisogno di sicurezza documentato dai fatti di cronaca degli ultimi armi, le aziende che operano in questo settore, se pur con fatica, si sono adeguate ai tempi odierni con sistemi di vigilanza sempre più sofisticati, elevando i propri standard di sicurezza e protezione e divenendo un tassello importante per tutto il sistema di vigilanza e di protezione; le mutevoli e svariate condizioni di impiego delle guardie particolari giurate rendono la legislazione in materia soggetta a continue modifiche e i vuoti normativi generatisi lasciano all'interpretazione personale di prefetti e questori la soluzione dei continui quesiti sollevati dalle imprese del settore; altra problematica di non poca importanza riguarda la tematica dell'orario di lavoro. Il settore della vigilanza privata opera in deroga al decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66 (attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro). Questa deroga, concessa in casi eccezionali di sicurezza pubblica, è divenuta una consolidata abitudine creando un danno personale di non poco rilievo ad ogni singola guardia particolare giurata che si ripercuote sul corretto espletamento della propria mansione. Gli orari a cui sono sottoposte le guardie particolari giurate creano un abbassamento fisiologico della soglia di attenzione dovuto alla stanchezza mettendo a repentaglio, in alcuni servizi, la propria incolumità e quella di chi li circonda -: quali iniziative intenda adottare per delineare l'esatta qualificazione giuridica delle guardie particolari giurate riconoscendo alle stesse uno specifico status giuridico e tracciando, al contempo, i compiti, le mansioni e i relativi poteri e funzioni; in che modo intenda affrontare la problematica relativa all'orario di lavoro applicato alla categoria indicata. (4-11390)
#140 SALVATORE FENDE4RICO (venerdì, 01 aprile 2011 12:54) http://www.guardieinformate.net/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=11874&forum=9
#139 Nappo Raffaele (venerdì, 01 aprile 2011 11:55) ho deciso di cancellare anche la cisl dal sito perchè in tanti mesi non hanno partecipato ne ha forum, ne fatto domande, ne dato risposte. La partecipazione ha questo sito ha il solo scopo di aggregare, visto che noi guardie lavoriamo ognuna per se, evidentemente non si è capito lo spirito... ne sono dolente.
#138 salvatore fenderico (martedì, 29 marzo 2011 20:12) Lavoro, nuove regole su certificati malattia MERCATO DEL LAVORO Vota: Cambiano le regole per la certificazione della malattia in azienda. I vecchi certificati sbarcano online. La data per il passaggio definitivo alla sola trasmissione telematica è già tracciata: dal 17 giugno prossimo, spiegano in una nota i consulenti del lavoro, al termine del periodo transitorio, il datore di lavoro privato non potrà più richiedere al lavoratore l'invio della copia cartacea dell'attestazione di malattia, ma dovrà prendere visione delle attestazioni di malattia avvalendosi esclusivamente dei servizi resi disponibili dall'Inps. In base alle nuove disposizioni, è facoltà del datore di richiedere ai propri dipendenti di comunicare il numero di protocollo identificativo del certificato medico inviato via web dal medico. Tecnicamente, per i lavoratori del settore privato restano in vigore i seguenti obblighi: - comunicare tempestivamente al datore di lavoro la propria assenza dovuta allo stato di malattia - comunicare l'indirizzo per la reperibilità nel caso sia diverso dalla residenza o dal domicilio abituale per consentire i controlli medico fiscali - fornire al datore (su richiesta) il protocollo identificativo del certificato medico - presentare il formato cartaceo al datore in ipotesi di impossibilità del medico di predisporre l'invio telematico (anche nel caso in cui il datore sia stato abilitato alla consultazione telematica dei certificati). Tecnicamente, le novità sono state inserite nel collegato al lavoro attraverso l'articolo 25 che ha provveduto ad uniformare il settore privato con quello pubblico circa l'obbligatorietà della trasmissione telematica dei certificati medici. Rispetto alle assenze dal posto di lavoro e alla loro certificazione, una recente sentenza della Cassazione, ha ridefinito i termini legali della questione, mettendo in evidenza come siano compatibili con lo stato di malattia, "brevi uscite" che siano adeguate alle prescrizioni del medico curante rispetto al decorso normale della malattia. La decisione della Corte ha stabilito, quindi, che nessun addebito può essere mosso al lavoratore che compia, ad esempio, delle attività motorie fuori dalla propria abitazione, pur risultando in malattia. Poggiare, quindi, su questo elemento un'eventuale provvedimento di licenziamento è quindi da considerarsi illegittimo. In casi come questo, nei quali sussiste un'attestazione medica, composta anche da accertamenti legati ad esami diagnostici specifici, l'onere della prova della non conformità passa al datore di lavoro. Altri dati, in merito al processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione sono arrivati anche dal Ministero rispetto all'intera partita dell'e-governement. Secondo i numeri diffusi rispetto al tema dell'itc, l'Italia risulta tra i Paesi, quindi mostrando tra i migliori risultati in tema di e-Government: prima per disponibilità e seconda (al 99% dell`indicatore) per qualità e innovazione dei 20 servizi prioritari per i cittadini e le imprese. Inoltre la disponibilità telematica dei servizi prioritari ha raggiunto il 100% (era il 69% nel 2009), contro una media europea che si ferma all`82%. La qualità dei servizi offerti è al livello più alto per la quasi totalità dei 20 servizi prioritari: insieme a Germania, Svezia e Portogallo, l`Italia è al 99% rispetto alla una media Ue a 27 che si assesta a circa l`89%. Sulla partita delle Rsu , "il primo passo da fare è una rivisitazione e l'aggiornamento dell'accordo sindacale sulle Rsu del 1998; questo perché si è passati con il DLgs 150/2009 ( la cosiddetta "Legge Brunetta" ) da 10 a 4 comparti e la legge stessa ha in parte modificato le attribuzioni delle Rsu". Lo dichiara Gianni Baratta, segretario confederale della CISL, a conclusione dell'incontro di oggi all'A.Ra.N. " Il secondo passo- continua Baratta- dovrebbe essere il regolamento vero e proprio di attuazione per le elezioni delle Rsu, ed il terzo - imprescindibile - passaggio è l'accordo sui comparti che mesi fa non fu possibile realizzare per le differenti valutazioni che le organizzazioni sindacali avevano sull'argomento e che oggi con questa procedura potrebbe essere più agevole risolvere. "."Questo percorso per la CISL- conclude Baratta- vedrebbe come logica conclusione, dopo 90 giorni, come previsto dalle norme, le elezioni delle Rsu. Molte organizzazioni hanno detto cose analoghe alle nostre, quindi siamo fiduciosi che nel prossimo incontro - previsto per il prossimo 5 aprile - si possa arrivare ad un accordo".
#137 salvatore fenderico (martedì, 29 marzo 2011 20:11) concordo pienamente...su quello ke dici..^_^
#136 Nappo Raffaele (martedì, 29 marzo 2011 17:16) No Salvatore, non sono d'accordo le regole se si conoscono si fanno rispettare, e la mia non è una domanda ma una informazione che poi ognuno decide di usare oppure no. Per quello che riguarda i sindacati è sempre la solita storia, intanto bisogna capire chi fa veramente sindacato e chi invece usa questa carica per fare i fatti suoi, e poi è inutile avere i cannoni se non si hanno munizioni, chi vuol capire capisca.
#135 salvatore fenderico (martedì, 29 marzo 2011 16:01) caro raffaele questa domanda la devi rivolgere hai signori che scolgono SINDACATO... quante cose nn si posso fare e si stanno facendo?? e i sig.SINDACALISTI COSA FANNO?? chiedono solo iscrizioni? e poi??
#134 Nappo Raffaele (martedì, 29 marzo 2011 10:19) Tanti colleghi si lamentano perchè gli viene data la notte prima del riposo, si può fare? si, possono dare la notte prima del riposo perchè il contratto lo prevede. Dopo il riposo (di 24 ore)devono aggiungere comunque le 11 ore in quanto il riposo settimanale non assorbe quello giornaliero (art.73), per esigenze di servizio tale riposo (quello delle 11 ore) potrà essere ridotto MA NON SOPRESSO! per esempio si potrà fare notte-riposo-pomeriggio(24 ore + 11 ore o meno di 11 ore) ma non si potrà fare notte-riposo-mattina con inizio alle 6 in quanto in tal modo le 11 ore non ci sarebbero più. Regolatevi.
#133 salvatore fenderico (venerdì, 25 marzo 2011) PENSIONE CON TRE ANNI DI ANTICIPO Pubblicato 25 marzo 2011 Potranno chiedere la pensione con tre anni di anticipo, rispetto agli altri lavoratori dipendenti, i lavoratori impegnati in lavori usuranti. E’ quanto prevede lo schema di decreto legislativo attuativo della delega conferita dall’articolo 1 della legge 183/2010 (c.d. Collegato lavoro) volta a consentire ai lavoratori dipendenti impegnati in lavori o attività connotati da un particolare indice di stress psico-fisico, di maturare il diritto al trattamento pensionistico con un anticipo di 3 anni. Hanno diritto alla pensione anticipata: i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti in galleria, lavori nelle cave, ad alte temperature, lavorazione del vetro; i lavoratori subordinati notturni (almeno 64 notti per chi matura i requisiti dal luglio 2009, 78 per chi li ha maturati tra il 2008 e la prima metà del 2009); i lavoratori addetti alla cd. “linea catena” che, nell’ambito di un processo produttivo in serie, svolgano lavori caratterizzati dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale; i conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto di persone. Per godere del beneficio pensionistico è necessario che le attività usuranti vengano svolte al momento dell’accesso al pensionamento e che siano state svolte per una certa durata nel corso della carriera lavorativa. Per almeno sette anni negli ultimi 10 nel caso di decorrenza entro il 31 dicembre 2017, mentre dal 2018 bisognerà aver effettuato lavori faticosi per metà della propria vita lavorativa. Specifiche norme concernono gli obblighi dei datori di lavoro in ordine alla produzione della documentazione volta a dimostrare il possesso dei requisiti richiesti per l’accesso al beneficio pensionistico. Ferma restando la disciplina vigente in materia di revoca dei trattamenti pensionistici e ripetizione dell’indebito, si prevede che nel caso di erogazione dei benefici sulla base di documentazione non veritiera il datore di lavoro che l’ha fornita sia tenuto al pagamento di una sanzione in favore degli istituti previdenziali eroganti. Una apposita clausola di salvaguardia, infine, è volta a garantire il rispetto dei limiti di spesa fissati, prevedendo il differimento della decorrenza dei trattamenti (con criteri di priorità basati sulla data di maturazione dei requisiti) qualora emergano scostamenti tra il numero delle domande presentate e la copertura finanziaria a disposizione. Dal 2013 l’accesso alla pensione è permesso con un’età anagrafica di tre anni inferiore a quella prevista (o tre punti in meno se si considera la quota tra età e anni di contribuzione, 94 invece di 97 e un’età anagrafica minima di 58 anni). In via transitoria (tra il 2008 e il 2012) l’anticipo per l’accesso alla pensione varia da uno a tre anni. Sullo schema di decreto legislativo attuativo della delega la XI Commissione (Lavoro) della Camera ha espresso parere favorevole nella seduta del 9 marzo 2011. Fonte: Camera dei Deputat
#132 Nappo Raffaele (martedì, 22 marzo 2011 20:12) Ciao Nino, ho scaricato un file negli allegati, vedi se ti è utile
#131 SALVATORE FENDERICO (giovedì, 17 marzo 2011 14:40) TUTTI GLI I.V.P. PARTECIPANO ALLE GARE D'APPALTO E RIESCONO AD ACCAPARRARSI L'APPALTO..E NOI COSA FACCIAMO?? E DAL 2005 KE NN RIUSCIAMO PIU AD ACCAPARRARCI NESSUN CONTRATTO..... LASCIO A VOI ..GIUDICARE... (TANTO SI KIAKKIERA SOLAMENTE IN QUESTI I.V.P.)
#130 salvatore fenderico (giovedì, 17 marzo 2011 14:32) Siti sensibili, vigilano le guardie giurate 20110315_155954.jpg Al via il decreto che prevede le guardie giurate a vigilare sui "siti sensibili" Paola Fusco Entra in vigore domani il decreto che prevede la vigilanza armata di guardie giurate presso gli obiettivi sensibili e nei siti 'con speciali esigenze di sicurezza (ospedali, tribunali, regioni, province, sedi Inps, musei). Le nuove norme hanno lo scopo di aumentare la sicurezza di aziende ed enti ritenuti possibili siti ' sensibili' sotto il profilo della sicurezza e a garantire la qualita' professionale degli operatori della vigilanza privata. Il decreto ministeriale del 1 dicembre 2010, che entra in vigore da domani, introduce i requisiti organizzativi e professionali per le imprese di vigilanza privata e prevede che la vigilanza, se non vi provvedono le forze di polizia, dovra' essere affidata alle guardie giurate. Fra gli obiettivi sensibili da affidare alle guardie giurate il decreto cita aziende pubbliche e private dei settori dell' energia e delle comunicazioni e quindi centrali elettriche, raffinerie, centrali telefoniche, emittenti radiotelevisive. Fra i siti con speciali esigenze di sicurezza ci sono invece ospedali, strutture pubbliche con centri elaborazione dati come Regioni, Province, Inps, e poi tribunali, musei, pinacoteche.
#129 salvatore fenderico (mercoledì, 16 marzo 2011 19:14) Scritto da Ilaria Garaffoni Giovedì 03 Marzo 2011 09:23 ROMA - Dopo 70 anni di onorata attività da "operai con la pistola", le guardie giurate hanno ottenuto nel 2008 lo status di "incaricato di pubblico servizio", ma la qualifica non soddisfa l'On. Antonio di Pietro (IdV), che ha posto un'interrogazione a risposta scritta al ministero dell'Interno relativa al "riconoscimento giuridico di status, poteri e funzioni alle guardie particolari giurate " (atto C.4/10671). Ripercorrendo la storia della vigilanza privata, Di Pietro chiede anche l'uso di sistemi di segnalazione visiva (i lampeggianti blu sono ora preclusi e quelli arancioni sono limitati alle emergenze) e, soprattutto, la concessione di poteri che esulino dalla qualifica di incaricato di pubblico servizio, probabilmente per spingersi - anche se la nota non lo esplicita - nella sfera del pubblico ufficiale. Su questa possibile qualifica delle GPG pendono peraltro delle proposte di legge (clicca qui per leggere l'articolo). E voi che ne pensate? Intanto leggetevi il testo. *************************************************************************************************************** "DI PIETRO - al ministro dell'Interno - per sapere premesso che: - dai primi metronotte che si aggiravano in bicicletta nelle vie dei centri urbani, le guardie particolari giurate sono lo strumento più capillare di controllo offerto ai cittadini; - il disagio che da anni investe la categoria delle guardie particolari giurate (GPG), diventata ormai un vero corpo al servizio dei cittadini e, molto spesso, utile alle forze dell'ordine, riguarda il mancato riconoscimento di una specifica funzione che ne attesti uno specifico status giuridico; - le guardie particolari giurate prestano la loro opera di vigilanza presso enti pubblici e privati, sono ormai figure di spicco nelle attività commerciali di cui il cittadino è utente: banche, supermercati, ospedali, centri commerciali, aeroporti, trasporto valori; - la disciplina vigente in materia di sicurezza privata risale ad un vecchio regio decreto del 1931. Il riconoscimento della qualifica di «incaricato di pubblico servizio» è stato un passo importante, anche se molto piccolo, scaturito dalla diversificazione dei compiti assegnati a questa categoria di lavoratori, i quali, sempre più spesso, stanno integrando le forze dell'ordine nel controllo degli obiettivi sensibili, quali le strutture aeroportuali e portuali, gli uffici pubblici, le strutture sanitarie e così via; - le mutevoli e svariate condizioni d'impiego delle guardie particolari giurate e le continue richieste di una maggiore sicurezza in alcuni settori privati e della pubblica amministrazione rendono la legislazione in materia soggetta a continue modifiche, ciò che genera vuoti normativi e lascia all'interpretazione personale di prefetti e questori la soluzione dei continui quesiti sollevati; non univoco risulta l'orientamento della Corte di cassazione; - attualmente, al livello giuridico, la figura delle guardie particolari giurate si può collocare a metà strada tra il privato cittadino e gli agenti delle numerose forze di polizia presenti sul territorio; - il riconoscimento di servizio di pubblica utilità, inserito di recente nel testo unico di pubblica sicurezza, non consente, agli istituti di vigilanza, l'utilizzo dei sistemi di segnalazione visiva ed acustica di emergenza, per reprimere e contrastare il reato contro il patrimonio - si ricorda che l'80 per cento del denaro nel nostro Paese viene trasportato dalle guardie particolari giurate - né alle guardie particolari giurate è riconosciuto alcun potere, di nessun genere - questione che, ad avviso dell'interrogante, risulta inaccettabile a fronte dei compiti che oggi lo stesso Stato affida loro; - la guardia particolare giurata, come si evince dalla definizione, al momento del rilascio dei titoli effettua un giuramento di fedeltà al Capo dello Stato e alle sue leggi, il medesimo che prestano gli appartenenti alle forze dell'ordine e armate nonché tutti coloro che devono esercitare delle pubbliche potestà: se ed in quale modo intenda provvedere al fine di realizzare un riconoscimento giuridico di status, poteri e funzioni nei confronti della categoria indicata. (4-10671)
#128 salvatore fenderico (domenica, 06 marzo 2011 10:42) http://www.sindacatonazionale.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2426%3Ail-maltrattamento-sul-lavoro-e-come-in-famiglia-cassazione-100902001&catid=34%3Amobbing
#127 salvatore fenderico (domenica, 06 marzo 2011 10:35) Qualifica delle guardie giurate: un'interrogazione parlamentare PDF Stampa Email Scritto da Ilaria Garaffoni Giovedì 03 Marzo 2011 09:23 ROMA - Dopo 70 anni di onorata attività da "operai con la pistola", le guardie giurate hanno ottenuto nel 2008 lo status di "incaricato di pubblico servizio", ma la qualifica non soddisfa l'On. Antonio di Pietro (IdV), che ha posto un'interrogazione a risposta scritta al ministero dell'Interno relativa al "riconoscimento giuridico di status, poteri e funzioni alle guardie particolari giurate " (atto C.4/10671). Ripercorrendo la storia della vigilanza privata, Di Pietro chiede anche l'uso di sistemi di segnalazione visiva (i lampeggianti blu sono ora preclusi e quelli arancioni sono limitati alle emergenze) e, soprattutto, la concessione di poteri che esulino dalla qualifica di incaricato di pubblico servizio, probabilmente per spingersi - anche se la nota non lo esplicita - nella sfera del pubblico ufficiale. Su questa possibile qualifica delle GPG pendono peraltro delle proposte di legge (clicca qui per leggere l'articolo). E voi che ne pensate? Intanto leggetevi il testo. *************************************************************************************************************** "DI PIETRO - al ministro dell'Interno - per sapere premesso che: - dai primi metronotte che si aggiravano in bicicletta nelle vie dei centri urbani, le guardie particolari giurate sono lo strumento più capillare di controllo offerto ai cittadini; - il disagio che da anni investe la categoria delle guardie particolari giurate (GPG), diventata ormai un vero corpo al servizio dei cittadini e, molto spesso, utile alle forze dell'ordine, riguarda il mancato riconoscimento di una specifica funzione che ne attesti uno specifico status giuridico; - le guardie particolari giurate prestano la loro opera di vigilanza presso enti pubblici e privati, sono ormai figure di spicco nelle attività commerciali di cui il cittadino è utente: banche, supermercati, ospedali, centri commerciali, aeroporti, trasporto valori; - la disciplina vigente in materia di sicurezza privata risale ad un vecchio regio decreto del 1931. Il riconoscimento della qualifica di «incaricato di pubblico servizio» è stato un passo importante, anche se molto piccolo, scaturito dalla diversificazione dei compiti assegnati a questa categoria di lavoratori, i quali, sempre più spesso, stanno integrando le forze dell'ordine nel controllo degli obiettivi sensibili, quali le strutture aeroportuali e portuali, gli uffici pubblici, le strutture sanitarie e così via; - le mutevoli e svariate condizioni d'impiego delle guardie particolari giurate e le continue richieste di una maggiore sicurezza in alcuni settori privati e della pubblica amministrazione rendono la legislazione in materia soggetta a continue modifiche, ciò che genera vuoti normativi e lascia all'interpretazione personale di prefetti e questori la soluzione dei continui quesiti sollevati; non univoco risulta l'orientamento della Corte di cassazione; - attualmente, al livello giuridico, la figura delle guardie particolari giurate si può collocare a metà strada tra il privato cittadino e gli agenti delle numerose forze di polizia presenti sul territorio; - il riconoscimento di servizio di pubblica utilità, inserito di recente nel testo unico di pubblica sicurezza, non consente, agli istituti di vigilanza, l'utilizzo dei sistemi di segnalazione visiva ed acustica di emergenza, per reprimere e contrastare il reato contro il patrimonio - si ricorda che l'80 per cento del denaro nel nostro Paese viene trasportato dalle guardie particolari giurate - né alle guardie particolari giurate è riconosciuto alcun potere, di nessun genere - questione che, ad avviso dell'interrogante, risulta inaccettabile a fronte dei compiti che oggi lo stesso Stato affida loro; - la guardia particolare giurata, come si evince dalla definizione, al momento del rilascio dei titoli effettua un giuramento di fedeltà al Capo dello Stato e alle sue leggi, il medesimo che prestano gli appartenenti alle forze dell'ordine e armate nonché tutti coloro che devono esercitare delle pubbliche potestà: se ed in quale modo intenda provvedere al fine di realizzare un riconoscimento giuridico di status, poteri e funzioni nei confronti della categoria indicata. (4-10671)
#126 salvatore fenderico (sabato, 05 marzo 2011 16:19) Fallimento di un istituto di vigilanza: chiesti gli arresti del senatore Nespoli L'accusa al parlamentare del Pdl è di bancarotta fraudolenta: chiesta l'autorizzazione al Senato|Video Vincenzo Nespoli, senatore del Pdl Vincenzo Nespoli, senatore del Pdl NAPOLI - I pm John Woodcock, Vincenzo Piscitelli e Mariella Di Mauro hanno chiesto gli arresti domiciliari per il senatore del Pdl, Vincenzo Nespoli, che è anche sindaco di Afragola. Il gip Alessandro Buccino Grimaldi ha emesso l'ordinanza e ha chiesto l'autorizzazione agli arresti al Senato della Repubblica. FALLIMENTO - L'accusa nei confronti del parlamentare è di bancarotta fraudolenta e reimpiego di denaro di provenienza illecita. La vicenda riguarda il fallimento della società di vigilanza «La Gazzella» di Afragola, gravata da un passivo di 25 milioni di euro (nel 2008 furono arrestati i due amministratori pro-tempore, attualmente a giudizio). Secondo l'accusa il denaro destinato, prevalentemente, ai contributi dei dipendenti veniva «distratto» e impiegato in una speculazione edilizia nell'area di Afragola (nel video sopra gli edifici sequestrati). Proprio in relazione a quest'ultimo «investimento» si ricorda lo scontro tra il comandante dei vigili urbani, Felice Esposito, e il parlamentare del Pdl, dopo i controlli delle guardie municipali che avevano apposto i sigilli ai manufatti. Un contrasto tanto ruvido che Esposito lasciò l'incarico e attualmente svolge un altro lavoro. Operazione della Guardia di Finanza * Gli immobili sequestrati dalla Guardia di Finanza (Nucleo di polizia tributaria) nell'area di Afragola: secondo l'accusa della Procura di Napoli sarebbero stati costruiti grazie ai fondi «distratti» dal senatore Nespoli * * * * * * * * * * * * * IL RUOLO DI NESPOLI - Gli accertamenti, scrive la Procura, avrebbero evidenziato il ruolo di «dominus occulto» svolto dal senatore nella gestione della società fallita, di cui egli «era il titolare di fatto attraverso un prestanome e l'utilizzo della stessa ai fini di arricchimento personale e di acquisizione di consenso elettorale nonché diverse condotte di distrazione di somme raccolte dai clienti con conseguente occultamento e falsificazione della documentazione contabile e societaria». INDAGATI ANCHE AUTISTA E NIPOTE DEL SINDACO - Le richieste di ordinanze di custodia avanzate dalla procura erano otto. Il gip, pur riconoscendo la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, ha concesso solo quella per Nespoli, non ravvisando per gli altri le esigenze cautelari. Tra gli indagati vi sono l'amministore della «Gazzella», un consigliere comunale, l'autista e il nipote del sindaco, un imprenditore ed un commercialista. I militari della Guardia di finanza hanno sequestrato la Sean, società immobiliare riconducibile alla moglie di Nespoli, che, secondo l'accusa, realizzava speculazioni con fondi sottratti alla «Gazzella» e provenienti da altri reati. Nell'inchiesta, c'è anche un filone che riguarda la corruzione elettorale: posti di lavoro venivano offerti in cambio di voti, ma il reato è prescritto. CICCHITTO E GASPARRI - «Esprimiamo al senatore Nespoli la nostra solidarietà non facendoci influenzare da un clima giustizialista che invece affascina e coinvolge alcuni amici del PdL. Non si capisce perchè a Nespoli debbano essere inflitti gli arresti domiciliari se non per marcare davanti all’opinione pubblica il ricorso ad un provvedimento di privazione della libertà», afferma Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. Da parte sua il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri aggiunge: «Sono certo che il senatore Nespoli dimostrerà agevolmente e rapidamente la sua totale estraneità agli addebiti che gli vengono mossi. Devo constatare che si rinnovano opinabili modalità di azione da parte di alcuni settori della magistratura». Titti Beneduce 14 maggio 2010
#125 SALVATORE FENDERICO (venerdì, 04 marzo 2011 15:13) Pensione anticipata-Schema di Decreto sui parametri di usura per il lavoro notturno pubblicata da Giordano Lacasella il giorno venerdì 4 marzo 2011 alle ore 15.08 Il 28 gennaio u.s. il Consiglio dei Ministri ha dato via libera allo schema di Decreto Legislativo attuativo della prima delle deleghe contenute nel Collegato Lavoro, relativo ai requisiti per gli sconti sui contributi ed età anagrafica in materia di pensione anticipata. Nello specifico, dal 2013, gli addetti esposti a lavoro usurante potranno accedere alla pensione con uno sconto di 3 anni sull’età anagrafica (58 anziché 61) oppure con 3 punti in meno sulla “quota” data dalla somma di età anagrafica e anzianità contributiva (94 anziché 97). Il testo dello schema di decreto contiene inoltre una finestra retroattiva per i lavoratori che abbiano maturato o matureranno i requisiti tra il 2008 e il 2012. Per quanto riguarda la definizione dei cd. “parametri di usura”, lo schema del decreto conferma il tetto minimo di 78 notti lavorative l’anno per l’accesso al beneficio pieno dei 3 anni (si scende invece a 2 anni per chi totalizza tra 72 e 77 notti, 1 anno per chi non va oltre le 64-71). La platea dei lavoratori esposti ad attività usurante si estende, tra gli altri, ai lavoratori notturni, i quali abbiano svolto continuativamente un’attività usurante per un periodo pari a 7 anni degli ultimi 10 lavorativi (per le pensioni maturate entro il 2017), mentre per le pensioni a decorrere dal 1° gennaio 2018 l’interessato dovrà aver svolto un’attività usurante per almeno metà della propria vita lavorativa. Quanto alle aziende, sono previsti specifici obblighi di informazione in capo ai datori di lavoro, i quali sono tenuti a dare comunicazione alla Direzione Provinciale del Lavoro e agli Istituti Previdenziali competenti del numero di lavoratori in carico esposti ad attività, tra le altre (usurante o in “linea catena”), notturna. Nel caso di false dichiarazioni la sanzione che dovrà essere versata all’ente previdenziale è pari al doppio delle somme corrisposte ai dipendenti pensionati. E’ prevista infine una clausola “di salvaguardia” per il rispetto dei limiti di spesa: laddove il monitoraggio delle domande di pensionamento presentate e accolte dovesse superare l’effettiva copertura finanziaria (312milioni nel 2011, 350milioni nel 2012, 383milioni dal 2013 in poi), scatterà un meccanismo di differimento. Il testo dello schema di decreto verrà ora inviato alle Parti Sociali, in Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari competenti per raccogliere i previsti pareri prima del varo definitivo.
#124 nino (mercoledì, 02 marzo 2011 19:29) Grazie Raffaele, ho letto e ti ringrazio, inoltre invito tutti i lavoratori ad esprimere le loro opinioni liberamente senza alcuna paura.
#123 Nappo Raffaele (martedì, 01 marzo 2011 23:56) Ciao Nino, nelle news c'è un allegato che ti può servire.
#122 Nappo Raffaele (giovedì, 17 febbraio 2011 07:44) Salvatore, se avessi guardato nel sito ti saresti accorto che il decreto che vuoi aggiungere è gia presente negli allegati come bozza del viminale... controlla
#121 salvatore fenderico (mercoledì, 16 febbraio 2011 15:12) http://www.guardiegiurateincongedo.it/Decreto%20Ministeriale%201%20dicembre%202010.html comuncue il link era riportato
#120 Nappo Raffaele (martedì, 15 febbraio 2011 11:27) ti ho già spiegato, comunque copialo in file testo, allegalo alla posta e lo pubblico in prima pagina. Ciao
#119 SALVATORE FENDERICO (martedì, 15 febbraio 2011 10:55) CIAO HO RICEVUTO IL DECRETO MINISTYERIALE Decreto Ministeriale 1 dicembre 2010 n. 269 - Testo in vigore dal 15.3.2011 (Disciplina delle caratteristiche minime del progetto organizzativo e dei requisiti minimi di qualità degli istituti e dei servizi di cui agli articoli 256-bis e 257-bis del Regolamento di esecuzione del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, nonchè dei requisiti professionali e di capacità tecnica richiesti per la direzione dei medesimi istituti e per lo svolgimento di incarichi organizzativi nell'ambito degli stessi istitituti) E SE VOGLIO PUBLIKARLO MA SONO TANTI CAPITOLI
#118 Nappo Raffaele (lunedì, 14 febbraio 2011 19:36) Ciao Salvatore, non posso aumentare lo spazio, però se mi mandi l'articolo intero per posta elettronica te lo metto in prima paggina, l'indirizzo è lello.amministratore@libero.it
#117 salvatore fenderico (lunedì, 14 febbraio 2011 17:02) Scritto da Sabina Bigazzi Lunedì 14 Febbraio 2011 10:50 Il nuovo CCNL sulla "sicurezza sussidiaria" (dedicato a "ex-buttafuori", investigatori privati e portierati) continua a far parlare di sè, nel bene o nel male. Sabina Bigazzi, responsabile per la vigilanza privata in Filcams-CGIL, ci ha mandato una nota di commento, che pubblichiamo. Alla Redazione di www.vigilanzaprivataonline.com Il CCNL appena firmato dalla sola UGL con una poco conosciuta associazione datoriale suscita profondo sdegno. Innanzitutto vale la pena ricordare che l'UGL è firmataria, per accettazione, del CCNL della Vigilanza privata. Ci sono già altri contratti che impropriamente vengono applicati alle attività di Sicurezza sussidiaria, provocando dumping. Alcuni, però, almeno definiscono e delimitano la sfera in cui ciò è fattibile, pur rappresentando comunque una criticità in quel settore. Ad esempio, il CCNL Multiservizi delimita espressamente la sua applicabilità alle attività di reception in ambiente fieristico ecc, ma solo in caso di appalti multiservizi. Per la prima volta, invece, si sottoscrive un CCNL che volutamente lascia spazio all'interpretazione e sconfina in modo nebuloso nel settore della Vigilanza Privata. Eppure l'UGL è presente nella Commissione Consultiva Centrale che ha partecipato all'elaborazione del DM per quel settore... Quanto sopra si evince dal Campo di Applicazione del CCNL, dove (oltre a parlare esplicitamente di controllo accessi ecc) si legge che l'elenco delle fattispecie non vuole essere esaustivo ma solo “esemplificativo” e che quindi il contratto può essere applicato ad altri settori per “somiglianza” (e perché non alla Vigilanza, allora?) Venendo invece ai contenuti relativi ai diritti:
#116 salvatore fenderico (lunedì, 14 febbraio 2011 17:02) 1) tutte le figure relative alla sicurezza (ad esclusione delle investigazioni ecc.) sarebbero inquadrate al 6° livello, il più basso, con una retribuzione lorda iniziale di 930 €, che raggiungerebbe poco più di 1000 € nel 2013. A questi lavoratori viene applicato il lavoro discontinuo (durante l'orario di lavoro ci sarebbero momenti di attesa), il che significa che il tempo pieno non è di 40 ore settimanali (173 mensili), ma di 45 (ossia 195 mensili). Quindi la retribuzione mensile va suddivisa su 195 ore, portando ad una retribuzione lorda oraria di poco più di 5 €. 2) non è prevista la 14a mensilità 3) sono previsti 26 giorni di ferie e nemmeno un permesso retribuito (nemmeno le 4 ex festività) 4) sono presenti tutte le forme di lavoro atipico e precario, ivi compreso il Co.Co.Pro, per il quale è addirittura prevista la retribuzione oraria (cosa assolutamente inammissibile per la natura stessa di quel rapporto di lavoro, che si verrebbe così ad identificare come "subordinato"). 5) sembra che l'ente bilaterale debba essere in parte finanziato dai lavoratori. Insomma, è un CCNL che va bene solo alla parte datoriale. Inoltre alcune parti sono frutto di un pasticciato copia ed incolla di altri contratti, tant'è che si parla di un 7° livello ...che non è nemmeno previsto nell'inquadramento del personale! Questo contratto dovrebbe però far riflettere le controparti della Vigilanza privata innanzitutto sul rapporto che hanno con l'UGL, ma anche sull'occasione - che potrebbe essere recuperata - che è stata loro offerta con la presentazione di piattaforme che estendevano il campo di applicazione a tutta la sicurezza sussidiaria. Dopo questo CCNL, diventa ancora più urgente la ripresa del confronto sul CCNL della Vigilanza privata. Cosa si aspetta, dunque? Sabina Bigazzi, responsabile per la vigilanza privata in Filcams-CGIL
#115 salvatore fenderico (lunedì, 14 febbraio 2011 16:57) ciao raf....aumenteresti dove si publikano gli articoli nn me li fa publikare e sono costretto a farli entrare a meta piu di 5000 caratteri nn me li fa publikare grazie.. cosi nn si fa vigilanza ma si parea.....speriamo ke passi questa proposta almeno cambierebbe il nostro statuto...^_*
#114 Nappo Raffaele (giovedì, 10 febbraio 2011 19:36) Posso propormi per le navi da crociera?
#113 SALVATORE FENDERICO (giovedì, 10 febbraio 2011 18:01) ROMA - Dopo stazioni, aeroporti e porti, perchè non far salire le guardie giurate anche in barca? E' la proposta del deputato Gregorio Fontana (PdL), che rileva che le navi mercantili italiane sono particolarmente vulnerabili, non potendo disporre di personale armato a bordo (cosa invece ammessa dalle legislazioni di gran parte degli altri paesi). L'On. Fontana chiede quindi che il Parlamento esamini urgentemente la proposta di legge di cui egli è promotore (n° 3406 - Disposizioni concernenti lo svolgimento di servizi di vigilanza privata per la protezione delle navi mercantili italiane in altomare contro gli atti di pirateria). La proposta prevede la possibilità per gli armatori di imbarcare personale armato per garantire la sicurezza sulle navi. Peccato che nessuno abbia informato l'On. Fontana che le guardie giurate, allo stato attuale, possono solo garantire la sicurezza di beni mobili e immobili, e quindi sono le meno titolate a sparare sui pirati e difendere passeggeri, personale di bordo e anche se stesse da un attacco dei pirati. Di questo dovrebbe essere informato anche l'On. La Russa, che sostiene che sia sufficiente emanare un Decreto che equipari le barche alle banche (in fondo basta cambiare la R con la N, che ci vuole?!). A quanto però ci risulta, per cambiare una legge (TULPS) occorre un atto di pari forza normativa...E voi, amiche GPG, che ne dite? Ve lo volete fare un giretto in alto mare? Intanto leggetevi la proposta.
#112 Nappo Raffaele (mercoledì, 09 febbraio 2011 20:08) PER PURO CASO si è saputo che a causa di un problema al software, domani non saranno distribuite le buste baga, e per lo stesso problema non sono stati accreditati i soldi. Il tutto e stato spostato (SPERIAMO) al giorno 15 c.m.
#111 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 20:03) Mobbing e malattie professionali. Mobbing - integrazione delle ccdd "malattie tabellate", ex art. 10 dlgs n. 38 del 2000 e Circolare INAIL n. 71 del 17.12.2003-inammissibilità. PDF Stampa E-mail Scritto da REDAZIONE S.N.G.G. Mercoledì 02 Febbraio 2011 18:48 Il Tar ha annullato la circolare INAIL n. 71/200 con la quale il mobbing viene incluso tra le malattie professionali tipizzate, stabilendo inoltre le modalità di trattamento delle relative pratiche sula scorta della considerazione che detta circolare detterebbe prescrizioni sulla definizione e la diagnosi della stessa e ciò pur in assenza di definizioni scientifiche certe al riguardo. Tribunale Amministrativo Regionale LAZIO - Roma Sentenza del 4 luglio 2005, n. 5454 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma, sez. 3° ter, composto dai signori Magistrati: Francesco CORSARO, Presidente, Silvestro Maria RUSSO, Consigliere, relatore, Stefano FANTINI, Primo Referendario, ha pronunciato la seguente SENTENZA SUI RICORSI RIUNITI n. 2532/2004 e n. 9497/2004, entrambi proposti dalla CONFEDERAZIONE GENERALE DELL'INDUSTRIA ITALIANA - CONFINDUSTRIA, dalla CONFEDERAZIONE GENERALE DELL'AGRICOLTURA ITALIANA - CONFAGRICOLTURA e dall'ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA - ABI, con sedi in Roma, dalla BANCA NAZIONALE DEL LAVORO - BNL s.p.a. e dalla No. Ne. s.p.a., correnti in Ro., in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, nonché dal sig. Ca. Si., n. q. di titolare dell'omonima impresa agricola con sede in Ci. (KR), tutti rappresentati e difesi dal prof. Lu. Sp. Vi. e dagli avvocati Ma. Tu. e Ma. Al. Ba. ed elettivamente domiciliati in Ro., alla via delle Bo. Os. n. 4, CONTRO - l'ISTITUTO NAZIONALE PER L'ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO - INAIL, in persona del Presidente pro tempore, rappresentato e difeso dal prof. Ma. Sa. e dagli avvocati Lu. La Pe. e Lu. Ro. ed elettivamente domiciliato in Ro., alla via IV No. n. 144 e - il MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, in persona del sig. Ministro pro-tempore, rappresentato e difeso ope legis dall'Avvocatura generale dello Stato, domiciliataria, PER L'ANNULLAMENTO
#110 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 20:03) A) - quanto al ricorso n. 2532/2004, della circolare INAIL n. 71 del 17 dicembre 2003, avente ad oggetto i disturbi psichici da costrittività organizzativa sul lavoro, il relativo rischio e diagnosi di malattia professionale, nonché le modalità di trattamento delle relative pratiche; B) - e, quanto al ricorso n. 9497/2004, del DM 27 aprile 2004 (in G.U. n. 139 del 10 giugno 2004), recante l'elenco delle malattie per cui è obbligatoria la denuncia ex art. 139 del DPR 30 giugno 1965 n. 1124, nella parte in cui inserisce nella lista II) il gruppo 7) "Malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni dell'organizzazione del lavoro"; Visti i ricorsi con i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio delle Amministrazioni intimate; Visti gli atti tutti della causa; Relatore all'udienza pubblica del 5 maggio 2005 il Cons. dott. Silvestro Maria Russo e uditi altresì, per le parti, i proff. Lu. Sp. Vi. e Ma. Sa., gli avvocati Lu. La Pe. e Al. Ba. e l'Avvocato dello Stato Br.; Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue: FATTO La CONFINDUSTRIA e consorti assumono d'essere alcune tra le più importanti associazioni dei datori di lavoro dell'impresa italiana e, rispettivamente, imprenditori dei settori industriale, commerciale ed agricolo. La CONFINDUSTRIA e consorti dichiarano altresì che l'INAIL, con la circolare n. 71 del 17 dicembre 2003, ha inteso regolare l'approccio dei propri organismi accertatori ai disturbi psichici da costrittività organizzativa sul lavoro (il c. d. mobbing) ed al relativo rischio e diagnosi di queste come malattia professionale, stabilendo inoltre le modalità di trattamento delle relative pratiche. A detta della CONFINDUSTRIA e consorti detta circolare, aldilà del suo nomen juris, non farebbe che dettare prescrizioni sulla definizione e la diagnosi del mobbing, di fatto elevandolo a vera e propria malattia professionale tipizzata. Sicché essa esulerebbe dalla natura meramente ricognitiva ed esplicativa propria delle circolari, assumendo statuizioni conformative, ad effetto immediato, nei confronti dei poteri degli ispettori dell'ente medesimo e contro la sfera giuridica degli imprenditori, così da renderla immediatamente impugnabile. Avverso detta circolare, quindi, la CONFINDUSTRIA e consorti si gravano innanzi a questo Giudice con il ricorso n. 2532/2004, deducendo svariati profili di censura. Resiste in giudizio l'intimato INAIL, il quale l'inammissibilità e l'infondatezza della pretesa attorea. Nelle more del predetto giudizio, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha emanato il DM 27 aprile 2004 (in G.U. n. 139 del 10 giugno 2004), recante l'elenco delle malattie per cui è obbligatoria la denuncia ex art. 139 del DPR 30 giugno 1965 n. 1124. Al riguardo, nella lista II) al gruppo 7) sono contemplate le "Malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni dell'organizzazione del lavoro", ossia quelle generatrici del mobbing di cui alla circ. INAIL n. 71/2003, pur se, a detta della CONFINDUSTRIA e consorti, non vi siano serie evidenze scientifiche che ne giustifichino la presa in considerazione ai sensi dell'art. 10 del Dlg 23 febbraio 2000 n. 38, ai fini dell'aggiornamento dell'elenco delle malattie ex art. 139 del DPR 1124/1965. Pertanto, la CONFINDUSTRIA e consorti adiscono nuovamente, con il ricorso n. 9497/2004 in epigrafe, questo Giudice per l'annullamento di tal DM 27 aprile 2004, nella parte in cui ha disposto l'inserimento delle predette malattie. S'è costituito nel presente giudizio il Ministero intimato, il quale eccepisce articolatamente l'infondatezza della pretesa attorea. Tutte le parti hanno ritualmente depositato documenti e memorie. All'udienza pubblica del 5 maggio 2005, su conforme richiesta delle parti, i due ricorsi in epigrafe sono congiuntamente assunti in decisione dal Collegio. DIRITTO
#109 salvatore fendrico (mercoledì, 02 febbraio 2011 20:02) 1. - Come già accennato in epigrafe e più diffusamente nelle premesse in fatto, la CONFINDUSTRIA e consorti hanno promosso due distinti, ma sostanzialmente simili gravami, intesi ad ottenere l'annullamento sia della circolare INAIL n. 71 del 17 dicembre 2003 -avente ad oggetto i disturbi psichici da costrittività organizzativa sul lavoro (c.d. mobbing), il relativo rischio e diagnosi di malattia professionale, nonché le modalità di trattamento delle relative pratiche (ricorso n. 2532/2004) -, sia del DM 27 aprile 2004 (in G.U. n. 139 del 10 giugno 2004), laddove, nel formulare l'elenco delle malattie per cui è obbligatoria la denuncia ex art. 139 del DPR 30 giugno 1965 n. 1124, v'ha inserito anche il gruppo delle "Malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni dell'organizzazione del lavoro" (ricorso n. 9497/2004). Come si vede, in entrambi i casi, la res controversa s'incentra sull'opposizione a che il c. d. mobbing, attraverso vari mezzi, assurga a malattia tipizzata indennizzabile in assenza di definizioni scientifiche certe. 2. - Ciò posto, i due ricorsi in epigrafe, in ragione della sostanziale identità d'oggetto e della loro connessione soggettiva, vanno riuniti e contestualmente decisi con la presente sentenza. 3.1. - Iniziando la disamina dal ricorso n. 2532/2004 in epigrafe, non sfugge certo al Collegio che esso si rivolge avverso la circ. INAIL n. 71/2003, ossia nei confronti d'un atto che, di per sé, non sarebbe idoneo o, comunque, deputato a recare statuizioni ma, nella specie e ad onta del suo nomen juris, esso in realtà tende alla modificazione dell'assetto delle malattie indennizzabile, attraverso la considerazione ed il trattamento del mobbing.
#108 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 20:01) 3.2. - Va allora disattesa l'eccezione dell'ente intimato, che assume la propria circ. n. 71 a guisa di mero atto interno, destinato solo ad uniformare le prassi amministrative degli uffici destinatari. Ora, tal circolare muove dalla considerazione che, tra le cause di malattie professionali, occorra annoverare oggidì, "... secondo un'interpretazione aderente all'evoluzione delle forme di organizzazione dei processi produttivi...", anche i fattori di nocività legati all'...organizzazione aziendale delle attività lavorative... (che) ... ricorrono esclusivamente in presenza di situazioni di incongruenza delle scelte in ambito organizzativo...". Fin qui, reputa il Collegio, detta circolare non ha un effetto conformativo di potestà accertatrici in capo agli uffici ispettivi dell'ente e, correlativamente, delle soggette posizioni datoriali. Invero, aldilà delle malattie c. d. "tabellate" ai sensi degli artt. 3 e 211 del DPR 1124/1965 -per le quali vige la presunzione relativa di derivazione eziologica della patologia dall'attività lavorativa-, sono indennizzabili pure le malattie professionali diverse da queste, ove ne sia accertata con rigore la causa di lavoro. Da ciò il Collegio ben può dedurre che, ferma sempre la possibilità d'integrare le tabelle delle patologie con le modalità ex art. 10 del Dlg 23 febbraio 2000 n. 23, una malattia non "tabellata" non può esser legittimamente trattata dall'INAIL come se godesse di detta presunzione relativa. Non può infatti l'ente invertire sua sponte e discrezionalmente l'onere della prova spettante al prestatore d'opera in ordine al nesso eziologico, ma si deve limitare ad indicare soltanto gli elementi essenziali della patologia in base a definizioni scientifiche serie e rigorose. Ciò non è accaduto nella specie, ché l'impugnata circolare non si limita ad offrire agli uffici destinatari solo un complesso di elementi identificativi del mobbing -quali, p.es., un elenco esemplificativo di condotte illecite, o no-, per meglio uniformarne la capacità d'accertamento e guidarne il discernimento, ma fa di più. Essa indica l'obbligo d'accertare i presupposti oggettivi della c. d. costrittività organizzativa, non solo per riscontrare quanto dichiari l'interessato, ma soprattutto per integrare gli elementi probatori recati da costui in ordine all'esistenza delle condizioni indicate quali forme di siffatta costrittività. Indica altresì che, ferma la rimessione al medico legale della valutazione della malattia psichica da costrittività organizzativa, la patologia in tanto è indennizzabile dall'INAIL in quanto sia esclusivamente riconducibile alla sindrome da disadattamento cronico o a quella post-traumatica o da stress cronico. Indica infine che la trattazione delle pratiche di mobbing sia effettuata a livello locale e non, come prima, presso la Direzione generale dell'ente. Non è allora chi non veda come l'approccio dell'ente alle vicende di mobbing segue la struttura logica dell'accertamento delle malattie c. d. "tabellate". L'impugnata circolare individua un complesso di determinati e specifici fattori di nocività già di per sé soli atti ad indurre malattie psichiche o psicosomatiche ed un elenco di queste ultime che ritiene che possano derivare dai tali fattori, peraltro senza che sul punto vi sia quell'effettivamente consolidata e seria letteratura che deve sussistere per supportare tale relazione biunivoca. Indizio di ciò si rinviene proprio in quella parte della circolare che s'occupa delle modalità di trattazione delle pratiche. laddove approfondisce le questioni sull'accertamento della sussistenza dei fattori di nocività e sulla diagnostica delle patologie che da questi potrebbero derivare, senza, però, nulla dire sul nesso di causalità, invece sempre necessario ed il cui onere probatorio è e resta addossato in capo al solo lavoratore. Rettamente allora i ricorrenti stigmatizzano queste assenze, le quali non son certo la denuncia d'un eventuale e mero errore in un'altrimenti anodina interpretazione propugnata dall'impugnata circolare, tale, in fondo, da non aver grande eco e da soccombere nel confronto con la giurisprudenza. Tali assenze non sono che il tentativo dell'ente, al fine d'eludere la questione del nesso di causalità, di tralasciare la complessità della dimostrazione dell'origine lavorativa di alcune patologie ad origine multifattoriale -quali quelle riscontrabili in genere nei casi di mobbing-, per concentrarsi su quei soli comportamenti la cui capacità di produrre malattie psichiche sia, con alta probabilità, oggettivamente univoca e, quindi, facilmente deducibile in presunzione.
#107 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 20:00) Elimina commento3.3. - Assodato, quindi, che l'impugnata circolare non è che un vero e proprio provvedimento mirante ad integrare surrettiziamente il complesso delle malattie c. d. "tabellate", essa viola palam et aperte l'art. 10, c. 1 del Dlg 38/2000, nella misura in cui siffatta integrazione deriva non già dal rigoroso accertamento da parte della Commissione scientifica per l'elaborazione e la revisione periodica delle tabelle ex artt. 3 e 211 del DPR 1124/1965, né tampoco dall'espressa volizione dei Ministeri a ciò competenti, bensì da un comitato interno all'ente e senza le garanzie, pure partecipative, recate dal citato Dlg 38/2000. In secondo luogo, detta circolare è stata emessa senza tener conto delle direttive all'uopo emanate dal Comitato d'indirizzo e vigilanza - CIV dell'ente in data 20/ 26 novembre 2001, segnatamente nella parte in cui quest'ultimo incaricò gli organi di gestione d'integrare il predetto comitato con medici di fiducia delle parti sociali e di svolgere uno studio e l'esame sugli orientamenti della giurisprudenza sulla complessa tematica del mobbing, come si vede del tutto disattesi nella procedura di formazione e nel contenuto stesso della circolare medesima. Viceversa, non pare al Collegio significativa la censura attorea sulla circostanza che la tematica del mobbing sia attualmente all'esame degli organi dell'Unione europea ai fini d'una regolamentazione comune, essendo ciò inopponibile alla volontà dei singoli Stati membri che, nelle more, intendano provvedervi, senza che ciò impedisca il giudizio di compatibilità tra la norma nazionale e l'eventualmente difforme norma europea.
#106 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 19:59) Se non può il Collegio seguire l'assunto attoreo in ordine all'opportunità o meno dell'emanazione in sé dell'impugnata circolare -perché ciò si risolve essenzialmente in una censura di merito-, si deve invece condividere il motivo d'impugnazione che contesta il contenuto dell'interpretazione evolutiva colà propugnata. Invero, ad una serena lettura della circolare e, in particolare, della parte relativa alla necessità d'adeguarsi alle nuove forme d'organizzazione dei processi produttivi, questa si basa su un'erronea lettura del sistema c. d. "misto" della tutela del lavoratore dagli infortuni sul lavoro e dalle malattie professionali. Detto sistema, per vero, si basa sì sull'indennizzo sia delle malattie c. d. "tabellate", sia delle patologie non predefinite, ma solo nel senso che la malattia professionale è indennizzata, indipendentemente dalla sua inclusione nelle tabelle allegate al DPR 1124/1965, se ne sia accertata la sua derivazione causale dall'esercizio d'una delle lavorazioni di cui al precedente art. 1. Non v'è, quindi, indennizzo se non per il rischio lavorativo specifico, onde non basta affermare la rilevanza in sé delle malattie non "tabellate", occorrendo verificare se esse diano luogo all'esposizione del lavoratore ad una specifica lavorazione morbigena, ossia assunta come in sé pericolosa direttamente dal legislatore. Il limite legislativo dell'assicurazione sociale contro gli infortuni sul lavoro si base, come rettamente affermano i ricorrenti, proprio sull'equilibrio tra requisiti soggettivi ed oggettivi ai fini della concessione dell'indennizzo, senza possibilità di forzature, quale quella rinvenibile nel contenuto dell'impugnata circolare, del sistema c. d. misto dell'assicurazione contro gli infortuni del lavoro. Parimenti da accogliere è la censura attorea sull'irrigidimento della definizione di costrittività organizzativa, quale pratica morbigena indennizzabile, in assenza non solo di un'esatta definizione normativa della stessa e di univoci indirizzi della giurisprudenza, ma soprattutto del doveroso approfondimento scientifico-medico al riguardo. Osserva invero il Collegio, con ciò condividendo la censura attorea sul punto, che non è legittimo, né possibile ricondurre tutte le dinamiche delle relazioni di lavoro all'interno di un'impresa alla c. d. "costrittività organizzativa", giacché essa non è certo la garanzia del "diritto" del lavoratore ad operare in un ambiente professionale asettico, irenico o, comunque, cordiale, al più potendosi pretendere comportamenti di buona fede da tutte le parti del rapporto di lavoro, indipendentemente, quindi, dai dati caratteriali dei singoli attori di quest'ultimo. Osserva altresì il Collegio che l'impugnata circolare tende a confondere, attraverso il predetto irrigidimento definitorio, il mobbing quale fonte di risarcimento con vicende illecite che già l'ordinamento reprime a favore della dignità del lavoratore, in particolare in base all' art. 2708 c. c. ed all'art. 9 St. lavor., nonché contro le condotte discriminatorie, di cui al successivo art. 15, I c., lett. b). Si può forse discettare se la trattazione accentrata delle vicende inerenti alla c. d. costrittività organizzativa s'appalesi più opportuna e più efficace, rispetto a quella, oggidì posta dall'impugnata circolare, decentrata a livello locale. La questione è un'altra: a fronte di un'ampia messe di disposizioni interne dello stesso INAIL concludenti per la miglior efficacia della trattazione accentrata, non basta mutar parere per non incappare nel vizio di contraddittorietà, quando, essendo immutato il quadro normativo e scientifico di riferimento in cui la precedente prassi si formò, non si fornisca seria ed ampia contezza circa le ragioni obbiettive della trattazione locale delle medesime questioni.
#105 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 19:58) Se non può il Collegio seguire l'assunto attoreo in ordine all'opportunità o meno dell'emanazione in sé dell'impugnata circolare -perché ciò si risolve essenzialmente in una censura di merito-, si deve invece condividere il motivo d'impugnazione che contesta il contenuto dell'interpretazione evolutiva colà propugnata. Invero, ad una serena lettura della circolare e, in particolare, della parte relativa alla necessità d'adeguarsi alle nuove forme d'organizzazione dei processi produttivi, questa si basa su un'erronea lettura del sistema c. d. "misto" della tutela del lavoratore dagli infortuni sul lavoro e dalle malattie professionali. Detto sistema, per vero, si basa sì sull'indennizzo sia delle malattie c. d. "tabellate", sia delle patologie non predefinite, ma solo nel senso che la malattia professionale è indennizzata, indipendentemente dalla sua inclusione nelle tabelle allegate al DPR 1124/1965, se ne sia accertata la sua derivazione causale dall'esercizio d'una delle lavorazioni di cui al precedente art. 1. Non v'è, quindi, indennizzo se non per il rischio lavorativo specifico, onde non basta affermare la rilevanza in sé delle malattie non "tabellate", occorrendo verificare se esse diano luogo all'esposizione del lavoratore ad una specifica lavorazione morbigena, ossia assunta come in sé pericolosa direttamente dal legislatore. Il limite legislativo dell'assicurazione sociale contro gli infortuni sul lavoro si base, come rettamente affermano i ricorrenti, proprio sull'equilibrio tra requisiti soggettivi ed oggettivi ai fini della concessione dell'indennizzo, senza possibilità di forzature, quale quella rinvenibile nel contenuto dell'impugnata circolare, del sistema c. d. misto dell'assicurazione contro gli infortuni del lavoro. Parimenti da accogliere è la censura attorea sull'irrigidimento della definizione di costrittività organizzativa, quale pratica morbigena indennizzabile, in assenza non solo di un'esatta definizione normativa della stessa e di univoci indirizzi della giurisprudenza, ma soprattutto del doveroso approfondimento scientifico-medico al riguardo. Osserva invero il Collegio, con ciò condividendo la censura attorea sul punto, che non è legittimo, né possibile ricondurre tutte le dinamiche delle relazioni di lavoro all'interno di un'impresa alla c. d. "costrittività organizzativa", giacché essa non è certo la garanzia del "diritto" del lavoratore ad operare in un ambiente professionale asettico, irenico o, comunque, cordiale, al più potendosi pretendere comportamenti di buona fede da tutte le parti del rapporto di lavoro, indipendentemente, quindi, dai dati caratteriali dei singoli attori di quest'ultimo. Osserva altresì il Collegio che l'impugnata circolare tende a confondere, attraverso il predetto irrigidimento definitorio, il mobbing quale fonte di risarcimento con vicende illecite che già l'ordinamento reprime a favore della dignità del lavoratore, in particolare in base all' art. 2708 c. c. ed all'art. 9 St. lavor., nonché contro le condotte discriminatorie, di cui al successivo art. 15, I c., lett. b). Si può forse discettare se la trattazione accentrata delle vicende inerenti alla c. d. costrittività organizzativa s'appalesi più opportuna e più efficace, rispetto a quella, oggidì posta dall'impugnata circolare, decentrata a livello locale. La questione è un'altra: a fronte di un'ampia messe di disposizioni interne dello stesso INAIL concludenti per la miglior efficacia della trattazione accentrata, non basta mutar parere per non incappare nel vizio di contraddittorietà, quando, essendo immutato il quadro normativo e scientifico di riferimento in cui la precedente prassi si formò, non si fornisca seria ed ampia contezza circa le ragioni obbiettive della trattazione locale delle medesime questioni.
#104 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 19:57) 4. - Ad una radicalmente diversa conclusione deve il Collegio pervenire per ciò che attiene all'impugnazione spiegata con il ricorso n. 9497/2004 in epigrafe. Reputa il Collegio far presente anzitutto che, à sensi dell'art. 139 del DPR 1124/1965, è obbligatoria per ogni medico, che riconosca l'esistenza, la denuncia delle malattie professionali, come indicate nell'elenco approvato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute. Ora, in virtù dell'art. 10, c. 3 del Dlg 38/2000, l'elenco ex art. 139 può contenere anche liste di malattie di probabile o di possibile origine lavorativa, da tenere sotto osservazione ai fini della revisione delle tabelle di cui agli artt. 3 e 211 dello stesso DPR 1124/1965. La lista II) dell'impugnato DM 27 aprile 2004, emanato in forza dell'art. 10 del Dlg 38/2000, indica le malattie psichiche o psicosomatiche da costrittività organizzativa tra quelle a limitata probabilità d'origine lavorativa. Ebbene, è di tutt'evidenza che detto DM non solo non legittima a posteriori la circ. INAIL n. 71/2003 -giacché esso riguarda solo i casi ex art. 139 del DPR 1124/1965 e non consente certo l'indennizzo automatico per i casi di mobbing contemplati, né tampoco in via generale-, ma soprattutto non ha altra funzione che quella della raccolta del dato epidemiologico, per verificare l'eventuale modificazione o integrazione di tali tabelle. D'altronde, la circostanza che le malattie de quibus siano state indicate tra quelle a bassa probabilità, ben lungi dall'appalesarsi un intervento inopportuno o intempestivo, in realtà attua nella specie il principio di precauzione in una vicenda, quale quella del mobbing, ove l'assenza di norme nazionali definite, la complessità degli accertamenti e fattuali e la probabile regolazione da parte dell'UE devono indurre a trattare i casi patologici emergenti con estrema prudenza e con i dovuti serietà e rigore d'approccio. 5. - In definitiva, i due gravami in epigrafe vanno accolto l'uno e rigettato l'altro, ma la novità della questione e giusti motivi suggeriscono l'integrale compensazione, tra tutte le parti, delle spese del presente giudizio. P.Q.M. il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma, sez. 3° ter, così dispone: A) - riunisce i due ricorsi in epigrafe; B) - accoglie il ricorso n. 2532/2004 in epigrafe e per l'effetto annulla, per quanto di ragione e nei sensi di cui in motivazione, l'impugnata circolare INAIL n. 71/2003, meglio indicata in premessa; C) - respinge il ricorso n. 9497/2004 in epigrafe; D) - dispone l'integrale compensazione inter partes delle sperse di giudizio. Ordina all'Autorità amministrativa d'eseguire la presente sentenza. Francesco CORSARO, PRESIDENTE Silvestro Maria RUSSO, ESTENSORE
#103 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 19:47) Sicuritalia. L'azienda annuncia 400 assunzioni in tre mesi Un gruppo in crescita. L'amministratore delegato, Lorenzo Manca, illustra il piano di recruiting in atto e traccia l'identikit del profilo ideale «Nel prossimo trimestre assumeremo 400 persone. E i numeri sono destinati a crescere». Lorenzo Manca (nella foto), amministratore delegato di Sicuritalia, azienda leader nel settore della vigilanza privata e dei servizi alle imprese, traccia l’identikit delle risorse necessarie: «Cerchiamo uomini e donne per potenziare i nostri 35 distaccamenti sull’intero territorio nazionale. Oltre a diverse figure di staff per la sede centrale di Como». Il gruppo Sicuritalia non sembra aver risentito della crisi, e il numero di risorse coinvolte nel piano di recruiting dei prossimi tre mesi lo conferma. «Per assicurare ai nostri clienti servizi efficaci cerchiamo collaboratori efficienti e motivati – sottolinea Manca – ed è proprio per questo motivo che seguiamo con passione ogni nostro dipendente, a partire dallo stagista alle prime armi nel mondo del lavoro». Con un fatturato di oltre 200 milioni di euro, Sicuritalia, che ha il suo quartier generale a Como, conta 15 sedi principali e 20 distaccamenti operativi, che gli permettono di seguire da vicino oltre 40mila clienti. Un vero colosso della sicurezza, che dà lavoro a cinquemila persone. In questa fase, Sicuritalia sta selezionando non solo personale operativo – guardie giurate, operatori di sicurezza disarmati, addetti alla reception e al controllo accessi per le sedi di Roma, Lombardia, Torino, Genova, Piacenza, Bologna, Firenze, Pistoia, Bari, Brindisi e Cagliari. Ma le porte sono aperte anche a impiegati per le aree amministrazione e finanza, commerciale, ricerca e sviluppo, marketing, It e controllo di gestione e risorse per potenziare la rete di vendita sul territorio (account executive e key). «Il recente lancio sul mercato di un prodotto per il segmento consumer legato alla tecnologia della telefonia cellulare, che permette di localizzare la persona che lancia l’allarme attraverso il proprio cellulare e di attivare le Forze dell’ordine oppure il pronto soccorso medico – spiega ancora l’amministratore delegato – creerà ulteriori opportunità di lavoro all’interno della nostra azienda». Per i ruoli di staff la formazione scolastica è determinante. Per le funzioni operative invece l’essere diplomati o laureati non è fondamentale. «I requisiti necessari per ricoprire le posizioni aperte sono legati sia alle attitudini che al percorso individuale di ogni candidato – conclude Manca – ma dedizione, impegno e applicazione costante sono le carte vincenti per crescere nella nostra squadra». Il curriculum va inviato all’indirizzo e-mail selezione@sicuritalia.it.
#102 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 19:29) Dal Ministero del lavoro i nuovi verbali ispettivi (Circolare Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 09/12/2010, n. 41) Resi disponibili i nuovi modelli di verbalizzazione per il personale ispettivo. La specifica modulistica unica ed unitaria garantirà l’uniformità dell’azione ispettiva sia nei contenuti sia nella veste grafica. lavoro, attrezzature o macchine utilizzate. Quanto alla "specificazione delle attività compiute dal personale ispettivo" (art. 13, comma 1, lett. b), deve darsi indicazione, secondo il Ministero, del sopralluogo effettuato, dell’organizzazione dell’impresa, della acquisizione di dichiarazioni, della eventuale acquisizione od esame di documentazione. Riguardo alle "eventuali dichiarazioni rese dal datore di lavoro o da chi lo assiste, o dalla persona presente all’ispezione" (art. 13, comma 1, lett. c), tali dichiarazioni possono essere formalizzate all’ispettore anche mediante e-mail o fax prima della chiusura del verbale purché riconducibili inequivocabilmente al soggetto che le fornisce, con sottoscrizione e allegazione di copia di un valido documento di identità. Per quanto attiene alle richieste informative e documentali utili "al proseguimento dell’istruttoria finalizzata all’accertamento degli illeciti" (art. 13, comma 1, lett. d), la circolare ministeriale chiarisce che il verbale di primo accesso è fondamento della acquisizione dei documenti, ferma restando la possibilità di ulteriori richieste in caso di accertamento complesso e prolungato con apposito verbale interlocutorio, che descrive le ulteriori attività d’indagine compiute, indica la documentazione di eventualmente esaminata e quella ulteriormente richiesta "con l’espresso avvertimento che gli accertamenti sono ancora in corso". 13/12/2010
#101 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 19:28) Con la Circolare n. 41 del 9 dicembre 2010 il Ministero del Lavoro ha puntualmente illustrato l’art. 33 della legge 4 novembre 2010, n. 183 (cd. Collegato Lavoro) che ha sostituito il testo originario dell’art. 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124, fornendo al personale ispettivo una specifica e apposita modulistica "unica ed unitaria", chiamata a garantire l’uniformità dell’azione ispettiva, "sia nei contenuti sia nella veste grafica". Oltre alla obbligatorietà dei nuovi modelli di verbalizzazione, peraltro, la circolare in esame chiarisce che, per la sua natura procedurale, l’art. 33 della legge n. 183/2010 deve estendersi a tutti gli accertamenti in corso alla data del 24 novembre 2010, anche se sono stati rilasciati verbali di primo accesso ispettivo e/o interlocutori, se non ancora oggetto di verbale conclusivo. Verbale di primo accesso ispettivo Dopo aver richiamato le norme che disciplinano l’accesso ispettivo, la circolare ministeriale chiarisce che il nuovo verbale di primo accesso ispettivo deve formarsi prima della conclusione dell’iniziale accesso in azienda e va consegnato al datore di lavoro o ad altra persona presente all’ispezione. La consegna può essere omessa (dando atto a verbale della circostanza impeditiva) solo in caso di rifiuto a ricevere il verbale o di assenza di uno dei predetti soggetti al momento della conclusione del primo accesso ispettivo. Con riferimento all’obbligo di "identificazione dei lavoratori trovati intenti al lavoro" e di "descrizione delle modalità del loro impiego" (art. 13, comma 1, lett. a), la circolare n. 41/2010 sottolinea che l’identificazione, puntuale ed analitica, di tutti i lavoratori trovati intenti al lavoro, è fondamentale nelle ipotesi in cui si deve verificare il lavoro sommerso, mentre negli altri casi l’ispettore può procedere ad una identificazione per rinvio, richiamando nel verbale di primo accesso il personale risultante dalla documentazione aziendale. Riguardo alla acquisizione delle dichiarazioni dai lavoratori gli ispettori possono acquisirle sulla base di una "campionatura" (con esplicita indicazione a verbale dei criteri scelti), selezionando i lavoratori in base alle mansioni e ai modelli organizzativi. La descrizione delle attività svolte dai lavoratori (che fa fede fino a querela di falso ex att. 2700 c.c.) deve dare riscontro puntuale di: modalità di impiego, mansioni svolte, abbigliamento o tenuta da Verbale di accertamento e notificazione Circa il verbale unico di accertamento e notificazione la circolare n. 41/2010 evidenzia la finalità del legislatore di evitare la redazione di molteplici provvedimenti e di raccogliere in un unico atto ogni elemento, sia con riferimento alla diffida a regolarizzare le inosservanze che con riguardo alla contestazione degli illeciti. Destinatario del verbale unico è ciascun trasgressore e, se presente, l’obbligato in solido, ai sensi degli artt. 5 e 6 della legge n. 689/1981. Il termine di novanta giorni di cui all’art. 14 della legge n. 689/1981 per la legittima e regolare notificazione degli illeciti decorre dal momento in cui "si sono conclusi gli accertamenti nel loro complesso, comprendendo, quindi, anche i tempi tecnici ragionevolmente utili e necessari per l’analisi, l’elaborazione e la verifica degli elementi formati e raccolti"
#100 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 19:27) Per sapere, dunque, se un’ispezione si è conclusa nei termini di legge occorre tenere presente, secondo il Ministero, il momento nel quale l’ispettore ha acquisito tutti i dati che necessitano per definire l’accertamento. Riguardo ai contenuti del verbale di accertamento e notificazione, la circolare richiama l’esigenza di "riportare fedelmente nel corpo del verbale" quelli che risultano essere gli esiti dettagliati dell’accertamento indicando puntualmente le fonti di prova degli illeciti, in adesione al principio generale di ragionevolezza e trasparenza dell’azione amministrativa. I destinatari del verbale unico che conclude l’accertamento, infatti, acquisiscono la certezza della completezza delle verifiche ispettive, con la "dettagliata indicazione dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dei verbalizzanti" che deve, pertanto, trovare fondamento in una "specifica e circostanziata indicazione delle fonti di prova". A tal proposito il Ministero ribadisce che la dichiarazione del lavoratore al quale si riferiscono gli accertamenti non è per sé sola prova ma solo elemento indiziario, che per acquisire valenza probatoria deve essere confermata e corroborata da altri elementi documentali o dichiarativi. Delle dichiarazioni, peraltro, la circolare invita ad un utilizzo anche virgolettandone i contenuti nel corpo del verbale di accertamento e notificazione, purché ciò non implichi "il riferimento alle generalità di coloro che le hanno rilasciate, che pertanto devono restare anonime" inoltre tale elemento non deve rendere "riconoscibile in alcun modo il dichiarante", né "acquisibili dati sensibili". Tutti gli elementi documentali ritenuti idonei a dimostrare la sussistenza degli illeciti devono parimenti essere riportati a verbale, ad eccezione degli atti connessi ad attività istruttoria penale (art. 329 c.p.p.). Con riguardo alla indicazione degli strumenti di difesa la circolare ministeriale individua i due strumenti di impugnazione del verbale unico di accertamento – gli scritti difensivi al Direttore della Direzione provinciale del lavoro (art. 18 della L. n. 689/1981) e il ricorso al Comitato regionale per i rapporti di lavoro, quando si tratta di sussistenza o qualificazione dei rapporti di lavoro (art. 17 del D.Lgs. n. 124/2004) – precisando che il termine di trenta giorni nel quale essi devono essere proposti è da intendersi "unico e certo" e la decorrenza di esso va individuata in base alla tipologia di violazioni rilevate (dalla notifica del verbale se trattasi solo di illeciti non diffidabili, dopo 15 giorni dalla notifica in caso di diffida ora per allora, dopo 45 giorni in caso di diffida a regolarizzare). In modo assolutamente rivoluzionario, infine, la circolare n. 41/2010 precisa che se al verbale di primo accesso ispettivo non fa seguito un provvedimento sanzionatorio, l’organo di vigilanza deve avvisare l’ispezionato attraverso una comunicazione di regolare definizione degli accertamenti.
#99 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 19:25) Diffida a regolarizzare In merito alla diffida obbligatoria, il Ministero ne conferma la natura di condizione di procedibilità dell’azione ispettiva e sottolinea come destinatari ne siano ora per legge il trasgressore e l’eventuale obbligato in solido, per cui in caso di più corresponsabili l’ottemperanza alla diffida da parte di uno permette a tutti di accedere al pagamento della sanzione ridottissima, ma il procedimento si estingue solo col pagamento delle somme da parte di ciascun responsabile, o anche, per ciascuno di essi, da parte dell’obbligato solidale. Per procedere alla regolarizzazione delle inosservanze materialmente sanabili vi è un termine secco di trenta giorni che decorrono dalla notificazione del verbale unico. A seguito di regolarizzazione, il destinatario della diffida ha quindici giorni per pagare la sanzione ridottissima (minimo di legge o un quarto della sanzione in misura fissa): a seguito della ottemperanza alla diffida e del pagamento della sanzione il procedimento si estingue "limitatamente alle inosservanze oggetto di diffida". Al contrario se vi è inottemperanza alla diffida o manca il pagamento della sanzione ridottissima il verbale unico produce gli effetti della notificazione degli illeciti accertati. Con la diffida "ora per allora", già ammessa in via amministrativa dal Ministero, sono diffidabili anche i comportamenti omessi nei termini di legge posti tardivamente in essere dall’ispezionato prima dell’accesso ispettivo. Il pagamento tardivo (oltre il quarantacinquesimo giorno dalla notifica del verbale unico) della sanzione ridottissima non estingue il procedimento sanzionatorio, ma il Direttore della Direzione provinciale del lavoro ne può tenere conto quando adotta l’ordinanza che conclude il procedimento, potendo anche archiviare gli illeciti regolarizzati (ai sensi degli artt. 11 e 18 della legge n. 689/1981) se il ritardo nel pagamento è "ragionevolmente circoscritto" o "determinato da obiettive ragioni" esplicitamente motivate dal trasgressore o dall’obbligato solidale. La circolare n. 41/2010 evidenzia poi come il potere di diffida sia stato esteso, dall’art. 13, comma 7, del d.lgs. n. 124/2004, anche agli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria che accertano, ai sensi dell’art. 13 della legge n. 689/1981, violazioni in materia di lavoro e legislazione sociale punite con sanzione pecuniaria amministrativa, sottolineando come da ciò consegua anche per tali soggetti l’obbligo di adottare il procedimento di diffida obbligatoria, formalizzandolo nel verbale di accertamento e notificazione. (Circolare Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 09/12/2010, n. 41) Pubblicato da UGL SICUREZZA CIVILE COMO
#98 salvatore fenderico (mercoledì, 02 febbraio 2011 19:14) Il Ministero della salute, con Decreto 26.2.2010 del (G.U. 19.3.2010, n.65), recante “Definizione delle modalità tecniche per la predisposizione e l’invio telematico dei dati delle certificazioni di malattia al Sac”, introduce una rilevante novità relativamente alla gestione e circolazione delle certificazioni di malattia. Dal 30 aprile 2010 sarà infatti attiva la procedura che consentirà l’invio delle certificazioni di malattia in via telematica. Il nuovo iter operativo prevede quanto segue: · La redazione, da parte del medico curante, del certificato medico di malattia telematico e dell’attestato di malattia (per il datore di lavoro). · All’atto della visita, il medico provvede all’invio telematico del certificato all’Inps attraverso il SAC (Sistema di accoglienza centrale, l’infrastruttura tecnologica gestita dal Ministero dell’economia e delle finanze), che attribuisce alla pratica un numero di protocollo Inps (e restituisce conferma di accettazione dell’invio). · Il medico consegna copia cartacea del certificato protocollato e di attestato di malattia al lavoratore. · Salvo diversa indicazione, il lavoratore entro 2 giorni dal rilascio invia l’attestato di malattia al datore di lavoro (a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno), che può decidere di anticipare i tempi consultando l’attestazione di malattia messa a sua disposizione dall’Inps, attraverso accesso al sistema o a mezzo PEC. Il lavoratore sarà dunque “sollevato” dall’onere di invio della documentazione all’Inps, ma non dall’obbligo di consegna della stessa al proprio datore di lavoro (salvo il caso in cui quest’ultimo non ne faccia richiesta direttamente all’Inps). Pubblicato da UGL SICUREZZA CIVILE COMO a 14:47
#97 salvatore fenderico (martedì, 01 febbraio 2011 20:46) Vigilanza Privata approvato il regolamento di attuazione del TULPS Il 1 dicembre scorso è stato firmato dal Ministro dell’Interno Maroni, il Regolamento di attuazione del TULPS (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza) per la Vigilanza Privata. Un atto atteso da tempo che la Filcams Cgil accoglie con favore: “finalmente è stato messo ordine al vuoto che si è venuto a creare con la sentenza della Corte Europea del 2007 la quale aveva deliberato che la normativa italiana risultava in contrasto con la libera prestazione di servizio e la libertà di stabilimento, valori istitutivi della Comunità Europea.” Tra le più importanti novità introdotte, innanzitutto, le aziende dovranno uniformarsi a quanto previsto dal regolamento entro 18 mesi; è previsto l’obbligo di presentazione del Durc, (documento unico di regolarità contributiva); nonché la certificazione che attesti l’integrale rispetto del Contratto Nazionale e della contrattazione di secondo livello, in particolare per quanto attiene a sicurezza sul lavoro ed organizzazione del lavoro, orario di lavoro, compreso lo straordinario. La certificazione dell’integrale rispetto del CCNL e della contrattazione di secondo livello, deve essere presentata alla questura che dovrà approvare il regolamento. “Questi sono alcuni degli aspetti positivi” afferma la Filcams Cgil “anche se vi sono alcune criticità. Per esempio per gli Istituti che violano il regolamento è prevista solo la revoca della licenza e non sanzioni graduali.” L’introduzione del Regolamento, è molto importante, soprattutto perché il settore della Vigilanza Privata, in attesa di un rinnovo contrattuale da oltre due anni, sta attraversando un fase decisamente complicata. FILCAMS-Cgil Federazione lavoratori commercio turismo servizi UFFICIO STAMPA http://www.filcams.cgil.it
#96 salvatore fenderico (domenica, 30 gennaio 2011 13:26) Allarme microcriminalità, il paese si paga lo sceriffo Vigili e carabinieri non bastano. Comune, commercianti e cittadini si tassano per avere la guardia giurata: l'amministrazione comunale stanzierà una somma Cavenago, 28 gennaio 2011 - La colletta per la sicurezza. Per pagare i vigilantes privati. Per mettere in strada delle ronde notturne, per arrivare dove lo Stato non arriva. La caserma dei carabinieri è una chimera, l’assunzione di nuovi vigili anche. Le casse dei Comuni non consentono investimenti, sono vuote: come i negozi assaltati o le abitazioni svaligiate. E Cavenago, esasperata, sceglie una soluzione nuova, quasi obbligata, visto il contesto. Ingaggiare una società di vigilantes pagata con l’aiuto dei commercianti e dei residenti. Una quota per ognuno, minima ma decisiva. L’Amministrazione comunale stanzierà una somma, poi saranno i negozianti ad autotassarsi per avere la guardia di ronda. Non solo. Anche le famiglie cavenaghesi avranno la possibilità di partecipare versando un contributo, una sottoscrizione volontaria. Il progetto è partito. Il sindaco, Sem Galbiati, e l’assessore Francesco Seghi stanno valutando costi e tempi per scegliere l’istituto di vigilanza che effettuerà il servizio. Un’idea nata durante un faccia a faccia con i commercianti che da settimane soffrono, hanno paura, assediati da furti, rapine, spaccate. Galbiati parla di 3 o 4 episodi a notte, tra tentativi di incursioni nelle botteghe, box visitati o appartamenti ripuliti. Numeri enormi per un paese di poco più di 6.000 abitanti. «Il problema è che molti nemmeno sporgono denuncia, ma la situazione è grave ed è peggiorata nell’ultimo periodo». I ladri colpiscono ovunque, nelle vie principali, nella piazza della chiesa, si infilano negli anfratti bui o spaccano vetrine sotto i riflettori, poco cambia. E così il paese si schiera compatto con la proposta della Giunta. Matteo Caruana gestisce «La cantina del Rubello», nel cuore di Cavenago, accanto al municipio. Pochi giorni fa ha trovato la finestra divelta, sono entrati, hanno saccheggiato. «E ho il timore che ci riprovino, che vogliano rubare ancora dopo essere già stati qui», serve il pasto a una tavolata in festa, poi riprende a parlare: «Sono assolutamente disponibile a pagare una quota per avere qualche controllo in più, apprezzo questa iniziativa e ringrazio il Comune di averla messa in campo». Due passi, una curva e c’è il negozio di elettrodomestici Coeco di Massimo Barteselli, 13 furti in 30 anni, compreso un incontro ravvicinato con i malviventi. «Li avevamo trovati dentro, terribile. Sarebbe ora che costruissero la caserma dei carabinieri a Cavenago, in ogni caso l’idea del vigilantes pagato da tutti è positiva, attraverso una partecipazione massiccia potremo lanciare un segnale forte alle istituzioni, il disagio esiste». L’emergenza è racchiusa in pochi metri, il paese è piccolo, le adesioni fioccano. «Bisognerà valutare quanto costerà la vigilanza per ogni singolo commerciante, ma da parte mia la c’è la volontà di partecipare: per noi negozianti, già provati dalla crisi, la sicurezza è fondamentale», spiega Enue Marico mentre decora un mobile di legno nel suo laboratorio «Sottonatale» di via Roma. Il semaforo, poi gli scalini della piazza. Virginio Riva è spasso col cane. La sua famiglia potrebbe sottoscrivere una quota. «È una soluzione che vedo di buon occhio: dipende dall’importo, se fosse una cifra abbordabile, magari mensile, penso proprio che darò il mio contributo». Come Salvatore Mara, piacevolmente sorpreso. «Mi piace, ne parlerò con i parenti. Le abitazioni delle persone che metteranno una quota potranno essere sorvegliate meglio». di Marco Dozio
#95 salvatore fenderico (sabato, 29 gennaio 2011 08:21) Lettera dal parlamento Europeo al sindacato di Marco Fusco: in Italia le norme vanno cambiate, lo dice il giudice comunitario MISANO ADRIATICO, 27/03/2010 (informazione.it - comunicati stampa) RIMINI – L’Italia “pone ostacoli ingiustificati all’esercizio della professione” della guardia giurata: è questa in estrema sintesi la tesi contenuta in una sentenza del 13.12.2007 della Corte di giustizia Europea, nella quale il giudice ha stabilito che alcune norme del testo unico e quelle corrispondenti del relativo regolamento di esecuzione “contrastano con i principi comunitari sulla libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi(artt. 43 e 49 del Trattato istitutivo della Comunità Europea)”. L’argomento è sollevato da marco Fusco, Segretario Nazionale del Sindacato Nazionale Guardie Giurate, che si è rivolto al Parlamento Europeo lamentando i problemi del settore della vigilanza privata in Italia. Da Strasburgo il sindacalista ha ricevuto risposta che da una parte non segue i suoi rilievi, visto che “le competenze attribuite al Parlamento Europeo dai trattati istitutivi dell’Ue” non riguardano questa materia, dall’altro lato però confermano che dal punto di vista delle istituzioni comunitarie qualcosa in Italia dovrà cambiare. “Il testo unico delle Leggi di Pubblica sicurezza – afferma Jean Louis Cougnon in una lettera recapitata a Fusco – dovrà necessariamente uniformarsi alla decisione del giudice comunitario”. Cougnon inoltre informa il sindacalista dell’iniziativa dell’On. Mussolini Alessandra, che ha presentato una dichiarazione scritta esortando la commissione europea a “intraprendere ogni iniziativa verso paesi membri per una regolamentazione uniforme degli Istituti di vigilanza e ad esprimersi in merito alla questione della extraterritorialità delle licenze, nonché sollecitando i paesi membri alla individuazione di una definizione univoca dei compiti risultanti dalla distinzione fra servizi armati e servizi non armati”.
#94 Nappo Raffaele (mercoledì, 26 gennaio 2011 13:14) Elimina commentoCiao Nino, ci sono novità? pultroppo al B24 non c'è telefono quindi non posso chiamarti, fatti sentire
#93 salvatore fenderico (martedì, 25 gennaio 2011 19:54) Elimina commentoOggi Marco Fusco al telefono con la DIGOS di Napoli per la manifestazione di Giovedì 27 Misano Adriatico (Rimini), 25/01/2011 (informazione.it - comunicati stampa) Questa mattina il segretario Generale del Sindacato Nazionale Guardie Giurate Marco Fusco ha colloquiato telefonicamente con la Digos di Napoli che si occupa del rilascio delle autorizzazioni per la manifestazione. Sin da subito lo stesso Fusco ha rappresentato che con molta probabilità avrebbero partecipato anche altre ex guardie giurate della provincia di Napoli operanti in altre aziende. La cosa non sarà fattibile per le altre guardie particolari giurate in quanto c’è di mezzo la responsabilità di chi firma per le autorizzazioni. Visto ciò, e non conoscendo direttamente le altre guardie giurate di altre aziende e dietro consiglio dei legali del Sindacato dei vigilantes, Marco Fusco ha preferito richiedere le autorizzazioni solo per le guardie giurate della I.S.S. di Nola e per la Mondial Security di Cicciano. Fusco “ in pratica non possiamo garantire alla DIGOS la tranquillità della manifestazione in quanto non conosciamo le altre guardie giurate(fermo restando che sono persone serie) e tanto meno non possiamo assumerci la responsabilità di eventuali problemi per terze persone. Sia bene chiaro – continua Marco fusco – che come da richiesta possono solo partecipare le guardie giurate delle due aziende appena menzionate, gli altri purtroppo non potranno manifestare. Fermo restando che ognuno è libero di fare quello che vuole tutti possono fare tutto ma ne rispondono di persona. Non vogliamo creare problemi a nessuno e neanche ne vogliamo creare. Abbiamo optato per questa soluzione perché la situazione è troppo delicata e incandescente per queste due aziende e poi nelle altre noi non ci siamo mai state quindi, con un ragionamento menefreghistico, a noi non ci tocca minimamente. Solo gli autorizzati possono partecipare.
#92 salvatore fenderico (martedì, 25 gennaio 2011 15:34) Nuova proposta di legge per la vigilanza privata. E la riforma già in atto? PDF Stampa Email Scritto da Ilaria Garaffoni Venerdì 21 Gennaio 2011 18:22 pugnala-mano-destraLa mano destra non sa cosa fa la mano sinistra. Anzi, la mano destra non sa cosa fa l'altra mano destra, visto che due deputati del PDL a fine novembre hanno depositato una proposta di legge sulla vigilanza privata che sembra ignorare l'esistenza di un processo di riforma del settore portato avanti sin dal 2008 dallo stesso Governo. Processo che ha peraltro appena prodotto un DM sulla capacità tecnica che cozza con questa proposta di legge. Un esempio? Questo disegno di legge attribuisce alle guardie giurate la qualifica di pubblico ufficiale. Peccato che le guardie giurate siano state qualificate, già dall'agosto 2008, incaricati di pubblico servizio, qualifica forse più giuridicamente coerente con il loro ruolo di operatori privati. Poi siamo tutti d'accordo che se gli steward negli stadi sono dei pubblici ufficiali (e lo sono), non si capisce perchè non lo possano essere anche le gpg, che peraltro indossano delle armi. Ma allo stato attuale bisogna rassegnarsi: le guardie sono dei lavoratori privati e i loro servizi hanno natura principalmente commerciale, basata su un mercato regolamentato ma libero. Invece i deputati Emerenzio Barbieri e Gabriella Carlucci (la sorella della Milly nazionale) sembrano essersi innamorati dell'idea di un corpo nazionale “paramilitare”, al punto da prevedere un'uniforme unica in tutta Italia, il rilascio di licenza del 134 previo concorso pubblico e la possibilità di svolgere servizi di tutela alle persone da parte delle guardie giurate. Se passasse questa, si abbatterebbero 80 anni di resistenza (bi-partisan) nell'affidare a privati delle attività di sicurezza personale. Poi ci sono delle duplicazioni rispetto a quanto già emanato (vedi elenco delle guardie giurate) o comunque previsto dal processo di riforma: dallo studio di percorsi formativi (ci scriveranno a breve un decreto), alla soppressione “dei consorzi e delle organizzazioni in proprio dei servizi di vigilanza” (se ci si riferisce ai network, l'On. Bertolini - sempre del PDL - ha già depositato una proposta di legge che li abolisce). Tanto per dire. Certo i principi ispiratori di questa proposta devono essere pienamente condivisi (abolizione dell'abusivismo, maggiori tutele e sicurezza per le guardie giurate): è il metodo che lascia un po' a desiderare. Ad esempio sarebbe bellissimo che tutti gli istituti di vigilanza venissero assoggettati per legge al contratto collettivo nazionale di lavoro, anche per gli straordinari e quant'altro. Purtroppo la validità erga omnes del CCNL è da sempre giuridicamente contestata. Non ci piace, forse non è giusto, ma su questo non c'è storia. Quindi la domanda non è se questa legge sia buona o cattiva, ma perchè sia stata depositata con modalità che al 99% la vedranno respinta ...e senza nemmeno ritirare le 20.000 lire del VIA! Insomma, non vorremmo che si creasse l'effetto boomerang in un settore che ha già fin troppi problemi. Poi magari ci sbagliamo in pieno, e allora saremo ben felici di cambiare idea. Intanto cliccate qui per scaricare il disegno di legge, così potete farvi un'idea personale.
#91 Nappo Raffaele (lunedì, 24 gennaio 2011 10:52) Cari amici, vi informo che per la fine di febbraio è prevista la convocazione, in seduta plenaria, della Commissione Consultiva Centrale istituita presso il Ministero dell'Interno per la calendarizzazione e la programmazione dei lavori per la predisposizione del Decreto relativo alla formazione professionale delle Guardie Giurate. Questo Decreto è il secondo dei quattro previsti dopo le modifiche apportate al Regolamento per l'applicazione del TULPS. Il primo Decreto ha terminato l'iter burocratico e verrà pubblicato a giorni sulla Gazzetta Ufficiale. il Decreto del progetto organizzativo, obbligherà gli Istituti ad adeguare, i dirigenti, le strutture e i mezzi a dei parametri minimi di sicurezza. Ecco cosa cambia o l'Istituto modernizza le proprie strutture o chiude(sigh, mi sa che il nostro chiude). FONTE Giordano Lacasella Presidente dell'Associazione Guardie Giurate in Congedo
#90 salvatore fenderico (domenica, 23 gennaio 2011 10:46) L’Italia “pone ostacoli ingiustificati all’esercizio della professione” della guardia giurata: è questa in estrema sintesi la tesi contenuta in una sentenza del 13.12.2007 della Corte di giustizia Europea, nella quale il giudice ha stabilito che alcune norme del testo unico e quelle corrispondenti del relativo regolamento di esecuzione “contrastano con i principi comunitari sulla libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi (artt. 43 e 49 del Trattato istitutivo della Comunità Europea)”. L’argomento è sollevato da Marco Fusco Segretario Nazionale del Sindacato Nazionale Guardie Giurate, che si è rivolto al Parlamento Europeo lamentando i problemi del settore della vigilanza privata in Italia. Da Strasburgo il sindacalista ha ricevuto risposta che da una parte non segue i suoi rilievi, visto che “le competenze attribuite al Parlamento Europeo dai trattati istitutivi dell’Ue” non riguardano questa materia, dall’altro lato però confermano che dal punto di vista delle istituzioni comunitarie qualcosa in Italia dovrà cambiare. “Il testo unico delle Leggi di Pubblica sicurezza – afferma Jean Louis Cougnon in una lettera recapitata a Marco Fusco – dovrà necessariamente uniformarsi alla decisione del giudice comunitario”. Cougnon inoltre informa il sindacalista dell’iniziativa dell’On. Alessandra Mussolini, che ha presentato una dichiarazione scritta esortando la commissione europea a “intraprendere ogni iniziativa verso paesi membri per una regolamentazione uniforme degli Istituti di vigilanza e ad esprimersi in merito alla questione della extraterritorialità delle licenze, nonché sollecitando i paesi membri alla individuazione di una definizione univoca dei compiti risultanti dalla distinzione fra servizi armati e servizi non armati”. Per farla breve, chiacchiere su chiacchiere perchè il risultato non cambia. La Guardia Giurata, propriamente detta Guardia Particolare Giurata, è un privato cittadino che possiede i requisiti utili al rilascio di un Titolo di Polizia è quindi autorizzato dallo Stato ai sensi dell’art. 133 del T.U.L.P.S a tutelare i beni, mobili ed immobili di privati o enti anche pubblici; ma non le persone, la cui tutela dell’incolumità è onere e prerogativa esclusivamente dell’Autorità di Pubblica Sicurezza (art. 1 del T.U.L.P.S.). Le Guardie Giurate fanno riferimento quasi sempre ad un Istituto di Vigilanza privata; più di rado a enti o privati, e purché diretti proprietari dei beni da tutelare. Il titolo di Guardia Particolare Giurata è soggetto a rinnovo ogni due anni previa verifica delle autorità preposte della persistenza dei requisiti psico-fisico-attitudinali nonché legali. La Guardia Particolare Giurata è inquadrata giuridicamente come “Incaricato di Pubblico Servizio”, benché alcune sentenze della Corte di Cassazione ne abbiamo evidenziato anche la qualità di “Agente di Polizia Giudiziaria” e di “Pubblico Ufficiale”; ma solo in determinate specifiche occasioni. Sta di fatto che malgrado sentenze, delibere, rinnovi contrattuali che avvengono a passo di lumaca, questo mestiere è uno dei meno tutelati dallo Stato, per l’estremamente complesso ed articolato sistema di leggi che non aiutano in nessun modo chi si adopera a fare questa professione. Dalla Lega partì un disegno di legge per avviare il riordino dell’attività di vigilanza privata e quella delle guardie giurate. Il progetto portava la firma del senatore Luigi Peruzzotti della Lega Nord e nasce all’indomani di alcuni fatti criminali che hanno avuto per vittime, anche deceduti, alcuni appartenenti ai corpi di vigilanza privata. “Quello del riconoscimento professionale è un problema molto sentito dalla categoria”, afferma Peruzzotti autore del DDL al quale hanno apposto la firma anche i senatori Bertoni dei Democratici di sinistra, Costa del Cdu, Specchia e Florino di Alleanza nazionale, oltre a diversi colleghi del gruppo della Lega Nord. Il disegno di legge nella relazione introduttiva ripercorre la storia delle origini delle attività di vigilanza privata in Italia che risalgono già al 1865. Peruzzotti nota che “tale attività risulta infatti ancor oggi disciplinata dal regio decreto n.773 del 18 giugno 1931, insufficiente di fronte all’evoluzione sociale e tecnologica che ha creato nuovi bisogni di sicurezza per la nostra società”.I passaggi salienti dell’articolato prevedono l’integrazione delle attività di vigilanza e sicurezza delle persone e dei beni nel sistema nazionale dell’ordine e della sicurezza pubblica; le guardie particolari giurate, i graduati, i sottufficiale gli ufficiali appartenenti agli istituti di sicurezza vengono considerati pubblici ufficiali; la definizione di particolari requisiti per effettuare questa attività.
#89 salvatore fenderico (domenica, 23 gennaio 2011 08:59) Richiesta di verifica chiesta al Ministro degli Interni On. Maroni sull’efficienza della Prefettura e della Questura di Napoli. Misano Adriatico (Rimini), 22/01/2011 (informazione.it - comunicati stampa) Altra seria provocazione, di spessore, con richiesta di verifica al Ministro degli Interni On. Maroni fatta dal segretario generale del Sindacato Nazionale Guardie Giurate Marco Fusco. Anche questa volta, come già in altre occasione l’organizzazione sindacale aveva fatto notare, pare che “gli Enti preposti al controllo sono sonnecchianti e spesso in letargo assoluto”, parole di Marco fusco. “La questione della vigilanza privata e delle guardie particolari giurate è in completo abbandono e alla deriva e nessuno fa nulla, né la Prefettura né la Questura. In termini molto semplici proprio per capirci meglio, stiamo ancora attendendo le risposte alle nostre richieste di verifica inviate per altre aziende di vigilanza privata del Napoletano da soli 2 anni. Chissà questi signori che cosa faranno durante l’arco della giornata. Siamo coscienti che non esiste solo la vigilanza privata ma neanche possiamo attendere in eterno quando lor Signori vogliano farci la gentilezza di controllare. Abbiamo avuto e trattato diversi casi di aziende che hanno poi avuto la revoca della licenza tra cui: La Lince, Europol, International Security Service e adesso della Mondial Security. In mezzo ad una strada sono finite circa, solo tra queste elencate, circa 700 persone/famiglie che ancora oggi attendono una soluzione promessa a suo tempo, come nel caso della I.S.S. di Nola, dal Prefetto Pansa. A quel tavolo, quel giorno assieme alle atre sigle sindacali c’eravamo anche noi e il Prefetto disse che si sarebbe fatto carico del problema non permettendo a nessuno di fare i loro comodi. In soluzione è accaduto l'esatto contrario. Uno, perché il Prefetto Pansa fu trasferito, e due perché chi avrebbe dovuto assorbire le unità(passaggio di cantiere) non l’ha fatto tanto meno chi aveva firmato, davanti a tutti, l’impegno di assumere ed assorbire. Allora questione è una sola che se ci vogliamo prendere per i fondelli facciamolo pure ma non giocate con le sventure/problemi degli altri. Della situazione di Napoli, della provincia e della regione Campania ce ne sono di cose da raccontare e molti dovrebbero saperlo visto e considerato che le denunce e segnalazioni abbondano. Chiediamo all’Onorevole Maroni, Ministro degli Interni di verificare l’efficienza dei controlli che la Prefettura e la Questura fanno negli istituti di vigilanza privata di Napoli e provincia perché a nostro modesto parere sono assenti, inefficiente e insufficienti qualora questi vi fossero. Siamo anche certi che a Napoli non c’è solo un diavolo anche se al momento pare sia proprio così. A Napoli i datori di lavoro delle aziende di vigilanza privata sono tutti Santi! Beh, complimenti”. Si conclude l’intervento
#88 salvatore fenderico (venerdì, 21 gennaio 2011 15:36) 19 gennaio 2011 Vigilanza Privata – un incontro il Ministero del Lavoro Si è tenuto il 14 gennaio scorso, presso il Ministero del Lavoro, il programmato incontro per il rinnovo del contratto nazionale della Vigilanza Privata. Ciascuna delle parti ha esposto le proprie posizioni, ed illustrato la situazione. Da parte datoriale, nonostante qualche timida apertura su alcuni temi, sono state dettagliatamente esplicitate le criticità del settore e gli interventi legislativi che sarebbero necessari, concludendo che, data la situazione, un rinnovo contrattuale sarebbe insostenibile. Da parte sindacale è stata ribadita la necessità di giungere rapidamente ad una conclusione ripartendo dai temi centrali proposti, ed accantonando i testi presentati dalle controparti. Diverse le posizioni sul tema del salario. Il Ministero del Lavoro ha invitato le parti a riprendere, in tempi stretti, il negoziato sul tavolo sindacale, sottolineando che, pur con l'impegno del Ministero di ricercare soluzioni ad alcune problematiche del settore, la necessità di interventi legislativi, non può essere pretesto per non rinnovare il contratto nazionale. Il rappresentate del Ministero del Lavoro ha messo a disposizione il supporto del tavolo ministeriale per le difficoltà che si dovessero presentare, sollecitando, in particolare le controparti, ad individuare alcune date in tempi brevi. Tuttavia, nonostante le insistenze delle organizzazioni sindacali, le controparti non hanno voluto concordare alcun incontro, dichiarando che ci invieranno comunicazioni a brevissimo. “E' evidente” afferma la Filcams Cgil “che la situazione è molto complessa e che è quanto mai necessario decidere come proseguire il percorso tracciato in questi mesi e decidere quali iniziative mettere in campo.”
#87 Gianluca Castellano UGL (martedì, 18 gennaio 2011 18:57) Un CCNL scaduto da 20 mesi, una qualifica che porta più oneri che onori, abusivismo, sfruttamento e infiltrazioni malavitose. Questo è il mestiere delle guardie giurate, gemelle minori delle forze dell'ordine per salario, tutele e rischi. Il tutto condito da una serie di limiti – più che legittimi – che tuttavia possono mettere in seria discussione il senso stesso della loro attività di tutela e vigilanza. Oggi ne presentiamo uno, banale se vogliamo, ma piuttosto esemplificativo. Il rispetto del codice stradale. Prendiamo un controllo a seguito di segnalazione d'allarme provenienti dalla centrale operativa. A rigor di logica, la verifica ha senso solo se la guardia letteralmente si catapulta sul posto. Tuttavia la guardia giurata è vincolata ai limiti di velocità come qualsiasi cittadino. E giustamente. Ma il risultato è che tre volte su quattro la pattuglia non arriva in tempo, le forze dell'ordine sono sempre troppo impegnate per recarsi sul luogo e il cittadino si ritrova con la casa svaligiata, pur avendo pagato un servizio di vigilanza privata. Difficilmente quel cittadino rinnoverà l'abbonamento. Ma a prescindere dal possibile danno economico, se un disgraziato mosso da senso del dovere si lascia scappare il pedale dell'acceleratore, non dico di 50 km ma di pochi kilometri orari, cosa accade? Fa la fine di Leonardo Cea, che si è beccato 700€ di multa e 15 punti in meno sulla patente per aver superato i limiti di pochi kilometri per tre volte in una settimana. L'azienda ha ovviamente pagato l'ammenda e poi si è rivalsa su di lui. Ora, nessuno vuole dare licenza di uccidere alle gpg ed è vero che per avere le carte in regola basterebbe limitarsi a segnalare l'allarme alle forze dell'ordine e portarsi con calma sul posto rispettando i limiti di velocità (tanto le gpg non possono nemmeno effettuare un arresto, quindi perchè correre sul posto?). Ma è altrettanto vero che così non si fa sicurezza. Forse non è propriamente un caso se in Europa siamo il fanalino di coda per il numero di collegamenti su allarme attivati. Ma pensiamo ora a situazioni ben più gravi. Il codice della strada vale anche per un furgone blindato inseguito dai malviventi o imbottigliato nella A14 in un giorno a bollino nero. Qua non si tratta più di insoddisfazione del cliente (che in fin dei conti è un problema dell'azienda e amen), ma di rischio per la vita di chi sta trasportando delle somme ingenti e che magari si vede appioppare una multa per divieto di sosta. Il tutto mentre il regolamento del questore dice a chiare lettere che il mezzo blindato deve essere parcheggiato il più vicino possibile all’obiettivo (cliccate qui per un assaggio di letteratura sull'argomento...) In questi casi forse basterebbe usare un po' di buon senso nell'applicare la sanzione, visto che le infrazioni commesse dai gemelli maggiori dalla polizia (ma anche delle assai meno a rischio auto blu), vengono regolarmente archiviate. O si potrebbero dotare anche le vetture delle gpg di un segnalatore luminoso da azionare in caso di emergenza, o comunque si potrebbero cercare delle soluzioni per circoscrivere le responsabilità delle guardie rispetto alle infrazioni minori (ovviamente se non sproporzionate o pericolose). Insomma, si potrebbe usare un po' di elasticità per evitare di proporre dei servizi davvero ai limiti della sicurezza. E talvolta anche della decenza.
#86 Nappo Raffaele (giovedì, 13 gennaio 2011) Si però, si parla si parla ma neanche un'assemblea retribuita si è stati capaci di portare a casa.... non è per le 5 ore che non abbiamo percepito, e proprio il disappunto che hai perso mezza giornata per niente. Poi vi lamentate che non viene nessuno
#85 salvatore fenderico (giovedì, 13 gennaio 2011 11:50) http://www.facebook.com/#!/video/video.php?v=181258285229481&comments IL PROGGETTO MILLE OKKI SULLA CITTA DA GUARDARE
#84 Gianluca Castellano UGL (giovedì, 13 gennaio 2011 06:00) Devo complimentarmi vivamente con il collega Fenderico, che con la sua inesauribile fonte di informazioni,ci fa presente che qualcuno finalmente si mobilita' per una categoria armata, che ancora oggi e' messa in disparte e non considerata.Complimenti vivissimi anche all' amministratore del sito Raffaele Nappo per la sua disponibilita' e professionalita'.
#83 Gaetano Buonora UGL-nino (mercoledì, 12 gennaio 2011 22:49) sarò ripetitivo,ma non mi stancherò mai di fare i miei cmplimenti ai signori e prima colleghi per la professionalità e la passione che danno un enorme contributo alla povera e martoriata categoria delle G.P.G. Bravi SALVATORE FENDERICO E NAPPO RAFFAELE.
#82 salvatore fenderico (mercoledì, 12 gennaio 2011 10:08) A cosa è servito lo sciopero, visto che la trattativa per il rinnovo del CCNL è tuttora in altissimo mare? L'abbiamo chiesto a Sabina Bigazzi, responsabile per la vigilanza privata in Filcams-CGIL, che ci ha chiarito i tratti più critici della piattaforma: cambio d'appalto, orario di lavoro, portierati e - soprattutto - incrementi salariali. Guarda anche la videointervista per una sintesi dei punti caldi del negoziato. L'8 ottobre è stato indetto uno sciopero che ha registrato un'adesione senza precedenti. La domanda che ora serpeggia tra le guardie è: a cosa è servito? Lo sciopero dell'8 ottobre è stato molto importante, con un'altissima adesione e partecipazione ai presidi organizzati in tutta Italia. Si sono registrate adesioni che oscillano dal 40%, al 80%, 90% nella maggior parte dei casi. Lo sciopero ha dato un importante segnale sia alle Istituzioni che alle controparti. Certo, una mobilitazione così importante deve poi avere un seguito. Il Ministero del Lavoro ci ha convocato il 28 ottobre, ed in quella occasione si è preso l'impegno di risolvere alcuni problemi, soprattutto legati alle politiche degli appalti. Da quella data, però, il Ministero del Lavoro non ci ha più convocato. Ci è giunta la convocazione per il 14 gennaio, che ci rimanda, però, ad un tavolo tecnico. Nel frattempo il D.M. sulla capacità tecnica è giunto in dirittura di arrivo: si trova alla Corte dei Conti per la registrazione e potrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale a giorni. Questo per il proseguimento del confronto dovrebbe essere un dato di rilievo. Affrontiamo allora i temi più caldi della trattativa, a partire dal cambio d’appalto. Questo aspetto è stato sempre viziato da interessi di bottega di una o di altra parte datoriale, che ne hanno frenato ogni possibilità di evoluzione. A che punto siamo? Come si possono garantire diritti delle guardie e conservazione del posto di lavoro? E' uno dei temi più importanti della nostra piattaforma. Si tratta di creare delle norme contrattuali che tutelino i lavoratori e le imprese. Al momento di un cambio di appalto è necessario vincolare l’impresa uscente e quella entrante ad un confronto con le OO.SS che, attraverso regole condivise, da una parte garantisca i livelli occupazionali ed il mantenimento dei diritti acquisiti per i lavoratori, ma dall’altra dia garanzie alle imprese di non avere esuberi di personale. Su questo tema era stato sviluppato un confronto che si è inspiegabilmente arenato, non per volontà nostra, poco meno di 2 anni fa. Ma resta uno dei temi più importanti del rinnovo contrattuale. Un altro aspetto importante è la regolazione della c.d. vigilanza disarmata. A quanto sappiamo, l'idea prevalente sembra essere quella di inserire nella stessa cornice contrattuale due diverse tipologie professionali, con il sostegno del DM sulla capacità tecnica (che impone l'uso esclusivo di gpg in certi ambiti operativi). Qual è la vostra posizione?
#81 salvatore fenderico (mercoledì, 12 gennaio 2011 10:06) E' un tema che come OO.SS abbiamo già proposto nel corso dello scorso rinnovo del CCNL, che però le controparti non hanno voluto raccogliere. Si tratta di estendere il campo di applicazione del CCNL anche alla vigilanza non armata. Ci sono ormai moltissime imprese che propongono servizi del cosiddetto “portierato”. Svolgono attività di sicurezza, non solo applicando contratti che nulla hanno a che fare con la sicurezza (dipendenti da stabili privati), ma anche senza il vincolo di tutte quelle leggi cui invece è sottoposta la vigilanza privata. In questo modo sono in grado di offrire molti dei servizi di vigilanza a prezzi molto più bassi. Perciò, oltre a rappresentare un rischio, scarsi diritti, e bassissime retribuzioni per gli addetti, stanno comprimendo sempre di più il mercato della vigilanza armata. In parte, è vero, il decreto che arriverà a giorni darà una risposta a questo problema. Infatti definirà quali sono i così detti “obiettivi sensibili” di esclusiva pertinenza della vigilanza armata. Tuttavia, non è sufficiente a delimitare ciò che è sicurezza e ciò che non lo è. Dare una risposta di tipo contrattuale con l’estensione del campo di applicazione, sarebbe, secondo noi, un grossissimo passo avanti verso la soluzione del problema. Le grosse resistenze che le controparti stanno facendo sono legate soprattutto al fatto che molte imprese del settore sono coinvolte esse stesse nel settore del “portierato”. In sostanza creano in casa loro dumping al mercato. Il DM sulla capacità tecnica, atteso a giorni, darà un contributo importante alla correzione delle patologie del settore, anche se non potrà fare miracoli. In assenza di una ratifica formale della capacità certificatoria degli Enti Bilaterali e mancando un piano sanzionatorio graduale in caso di violazioni (il DM parla direttamente di revoca della licenza), sarà difficile mantenere la piena legalità senza cedere al ricatto occupazionale. Parliamo ora di orario di lavoro: parte datoriale ha chiesto al ministero del Lavoro di mettere nero su bianco che la legge 66/03 non si applica alla vigilanza privata, nonostante quanto riportato sull'ultimo CCNL. Inoltre la trattativa si è incagliata sui riposi giornalieri e quindi sui nastri orari. Insomma: qual è l'ipotetico scenario che si potrebbe aprire per le guardie giurate in materia di orario di lavoro? Con l’art. 41 della L.133/08 si stabilisce già che il D.L. 66/2003 non si applica alla vigilanza privata, e, come dichiarato dallo stesso Ministero, facendo una forzatura sulla direttiva europea. Riconoscendo la peculiarità del settore, già con lo scorso rinnovo avevamo condiviso la necessità di ricorrere all’utilizzo delle deroghe previste dall’art. 17 del D.L. 66, soprattutto in materia di lavoro straordinario. Essendo ancora in vigore quel CCNL, le aziende sono sottoposte alle sanzioni previste dalla legge. Su questo punto è stato richiesto, dalle nostre controparti, l’intervento del Ministero. Di contro, ci era stato proposto già diversi mesi fa un testo che mirava a deregolamentare completamente l’orario di lavoro (riposi giornalieri e settimanali, turni, ecc) e che era stato da noi respinto come irricevibile. Un conto è apportare alcune modifiche che, tutelando i lavoratori, vadano incontro alle mutate esigenze del mercato, un conto è cancellare qualunque regola. In un settore così delicato equivale a mettere a rischio la vita stessa dei lavoratori. Per questo, per noi è fondamentale mantenere l’impianto del vigente contratto in materia di orario di lavoro. E parliamo infine di salario. Si sente spesso dire che con l’accordo separato il CCNL diventa un contratto di regole, mentre la partita economica si gioca sui tavoli territoriali. Ma su quali minimi? Quali sono le vostre richieste? La Cgil, come è noto, non ha sottoscritto il protocollo del 22 gennaio 2009. Per il settore della Vigilanza Privata la Filcams ha richiesto 145€ al 4° livello, cifra superiore a quanto derivante dal sistema di calcolo previsto dal suddetto protocollo. Tuttavia il tema che si pone nel rinnovo del CCNL Vigilanza, come in tutti i contratti che stiamo rinnovando nella nostra categoria, va oltre le diverse posizioni fra Filcams da una parte, e Fisascat e Uiltucs dall’altra. Infatti non solo le controparti propongono un insieme di modifiche al vigente CCNL che mirano ad una pesante riduzione dei costi, e quindi ad un rinnovo contrattuale a costo zero (nuova classificazione del personale, orario di lavoro, ecc.), ma non intendono riconoscere gli arretrati per il 2009 ed il 2010. Lo stesso scenario si sta proponendo, come detto, in tutti i rinnovi contrattuali che coinvolgono la nostra categoria. E’ evidente che a due anni dalla scadenza, nonostante tutte le difficoltà descritte, un esito positivo deve necessariamente essere dignitoso.
#80 salvatore fenderico (mercoledì, 12 gennaio 2011 10:00) ROMA - In attuazione dei Decreti Legislativi 81/2008 e 106/2009, art. 11 comma 5, l'INAIL (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) ha stanziato 60 milioni di euro destinati alle imprese per finanziare percorsi formativi, investimenti e modelli organizzativi e gestionali volti ad incrementare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Un contributo particolarmente interessante in settori ad alto rischio, come la vigilanza privata, il trasporto valori, ma anche le investigazioni private. La presentazione delle domande apre il 12 gennaio e chiude il 14 febbraio 2011, con chiusura anticipata dello sportello al raggiungimento della soglia. E' il caso di affrettarsi. Sul sito dell'INAIL si legge: Obiettivo - Incentivare le Imprese a realizzare interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: possono essere presentati progetti di investimento, di formazione e per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Ammontare del contributo - L'incentivo è costituito da un contributo in conto capitale nella misura dal 50% al 75% dei costi del progetto. Il contributo è compreso tra un minimo di € 5.000 ed un massimo di € 100.000,00. Per le imprese individuali e per i progetti di formazione sono previsti limiti più bassi. Per gli importi maggiori può essere richiesta un'anticipazione del 50%. Destinatari - Destinatari sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura. Risorse - Per l'anno 2010 l'INAIL ha stanziato 60 milioni di euro ripartiti in budget regionali. Modalità e tempi- A partire dal 10 dicembre 2010, sul sito www.inail.it - Punto Cliente le imprese hanno a disposizione una procedura informatica che consente, attraverso la semplice compilazione di campi obbligati, di verificare la possibilità di presentare la domanda di contributo. La domanda può essere presentata attraverso la procedura informatica a partire dalle ore 14,00 del 12 gennaio 2011 (apertura dello sportello). Condizione per la presentazione della domanda è, oltre al possesso dei requisiti di ammissibilità, il raggiungimento di un punteggio soglia, determinato da diversi parametri: dimensione aziendale, rischiosità dell'attività di impresa, numero di destinatari, finalità ed efficacia dell'intervento, con un bonus in caso di collaborazione con le Parti sociali nella realizzazione dell'intervento. Lo sportello telematico riceve le domande in ordine di arrivo e chiuderà il 14 febbraio 2011. La chiusura potrebbe essere anticipata in caso di esaurimento dei fondi disponibili nel budget regionale. Entro i 15 successivi all'invio telematico l'impresa deve far pervenire alla Sede INAIL competente la domanda cartacea debitamente sottoscritta, oltre alla documentazione prevista. In caso di ammissione all'incentivo, l'impresa ha un termine massimo di un anno per realizzare e rendicontare il progetto. Entro 60 giorni dalla rendicontazione, in caso di esito positivo delle verifiche, il contributo viene erogato.
#79 salvatore fenderico (mercoledì, 12 gennaio 2011 09:59) Riceviamo e pubblichiamo un commento sulla questione dei network che proviene da un 115 "puro". L'autore chiede di non fare di tutta l'erba un fascio per non creare ulteriori distorsioni in un sistema già molto viziato. Caro Direttore per l’ennesima volta leggo su Vigilanza Privata Online degli intermediari ex art. 115 e delle loro presunte carenze etico-professionali e sento l'esigenza di scrivere anche a lei quanto già inviato alle Associazioni di categoria che si sono fatte promotrici dell'iniziativa "informativa" verso le banche e l'ABI (clicca qui per saperne di più, ndr). Premesso che chi scrive è Amministratore Unico di una società di intermediazioni unica nel settore in quanto non risponde, al suo interno, a nessun socio che abbia interessi in società operative di settore, ma solo ed esclusivamente a privati che hanno maturato, come me, un’esperienza trentennale nel settore a stretto contatto con il mondo bancario. La ISTV, come noto, ha visto assegnato un contratto da lei precedentemente gestito, BNL (per oltre 7 anni) a tariffe più basse di quelle che la stessa riconosceva ai vettori incaricati e non già a favore di 115, bensì di 134 che si sono proposti e che continuano a proporsi a tariffe che non sono espressione di mercato, ma della solita politica di coltivazione dell’orticello. Il problema non è da circoscrivere a chi comunque con scarsa professionalità si candida a prestare servizi a tariffe anacronistiche: il vero problema è che manca una riforma armonica e organizzata dell’intero settore che inizi a rivedere l’abnorme quantità di licenze ex art. 134 rilasciate sulla base di non si sa quali parametri e concluda con l'accensione di agevolazioni fiscali/economiche/operative tipiche a salvaguardia del “particolare” rischio di impresa. Tutti rimaniamo traumatizzati quando una guardia giurata perde la vita. Si spendono parole di orrore quando si legge per quali remunerazioni queste persone mettono a rischio la propria esistenza... e poi? Dobbiamo assolutamente concertare un tavolo, in primis con le autorità competenti e poi con tutte le forze operative che credono in un mercato più etico, sia sotto il profilo professionale, sia sotto quello morale (115 o 134 che siano) atto a modificare questo status quo, per poi presentarci ai clienti con un piano tariffario che sia l’espressione reale di un processo di costi e ricavi adeguati alla realtà e che sia soprattutto espressione di una rinnovata professionalità. Cordialità Dott. Maurizio Capolongo Amministratore unico ISTV SPA
#78 salvatore fenderico (mercoledì, 12 gennaio 2011 09:53) grazie nn l'avevo notato e scusami ^_*
#77 Nappo Raffaele (martedì, 11 gennaio 2011 14:00) prova a guardare in prima pagina (Home)
#76 salvatore fenderico (martedì, 11 gennaio 2011 12:54) Noto con rammarico ke alcune cose ke ho publikato sono state cancellate,se publoko certe cose e x tenerci informati questo e l'unico mezza x comunicare e x divulgare notizie riguardanti al nostro settore. spero ke mi sia sbagliato.^_*
#75 Nappo Raffaele (martedì, 11 gennaio 2011 10:24) Si Salvatore hai raggione, anche la creazione di queso sito voleva essere un modo per creare una comunità, visto che il problema maggiore per noi è la comunicazione dato che non lavoriamo tutti sullo stesso sito. Però la stragrande maggioranza si continua ad identificare nelle realtà dove lavora e usa qualunche mezzuccio per rimanerci legato, per cui la categoria va a farsi benedire, tranne se c'è qualche problema, allora ci si ricorda di essere guardie e si vuole fare la rivoluzione... si hai raggione troppi piccoli "uomini" fra noi.
#74 salvatore fenderico (lunedì, 10 gennaio 2011 13:49) caro nino nn devi ringraziarmi e un dovere e poi dovremmo tutti collaborare,noto ke in pokissimi scrivono sulla bacheca questo ci fa riflettere tanto ci fa capire che la nostra categoria nn vuole cambiare.poi nn devono lamentarsi se le cose vanno male e pretendono aiuti da ki combatte x un futuro migliore.nel nostro settore nn cambiera mai nulla e questi sono i risulti.ti saluto e mi complimento con te xke sei lunico a seguire questa categoria ke pian piano sta svanendo. nn come quei signori ke predicano bene e razzolano male e tu gia sai a cosa mi riferisco.tu nn fai parte di quella skiera di.........lascio a te la frase heheheehh
#73 Gaetano Buonora U.G.L. (sabato, 08 gennaio 2011 18:40) Un grazie al collega Salvatore Fenderico per tutte le importanti informazioni che ci illustra .Anche a nome di tutti i lavoratori di categoria, ti saluto e ti abbraccio.Complimenti.
#72 salvatore fenderico (venerdì, 07 gennaio 2011 09:50) Sono passati due anni e mezzo da quando la Corte di Giustizia ha condannato il vetusto TULPS (impianto regolamentare della vigilanza privata, regio decreto, classe 1931). Da lì è partito un profondo processo di riforma, tra improvvise accelerazioni spesso a ridosso delle elezioni e assai più frequenti battute d'arresto a seguito di cadute dei vari governi (o di cadute d'attenzione degli stessi). Con il DL 2 aprile 2008 il governo italiano definì, obtorto collo, le linee guida per l'adeguamento dell'impianto italiano ai diktat europei, demandando ad una Commissione consultiva la stesura dei decreti attuativi. Sebbene il decreto ponesse delle basi importanti di lavoro (crollo dell'impianto territoriale provinciale, liberalizzazione delle licenze e delle tariffe entro certi limiti), la partita era ancora tutta da giocare sul tavolo dei decreti di attuazione. In particolare sul decreto volto a determinare i requisiti minimi organizzativi, gli standard professionali, la capacità tecnica e la qualità dei servizi che dovrà essere garantita dagli Istituti di Vigilanza privata per poter stare sul mercato. Ebbene, dopo un lungo e scivoloso periodo di deregulation, lo scorso 14 aprile la Commissione ha varato il testo, condiviso del DM sulla capacità tecnica ed è dello scorso 8 ottobre la notizia che il Ministro Maroni ha apposto finalmente la sua firma; ora si attende il nulla osta del consiglio di stato e la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale. Il decreto presenta importanti riflessi anche per chi tratta con la vigilanza privata in qualità di fornitore. Il testo definisce infatti i requisiti minimi che le aziende devono possedere per poter operare sul mercato, in base all'individuazione del tipo di attività che intendono svolgere (classe A, B, C, D o E in baseai servizi da proporre, che richiedono il coinvolgimento di tipologie professionali diverse); in base all'estensione territoriale che le imprese vogliono coprire (provinciale fino a 300.000 abitanti, provinciale superiore a 300.000 abitanti, ultraprovinciale fino a 3 milioni di abitanti, da3 a 15 e superiore a 15 milioni di abitanti) e in base al livello di servizi che si intende offrire (fino a 25, fino a50, fino a 100 e oltre 100 gpg). In relazione alle categorie individuate (classi di attività, ambito territoriale e livelli di servizio offerti), alle imprese vengono richiesti determinati requisiti minimi qualitativi, che afferiscono alla capacità economico-finanziaria, al corredo tecnologico,alle caratteristiche del progetto organizzativo e gestionale,alla professionalità del titolare/istitore/direttore tecnico,alle certificazioni di regolarità contributiva, ecc."In sintesi il ministero dice: cara impresa di vigilanza,vuoi offrire servizi, che so, di trasporto valori sul territorio nazionale ma disponi di sole 5 guardie e nessun mezzo blindato? Mi dispiace ma devi essere capace di garantirmi una determinata qualità, altrimenti non posso rilasciarti la licenza. Un meccanismo che dovrebbe sbarrare l'ingresso sul mercato a realtà che sono "fisiologicamente impossibilitate" a fornire servizi di qualità accettabile. Secondo Petrone, con questo sbarramento"potrebbe restare sul mercato meno del 50% delle attuali licenze. Tenendo conto che già oggi molti grandi o medi gruppi stanno accorpando le licenze, con la nuova norma sarà quasi un obbligo procedere in questa direzione, quindi: vuoi per una questione 'fisiologica'(concentrazioni, accorpamenti, fusioni ecc.), vuoi per una questione 'patologica' (incapacità di disporre di strutture, mezzi o capacità), resteranno sul mercato non più del 50% delle attuali licenze effettivamente operanti - che sono meno delle licenze rilasciate". Insomma, questo decreto è la prima, vera occasione per fare pulizia in un settore che raramente brilla per trasparenza. La libera concorrenza si giocherà, forse perla prima volta, su un terreno competitivo sano, regolare,corretto. Per il settore si riparte da zero. Con indubbiriflessi anche per chi tratta con gli Istituti di Vigilanza in qualità di fornitore tecnologico, in particolare per le centrali d'allarme. Su questo tema, peraltro, il decreto sulla capacità tecnica offre delle sorprese - non da tutti gradite. Per capire cosa cambia sul fronte di chi vende tecnologia alle vigilanze private, abbiamo chiesto un approfondimento ad Antonello Villa, rappresentante italiano in CoESS (Confederation of European SecurityServices) e socio benemerito A.I.PRO.S (Associazione italiana professionisti della sicurezza).
#71 Gaetano Buonora UGL (sabato, 01 gennaio 2011 16:28) Desidero esprimere di cuore gli auguri a tutti di un felice e sereno 2011.
#70 salvatore fenderico (venerdì, 31 dicembre 2010 20:16) 2011 baci, 2011 abbracci, 2011 amici da festeggiare, 2011 brutti ricordi da dimenticare, ma soprattutto 2011 buoni motivi per ricominciare. Auguri e buon 2011!
#69 Gianluca Castellano UGL (mercoledì, 15 dicembre 2010 11:04) Grazie di cuore a te Raffaele e a voi tutti per le condoglianze e per essermi stati vicino in un momento cosi' delicato...
#68 Campanile Salvatore (venerdì, 10 dicembre 2010 15:00) Cari colleghi,con la presente,vi comunico che in data 13/12/2010,c/o la sede Fisascat CISL di C.so Umberto I °,228 Napoli,si terrà un'assemblea retribuita di 5 (cinque) ore con orario 08.00/13.00 e dalle 15.00 alle 20.00;per potervi informare sull'incontro tra le RR.SS.AA. e l'azienda in base agli argomenti discussi nell'assemblea del 15/11/2010. Saluti a tutti,Campanile Salvatore.
#67 salvatore fenderico (domenica, 05 dicembre 2010 19:53) http://vigilanzaprivata.blogspot.com/2010/12/la-vigilanza-italiana-tra-la-nuova.html
#66 Nappo Raffaele (giovedì, 02 dicembre 2010 22:33) Aspettavo qualche notizia sull'incontro del 30, c'è stato? avete raggiunto un accordo?
#65 salvatore fenderico (sabato, 27 novembre 2010 08:53) Malattia del lavoratore: l’assenza può essere giustificata dai colleghi di lavoro Cassazione civile , sez. lavoro, sentenza 14.10.2010 n° 21215 (Manuela Rinaldi) Se un dipendente non si sente bene può legittimamente allontanarsi del luogo di lavoro anche senza aver sentito il capo; è sufficiente che abbia comunicato il proprio allontanamento ai suoi colleghi. E’ considerato, infatti, illegittimo il licenziamento di un prestatore di lavoro che si allontana dal proprio posto di lavoro, per motivi di salute e con prolungamento dell’assenza anche nei giorni successivi, ma avverte con immediata comunicazione e in totale buona fede solamente i colleghi. Così hanno precisato i giudici della Sezione lavoro nella sentenza 21215/2010, con cui hanno stabilito che il comportamento di un lavoratore che abbandono dal proprio posto di lavoro per motivi si salute può essere giustificato dal fatto che il soggetto avesse avvertito i propri colleghi che, seppur non autorizzati a concedere alcun permesso, lo avevano invitato a fare ritorno a casa. Il caso Ancora la Suprema Corte, quindi, su uno degli argomenti maggiormente dibattuti in ambito giuslavoristico, ossia quello del licenziamento per assenza ingiustificata e sussistenza, appunto, della giusta causa. Il caso ha riguardato un lavoratore licenziato per aver abbandonato del proprio posto di lavoro senza avvisare l’azienda. Il datore di lavoro aveva sostenuto, nel caso di specie, che il licenziamento fosse stato legittimamente irrogato in quanto il lavoratore, senza fornire alcun preavviso, aveva abbandonato il proprio posto di lavoro, anche per 3 giorni successivi a quello dell’assenza considerata ingiustificata. Per i giudici di primo grado, però, un simile comportamento del prestatore di lavoro poteva essere giustificata dal fatto che lo stesso reduce da un grave infortunio ed agendo in totale buona fede, si era allontanato dal luogo di lavoro solamente in seguito a dei forti malori, a causa dei quali gli stessi colleghi lo avevano invitato a fare ritorno alla casa (anche senza gli stessi, come specificato nella sentenza della Corte, avessero alcun titolo per rilasciare tali permessi). Proprio sulla base di tali considerazioni il lavoratore aveva ritenuto di trovarsi, quindi, in permesso non essendo stato, altresì, nemmeno avvisato dal datore di lavoro che tale suo comportamento potesse ritenersi come illegittimo in quanto “assenza ingiustificata dal lavoro”. In seguito a ciò: immediata la reintegra da parte del Tribunale del Lavoro, confermata anche dai giudici d’appello che riconoscevano al lavoratore il diritto al risarcimento dei danni anche morali. Anche secondo la Suprema Corte, dinanzi al quale si spostava la questione, il comportamento del lavoratore che aveva protratto la sua assenza nei giorni seguenti, non poteva costituire motivo di licenziamento. Nella sentenza in commento in giudici di Piazza Cavour, dando ragione nelle proprie motivazioni ai colleghi di secondo grado, hanno precisato che “sulla base delle prove acquisite, pure se con motivazione stringata, ha ritenuto che il comportamento del lavoratore di abbandono del lavoro per motivi di salute poteva ritenersi giustificato su di un piano di buona fede dal fatto che il lavoratore era reduce da un grave infortunio e aveva denunciato al momento dell’abbandono disturbi in atto, tanto che taluni colleghi (sia pure non autorizzati a concedergli permessi) gli avevano consigliato di ritornare a casa, sicche’ egli aveva potuto ritenere di essere in permesso o comunque assente giustificato quel giorno e nei giorni immediatamente successivi, non essendo stato poi avvisato dalla societa’, a conoscenza dell’allontanamento, del fatto che essa lo riteneva viceversa assente ingiustificato”. I giudici di legittimità, nella sentenza de qua, ribadiscono, altresì, il principio già preannunciato in appello per cui: “per stabilire l’esistenza di una giusta causa di licenziamento, occorre valutare da un lato la gravità dei fatti addebitati al lavoratore, dall’altro la proporzionalità tra tali fatti e la sanzione inflitta, stabilendo se la lesione dell’elemento fiduciario su cui si basa il rapporto di lavoro, sia in concreto tale da giustificare o meno la massima sanzione disciplinare.
#64 Gianluca Castellano UGL (venerdì, 26 novembre 2010 22:43) Caro Raffaele, e' vero cio' che hai sentito, e' per fortuna che abbiamo i paladini della giustizia in mezzo a noi, ma di piu' mi compiaccio con colui che si firma tigra nera, tu si che sei un uomo con le "palle", perche' hai avuto il coraggio di firmarti...complimenti!!! nell'Investigatore, abbiamo bisogno di persone come te, che si nasconde come sempre,dietro falsi nomi,ed e' proprio per questo che stiamo rovinati!!!Scusa Raffy per lo sfogo,ma non ne posso piu' con queste pecore...Cmq a riguardo di cio che hai scritto, da fonti attendibili e' vero e gira questa voce, ormai e' come se i sindacati non esistessero piu', ma questo lo vedremo...per il secondo punto che hai evidenziato, posso dirti che dipende tutto dall'incontro del 30/11/2010. Di sicuro i sindacati sono veramente stanchi!!!! Ti saluto a presto !!!
#63 tigre nera (venerdì, 26 novembre 2010 21:03) si è vero
#62 Nappo Raffaele (venerdì, 26 novembre 2010 17:08) Ho sentito che sono stati convocati dei graduati sopra, il Direttore gli ha detto che avrebbe ripristinato i buoni mensa e ha raccomandato di non creare problemi durante le feste.... ma è vero?
#61 salvatore fenderico (mercoledì, 24 novembre 2010 20:48) Oggi presso il PALAZZO DELLA PREFETTURA A FROSINONE si è svolto un grande evento unico nella storia della Provincia di Frosinone, un'incontro per il settore Vigilanza Privata, a cui hanno preso parte I responsabili del Sindacato Nazionale Guadie Giurate con a Capo Nino Lauretti segretario della provincia e di alcuni esponenti della Prefettura e Questura. Durante l'incontro sono state affrontate svariate tematiche riguardanti le norme le regole e le problematiche che gravano sulla nostra provincia per questo settore. L' SNGG si dice soddisfatta del risultato e della piena' disponibilita' che le autorita' della Polizia di Stato gli hanno concesso. In particolare sono stati affrontate le gravi difficolta' lavorative in cui versano alcuni Istituti conosciuti nell' Iterland Frusinate, difficolta' che nella discussione si sono trasformate in speranze e risoluzioni che si andranno ad affrontare. Altro argomento importante LA SUCUREZZA NEGLI ISTITUTI che va dalla sicurezza negli ambienti di lavoro, ai corsi di Addestramento obbligatori per tutti gli istituti, procedure di sicurezza appunto da attuarsi nelle postazioni, modi e comportamenti nei servizi di scorta, piantonamenti fissi su banche ed enti ecc. Infatti prossimamente saranno istituiti dei corsi, appunto per mettere in condizione tutti gli Agenti G.p.G. di sapersi muovere con cognizione, di sapere come, dove,quando e se potersi comportare sia a livello giuritico che per la propria incolumita' personale. E' ora che almeno nella nostra Provincia si cominci a dare una svolta a questo settore e per far tutto cio' ci vuole gente determinata, ci vuole gente che sia in grado di sapersi muovere e soprattutto che sia in grado di esporsi in prima persona mettendo altresi' a repentaglio il prorpio posto di lavoro. In questa provincia mai nessuno era arrivato cosi' in alto, denuncie, querele, ispezioni sulle postazioni, esposti sono tutte azioni che nessun sindacato e dico nessun sindacato ad oggi aveva mai intrapreso. L' SNGG è un sidacato autonomo, determinato, che spara a raffica su tutto e tutti che non lascia respiro e via di scampo. Ecco perche' molto è stato fatto a livello nazionale e si sta facendo ora anche in provincia con il nostro segretario Lauretti Nino. In poco piu' di 5 mesi di attivita' siamo circa 80 unita' decisi e determinati a far sentire la nostra voce e tutti coloro che volgiono venirci dietro possono farlo, tutte le altre sigle sindacali se vogliono unirsi a noi possono farlo, noi non ci spaventiamo di niente e di nessuno siamo caparbi se anche nessuno ci segue abbiamo la possibilita' e volonta' di arrivare da soli. Ormai siamo partiti, ormai tanto abbiamo fatto e altrettanto dovremmo fare e se un giorno qualcosa cambiera' vorra' dire che qualcuno ci dovra' di GRAZIE.
#60 Nappo Raffaele (mercoledì, 24 novembre 2010 13:12) Caro Gianluca, non voglio sminuirti, però il sito nasce da un idea super partes, se rispondi solo tu alle mail dov'è l'equilibrio? per cui chi vuole contattarvi personalmente usarà vostre mail che vorrete pubblicare. altrimenti fornitemi le vostre in forma privata e provvederò a girarvi a ognuno le sue. Saluti a tutti
#59 Nappo Raffaele (martedì, 23 novembre 2010 18:27) scusa Gianluca per lo stroppio, ho rimediato, per quanto riguarda la mail c'e ne gia una per questo sito.... io intendevo le nostre per comunicazioni private, tipo quello si fida di quello e non di quell'altro, e cosi avere a disposizione tante mail si sceglie di chi fidarsi.
#58 Gianluca Castellano UGL (martedì, 23 novembre 2010 12:05) Carissimo Raffaele, detto fatto...Ecco la e-mail che tutti possono utilizzare se vogliono dirci qualcosa....rsa-linvestigatore@libero.it Ciao a presto e buon lavoro... N.B. La e-email e' gia' attiva...
#57 Ermanno Cangaro CGIL (martedì, 23 novembre 2010 11:52) Carissimi amici, grazie per aver partecipato al forum, anche se siamo sempre gli stessi a farlo, cmq volevo fare un appello a tutti i colleghi...Il sindacato sta realmente cambiando, e lo dimostreremo con i fatti. A tutti i colleghi, sara' debellato il marcio che si trova nella nostra azienda, e come asserisce il collega Castellano, faremo di tutto per cambiare le carte in tavola...ma abbiamo bisogno anche di voi!!!! Dateci fiducia e noi non vi tradiremo...faremo un cammino nuovo dando luce ad una nuova azienda, fatta di nuove idee, senza compromessi, senza ricatti, senza paura di essere sottomessi, difendendo la propria dignita'. Ciao a presto!!!
#56 Gianluca Castellano UGL (martedì, 23 novembre 2010 11:44) Grazie Raffaele, mi hai "stroppiato" il nome, ma va bene, a riguardo la e-mail ne formuleremo una privata sempre delle RSA, in modo da dare possibilita' agl'altri di poter dirci qualcosa senza esporsi. Ciao a presto...
#55 Nappo Raffaele (martedì, 23 novembre 2010 07:51) Ciao Gianluca,fatto, ti ho inserito nei contatti. Avevo pensato.... e se mettessimo anche la Vs mail per comunicazioni private? Per chi ha qualcosa da dire e non ha il coraggio di esporsi. Fatemi sapere. A Salvatore Fenderico, se ti va di pubblicare qualcosa nelle NEWS del sito manda il materiale in allegato a "ziolello2008@libero.it"
#54 Gianluca Castellano UGL (lunedì, 22 novembre 2010 20:02) Volevo fare ancora una volta i complimenti al collega Nappo Raffaele, per aver dato la possibilita' a noi tutti, con la creazione di questo sito, di esprimere le proprie opinioni, anche se poi siamo sempre gli stessi a farlo. Cmq posso dire che prossimamente, quando sara' effettuato il nuovo progetto di volantinaggio utile all'informazione comune, creato da una nostra idea (UGL-CGIL), sara' evidenziato a caratteri "CUBITALI" questo sito, cosi' vedremo se restera' ancora inutilizzato. Colgo l'accasione di chiederti egregio amico Raffaele, potresti inserire anche me nell'elenco dei contatti??? Ti ringrazio anticipatamente, un saluto a presto risentirci.
#53 Gianluca Castellano UGL (lunedì, 22 novembre 2010 19:35) Cari colleghi... incontro molti di voi che mi chiedono quale sara' il nostro futuro?? Ci sono molti problemi da affrontare, perche' l'azienda apparentemente sembra in crisi... e ci chiede una mano. Noi siamo disposti a darla, purche' con il consenso di tutti, si facciano accordi senza arrecare danni a entrambi le parti.Ora e' a voi che io mi riferisco,voi che avete paura di esprimere le vostre opinioni,voi che avete paura di raccontare le vostre paure, voi che ancora oggi temete di lottare perche' avete paura di essere spostati dal proprio posto di lavoro, di essere messi di notte e di subire...Non date forza ai sindacati, vi dissociate dalle riunioni e sembra che non v'importi nulla di cio che accade, perche' pensate che sempre, come si dice: "A NAV' CAMMIN' E A FAV' SE COC'" E siete voi proprio che dite che i sindacati non fanno niente per voi e che pensano ai fatti loro. Siete scettici, e questo lo posso capire, ma basta! nascondervi dietro ai sindacati perche' avete paura delle ritorsioni dell'azienda e fate i compromessi, per stare di notte, di giorno o di pomeriggio, in base alle vostre esigenze.SMETTETELA di fare le signorine, siate UOMINI , con i fatti, e non perche' portate i pantaloni, unitevi a noi per far valere i nostri diritti e per far si che si possa creare un ambiente nuovo di lavoro con pace e serenita' nell'espletamento delle proprie funzioni e con un ispezione aziendale che quando arriva, non ha funzioni punitive, ma bensi' funzioni di regolare controllo. Ascoltate la voce della nuova politica sindacale che lotta per l'unita', per la giustizia, per la verita', in maniera trasparente, senza veli...Spero che voi tutti possiate fare tesoro di cio' che ho detto, e che possiate uscire fuori dal guscio, senza fare piu' il gregge di pecore che fino ad ora e' andato in un unica direzione. Abbiate il coraggio di reagire!!!! vedrete che il mondo vi sorridera'...abbiate fede!!! e' quella che vi manca!!!
#52 Gaetano Buonora UGL (domenica, 21 novembre 2010 21:21) Grazie a Salvatore e Gianluca Si aspetta il 30-11-10 per tirare le somme. Per i ticket mensa e molte altre probematiche sarete informati tutti in tempo reale. Saluti.
#51 salvatore fenderico (domenica, 21 novembre 2010 18:13) kiedo scusa x nn aver mensionato l'altra sigla sindakale. vedo ke fino ad ora su questa bakeka...si sono presentate poke persone(mi riferisco anke ad altri delegati sindacali),QUESTO CI FA RIFLETTERE TANTO XKE NN CE STA INTERESSE NELLE PROBLEMATIKE..AZIENDALI. CI SI AFFACCIA SOLO QUANDO CE STA UN PROBLEMA TIPO TIKET ECC..MA X LA COSE SEIRIE SONO TUTTI OMBRA KISSA XKE?? il sindacato lavora anke x favorire l'azienda nn solo x attaccarla evedentemente fraintendono le loro mansioni di sindacalisti.
#50 Gianluca Castellano UGL (domenica, 21 novembre 2010 17:58) Elimina commentoCarissimo Tatore Fenderico, scusa l'ironia,inanzitutto grazie per aver pubblicato cose molto interessanti e utili, per far si che tutti possano informarsi delle varie problematiche che la ns categoria sta vivendo; notizie utili anche a noi sindacati,ma voglio correggerti sul fatto che le sigle sindacali in azienda sono quattro( a parte la triplice). Ora siamo in due a complimentarci con te...Il sindacato in azienda sta cambiando, tralasciando quello che e' stato alle spalle, ma questo non dobbiamo dimostrarlo con le chiacchiere,ma con i fatti; e noi lo dimostreremo!!! E' ora di cambiare!!!Per ora ci siamo interessati come e' stato ribadito in precedenza, di cose in cui l'azienda si era "dimenticata" di aver accordato precedentemente con i sindacati, poi sono stati messi in discussione la disdetta del contratto provinciale ed aziendale con riferimento alla voce indennita' e vestiario in busta paga,dei dieci minuti che da anni non abbiamo retribuiti, con riferimento al contratto nazionale da parte dell'azienda (cosa assolutamente grave, poiche' l'azienda non puo' disdire un contratto provinciale che non ha scadenza e non puo' non rispettare cio' che e' di diritto concesso nel contratto nazionale.)Quindi concludo col dire che comunque anche in questo senso si' e' pensato al bene comune. Per quanto riguarda il fatto che l'azienda non riesca ad accaparrarsi commesse, che quando prende un nuovo servizio lo passa agl'altri Istituti vedi Sparviero e Cosmopol, togliendoci il respiro, questo sara' verificato... come saranno verificate tante altre cose che spetta di diritto a noi Sindacati controllare...Per quanto mi riguarda, sono undici anni che presto servizio in questa azienda e posso dire con documenti alla mano, di non aver mai fatto posti di comodo, soprattutto adesso che sono un sindacalista!!!!Quello che posso dirti ancora e che seguendo il Vangelo il mio percorso come sindacalista e' basato sulla verita', sulla giustizia e sulla giusta informazione per tutti senza distinzione (iscritti e non iscritti), politica adottata anche dalla CGIL e spero anche dagl'altri sindacati.Sara' sicuramente oggetto di discussione il futuro dei colleghi nuovi a contratto, e condivido in pieno che il lavoro e' un diritto di tutti e va tutelato!!! e aggiungo, senza recare danno a nessuno per avere i propri benefici...
#49 salvatore fenderico (domenica, 21 novembre 2010 13:22) salve a tutti...in particolare a te nino visto ke sei l'unico ke si congratula di quello ke publiko.. La nostra situazione ke stiamo vivendo e tragika si blattera solo ma risultati nulla e devo rikiamare la vostra attenzione (mi riferisco alle 3 sigle sindacali. R.S.A.)nn vi siete mai interessati della situazione ke stiamo vivendo e nn mi riferisco tiket mensa e cose varie.. ma x quale motivo nn riusciamo piu ad accaparrarci commesse?? avete mai kiesto di avere un incontro di con gli alti vertici? avete kiesto x quale motivo nn riusciamo a vincere una gara di appalto? eppure ne vale x il nostro futuro e di quei giovani ke da poko sono entrati, quale fututo tengono.Parlo a nome di tutti sia iscritti ke nn iscritti,il lavoro e un diritto di tutti e va tutelato.IL SINDACATO E UNA MISSIONE NN SERVE X AVERE POSTI DI COMODO E FAVORITISMI.
#48 salvatore fenderico (domenica, 21 novembre 2010 12:41) Elimina commentoLa presa di posizione del sindacato dei vigilantes a Roma non lascia alcun dubbio sugli interventi Misano Adriatico 8Rimini), 21/11/2010 (informazione.it - comunicati stampa) La presa di posizione del sindacato dei vigilantes a Roma non lascia alcun dubbio sugli interventi. Sono di poche parole quelli del Sindacato dei vigilantes che a roma è arrivato solo da qualche mese ma che, pare, abbia già fatto vittime, sindacalmente parlando, in numerose aziende presenti a Roma e provincia. Pare infatti, come riferiscono dalla segreteria generale coadiuvata dalla segreteria provinciale e dai suoi referenti Cioli, Lauretti e Buscia, che i problemi di differenze salariali in numerose aziende sia un problema serio e di notevole spessore – commenta Marco fusco segretario generale della S.N.G.G.; Ci vediamo – continua Fusco – costretti ad intervenire drasticamente al fine di tutelare gli interessi dei nostri iscritti che continuano ad aderire alla nostra organizzazione sindacale incessantemente. Occorre una dimostrazione seria che siamo preseti e che non scendiamo a compromessi con nessuno o con chi che sia; vogliamo – continua Fusco – solo ed esclusivamente tutelare i nostri iscritti in tutto e per tutto con l’appoggio dei nostri legali e con la nostra attività; infatti è proprio per questi motivi che abbiamo deciso di intervenire nei confronti di alcune notissime aziende di vigilanza privata presenti a Roma e provincia direttamente con istanze di fallimento. Dai conteggi infatti di numerose guardie particolari giurate le differenze salariali, il mancato rispetto del CCNL hanno fatto si ché gli importi dovuti alle GPG aumentassero ed assumessero notevole spesso. Visto e considerato che la legge ce lo consente andiamo avanti con fallimenti ecc. In soluzione – conclude Fusco – o si piegano e quindi pagano quanto dovuto, o chiudono per fallimento. Non hanno mezzi terni e vanno avanti dritti al punto senza parlare e tranzare con nessuno. A Roma scoppia il caso istituti di vigilanza e assicurano dalla S.N.G.G., ne vedremo delle belle
#47 salvatore fenderico (sabato, 20 novembre 2010 23:33) In questo mestiere c'è sempre il rischio di fare l'uccello del malaugurio. Però qualcuno deve pur dirlo che il sospirato decreto ministeriale sulla capacità tecnica (il primo decreto attuativo della riforma avviata con il dPR 153/2008) è fermo al Consiglio di Stato da otto mesi “perché il presidente della commissione ha avuto un malore”. Ora, benché gli otto mesi d'attesa non dipendano ovviamente solo dalla cagionevolezza di un rappresentante dell'Alto Consesso (al quale vanno peraltro i nostri sinceri auguri di pronta guarigione), v'è comunque da chiedersi come possa andare avanti un paese se una legge si ferma per la malattia di un suo funzionario. Eppure proprio questo ci ha detto in fiera a Milano il Coordinatore dell'Unità organizzativa per la Vigilanza privata del Dipartimento della Pubblica Sicurezza Vincenzo Acunzo. Ora, a parte i risvolti di involontaria comicità che sta assumendo la vicenda, la questione è seria, dal momento che la brusca accelerazione della crisi di governo delle ultime ore suggerisce di accorciare il più possibile i tempi di emanazione di qualsiasi decreto. Insomma, non vorremmo che il parere del Consiglio di Stato (che i soliti bene informati giurano essere positivo) arrivasse a governo caduto e si dovesse rifare tutto da capo. Ricordiamo che si tratta di un decreto di alta complessità tecnica, fortemente condiviso, bipartisan, bilaterale, biunivoco e chi più ne ha ne metta. Ricordiamo soprattutto che si tratta di un decreto chiave per la riforma, perché definisce i requisiti minimi che le aziende devono possedere per operare sul mercato, creando il primo sbarramento alle realtà che non possono fornire servizi di qualità accettabile. Ricordiamo infine che si tratta di un decreto dalla portata potenzialmente epocale per la vigilanza privata, che potrebbe contrarre il mercato a meno del 50% delle attuali licenze. Ma questo ovviamente potrà accadere solo se non cade il Governo. E sempre che il presidente della Commissione del Consiglio di Stato si riprenda rapidamente. E ammesso che il decreto non si fermi di nuovo perché l'usciere del Viminale ha un'unghia incarnita. Tags: * capacità tecnica
#46 Gaetano Buonora UGL (venerdì, 19 novembre 2010 17:09) Ciao Salvatore, ti ringrazio come sempre delle informazioni che ci dai, noi prendiamo atto di tutto il materiale che ci offri e ti chiedo cortesemente, se vuoi, di esprimere anche i tuoi giudizi personali in merito alla situazione che stiamo vivendo !! Per quanto riguarda la situazione del nostro istituto di Vigililanza aspettiamo con ansia il 30 Novembre, la data in cui ci sarà l'incontro con i massimi esponenti dell'azienda per decidere in merito a delle situazioni molto importanti quali : ticket mensa ecc ecc .. Se le cose non vanno come vorremmo molto probabilmente ci sarà un assemblea di tutti i lavoratori nella quale voi esprimerete il vostro parere in merito e prenderemo delle decisioni brutte o buone , ma basta che avremo i nostri diritti Saluti
#45 salvatore fenderico (venerdì, 19 novembre 2010 09:12) SICUREZZA Arrivano gli sceriffi del metrò: 50 vigilantes armati nelle stazioni Presentata in Campidoglio la task force che controllerà i luoghi di maggior rischio. Anche sulla Roma-Lido e la Roma-Viterbo. Incremento della videosorveglianza ROMA - Le stazioni della metropolitana romana e delle ferrovie concesse saranno «sorvegliate speciali» contro microcriminalità, vagabondaggio e molestie. Cresce nella Capitale l'allarme sicurezza e il Campidoglio aumenta l'impegno «a tutela di chi usa i mezzi pubblici e in particolare quelli su ferro». Come? Con gli sceriffi armati. Lunedì 15 novembre, in Campidoglio, è stata presentata la task-force che dovrà svolgere vigilanza armata nei siti di maggior rischio, ma anche in quelli in cui c'è un'insicurezza percepita. La task force è formata da 50 persone, guardie giurate specializzate, così suddivise: cinque pattuglie (dieci persone) sulla Rm/Lido, sette sulla linea B e altrettante sulla linea A e sei pattuglie sui tratti urbani della Roma-Viterbo e della Roma-Pantano. Saranno attivi dalle 7 alle 23, tutti i giorni dell'anno e gestiti dalla Centrale operativa della sicurezza di Atac che si trova a Termini VIDESORVEGLIANZA - «Questa nuova task-force - ha spiegato l'amministratore delegato di Atac, Maurizio Basile - si aggiunge alla vigilanza già presente da gennaio 2010 nelle 54 stazioni della metro e alle 11 pattuglie itineranti che hanno permesso un controllo anche sui treni». Quindi, si tratta di un totale di 420 persone che faranno un controllo coadiuvato con quello da lontano con video sorveglianza. In base ai primi risultati ottenuti da gennaio 2010, sono stati allontanati 9.948 persone che chiedevano l'elemosina, 2.604 persone moleste e ricevute 303 richieste di aiuto alle forze dell'ordine. Una maggiore attenzione sarà prestata anche alla formazione del personale destinato a garantire la sicurezza e l'assistenza dei cittadini. PROTOCOLLO CON FORZE DELL'ORDINE - Passo successivo, ha spiegato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, «sarà la firma di un protocollo con tutte le forze dell'ordine di cui si parlerà martedì in Questura e che permetterà un maggior controllo su tutte le stazioni, anche su quelle su gomma, sui nodi di scambio e su tutti i luoghi di passaggio dei cittadini». Infine, il Sindaco ha spiegato di aver chiesto ad Atac «di anteporre il tema del decoro e della sicurezza perché ci sia tolleranza zero, non solo per i grandi reati, ma anche contro il degrado e la microcriminalità». DECORO E PULIZIA - L'assessore capitolino alla Mobilità, Sergio Marchi quindi ha annunciato: «Sta per partire una grande operazione decoro nella metropolitana e nelle stazioni delle ferrovie concesse di Roma: giovedì e venerdì gruppi misti Ama, Acea, e Vigili urbani si recheranno alle stazioni Laurentina, Cipro e Trastevere per cancellare le scritte, rimuovere cartelloni abusivi, pulire in terra e ripristinare l'illuminazione. Poi sarà il turno di altre stazioni». «Dalla prossima settimana- ha aggiunto Marchi- gli interventi riguarderanno altre stazioni a partire da Tiburtina, Rebibbia, Ponte Mammolo e Santa Maria del Soccorso. Per ciascun intervento saranno impiegate 2 squadre Ama per la rimozione delle scritte, 2 di vigili, una squadra Ama per il verde, una per il decoro, una per la rimozione dei cartelloni abusivi ed una dell'Acea».
#44 salvatore fenderico (venerdì, 19 novembre 2010 08:40) -evitare l’abuso di caffeina e alcool durante la notte e di sonniferi durante il giorno. Lavorare di notte potrebbe favorire lo sviluppo di tumori, così come i raggi ultravioletti o l’inquinamento ambientale. È quanto emerge da un rapporto dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), con sede a Lione, in Francia, secondo cui chi lavora nei turni di notte è a maggior rischio di tumori rispetto al resto della popolazione. I risultati dello studio sono stati presentati sulla rivista Lancet Oncology. L’alterazione dell’orologio interno dell’organismo, da cui dipendono i ritmi circadiani, ha probabilmente un effetto cancerogeno, per gli uomini e non solo. Nel 2001, una ricerca condotta dal Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, aveva riscontrato che le lavoratrici che svolgono turni di lavoro notturni hanno un rischio di tumori al seno del 60 % più elevato. In realtà, l’ipotesi di un legame tra turni di notte e tumori al seno risale ad alcuni anni prima e qualche esperto è arrivato a sostenere che il lavoro notturno abbia contribuito all’incremento dell’incidenza di questi tumori. Altre ricerche hanno d’altra parte riscontrato che gli esponenti del sesso maschile, che lavorano di notte, hanno un rischio più elevato di sviluppare tumori alla prostata. Le ricerche sull’animale hanno confermato che i geni coinvolti nella regolazione dell’orologio biologico sono alterati nelle cellule tumorali e che gli animali esposti a regimi luce-buio invertiti, sviluppano più tumori e muoiono prima. L’effetto cancerogeno, o comunque negativo, delle occupazioni notturne, potrebbe quindi avere a che fare con la risposta dell’organismo alla luce. La ghiandola pineale, nel cervello, produce l’ormone melatonina, in seguito all’esposizione successiva alla luce (del sole o artificiale) e poi al buio; produzione che viene perciò alterata quando le persone rimangono attive la notte, a luci accese. L’ormone non solo regola i ritmi dell’organismo, ma agisce come antiossidante, proteggendo il DNA da quei danni che possono portare alla formazione di tumori. Un altro fattore capace di contribuire ad accrescere il rischio potrebbe essere poi la mancanza di sonno: chi lavora di notte, difficilmente riesce ad invertire completamente i propri cicli giorno-notte. E poco sonno rende il sistema immunitario più vulnerabile agli attacchi e meno capace di difendersi dalle cellule cancerose. Pubblicato da unal-agrigento a martedì, novembre 10, 2009
#43 salvatore fenderico (venerdì, 19 novembre 2010 08:39) L’aspetto “medico” è costituito dalla modificazione dello stato di salute. L’inversione del ritmo sonno-veglia determina, a breve tempo, disturbi simili a quelli provocati dal jet lag (disturbi del sonno, irritabilità, dispepsia); nel lungo periodo possono osservarsi una maggiore incidenza di patologie a carico dell’apparato gastroenterico (il 31,3 % dei lavoratori notturni soffre di gastroduodenite, il 12,2% di ulcera duodenale) e del sistema neuropsichico (il 64,4% è affetto da sindromi ansiose e/o depressive). L’ipertensione conseguente ad un riposo insufficiente può aggravare problemi di pressione sanguigna e sintomatologie cardiache. Altre patologie aggravate dall’inversione del ritmo circadiano sono: diabete, disordini intestinali, epilessia, insonnia, depressione. Alcune persone divengono, tra l’altro, più sensibili ai farmaci assunti per controllare le patologie sopra indicate. Tali patologie sono ascrivibili, oltre che all’alterazione dei ritmi biologici, anche ad una non adeguata alimentazione; talvolta, i lavoratori notturni tendono a modificare l´alimentazione e la distribuzione dei pasti nell´arco della giornata. L’Eurispes ha preso in esame, inoltre, i recenti provvedimenti che hanno cercato di attenuare i problemi connessi al lavoro notturno, da un lato, imponendo controlli preventivi e periodici adeguati al rischio a cui il lavoratore è esposto (art.14 D.lgs. n.66 del 8 aprile 2003), dall’altro la normativa stabilisce, qualora sopraggiungessero condizioni di salute che comportino l’inidoneità alla prestazione di lavoro notturno, accertata dal medico competente o dalle strutture sanitarie pubbliche, che il lavoratore dovrà essere assegnato al lavoro diurno, in altre mansioni equivalenti, se esistenti e disponibili (art.15 del D.lgs. n.66 del 8 aprile 2003). Per limitare i danni legati a questa tipologia di lavoro, L’Eurispes ha stilato un breve vademecum comportamentale: -cercare di lavorare durante la notte in ambienti bene illuminati; -dormire durante il giorno ricreando il più possibile la condizione di buio; -mantenere un lungo periodo di sonno, eventualmente seguito da un breve riposo evitando di dormire ad intervalli; -alimentarsi durante il lavoro notturno non con semplici spuntini, ma con un pasto (ricordando che però pasti abbondanti e ricchi di carboidrati inducono facilmente la sonnolenza);(continua)
#42 salvatore fenderico (venerdì, 19 novembre 2010 08:36) UNAL DI AGRIGENTO INFORMA LE GPG SULLE PATOLOGIE CONNESSE AL LAVORO NOTTURNO E AI CAMBI DI TURNAZIONE FREQUENTI INVERSIONE RITMO CIRCADIANO Di tutti i ritmi della natura, il più evidente è certamente l'ininterrotto avvicendarsi del giorno e della notte. Piante ed animali, da epoche remote, si sono adattati ad esso. Perché le piante possano vivere, le loro foglie devono schiudersi al Sole e di notte devono ripiegarsi. Gli animali che cacciano o si alimentano di giorno, di notte riposano o riducono la loro attività; il contrario avviene se si procurano il nutrimento la notte. In realtà, sebbene il ritmo giornaliero sembra riflettersi esclusivamente nell'alternarsi del riposo e dell'attività, si manifesta con moltissimi cambiamenti non sempre evidenti. Il disequilibrio del ritmo circadiano può portare gravi scompensi all’organismo. Uno studio Eurispes ha preso in esame le conseguenze del lavoro notturno sulla vita privata dei lavoratori e sulla sicurezza sul lavoro. L´adeguamento al lavoro notturno e la tolleranza nei confronti dei suoi possibili effetti variano ampiamente tra i lavoratori. Tuttavia, in linea generale, il lavoro notturno rappresenta un fattore di rischio negativo per la salute dei lavoratori, in quanto l’organismo umano risulta maggiormente vulnerabile durante la notte, poiché il livello di vigilanza viene alterato dalla povertà di stimoli e dall’affaticamento conseguente all’attività lavorativa. I problemi posti dal lavoro notturno riguardano vari aspetti interconnessi: biologico, lavorativo, medico e sociale. L’aspetto “biologico” è caratterizzato dall’alterazione della normale ritmicità circadiana della maggior parte delle funzioni biologiche, la quale può influenzare lo stato di salute e la capacità lavorativa della persona. In particolare, una scarsa illuminazione influisce sul tasso di produzione di melatonina, determinando reazioni chimiche a cascata che influiscono sul sangue, sulla digestione, sulla temperatura corporea, sulle onde cerebrali, così come sul nostro generale stato di allerta e lucidità. Circa il 63% delle persone che lavorano di notte accusa disturbi del sonno. La durata del sonno può limitarsi in tali soggetti a 4-6 ore, a differenza della durata media per persona sana che è di 7-9 ore. Questa perdita di ore di sonno determina una riduzione di energie e di reattività. L’aspetto “lavorativo” riguarda l’alterazione dell’efficienza lavorativa con conseguenti errori e incidenti. Il grado di efficienza dei lavoratori notturni viene compromesso principalmente dalla perturbazione del ritmo circadiano, con conseguente deficit di sonno e affaticamento. Tra le 4 e le 6 del mattino, il tasso di incidenti dovuti a fatica, che coinvolgono autocarri, è 10 volte superiore al tasso diurno, quando il traffico è maggiore. Il tasso di errori nell’adempiere numerosi altri compiti culmina per la medesima fascia oraria.(continua....)
#41 Nappo Raffaele (mercoledì, 17 novembre 2010 10:52) Ciao Salvatore, grazie per l'intervento però ora come ora mi preoccupa più leggere questo tipo di articolo che pubblico per intero nelle News: "ROMA, 28 ottobre 2010 – C'erano tutti al ministero del Lavoro. Sabina Bigazzi con Maurizio Scarpa per Filcams, Vincenzo Dell'Orefice per Fisascat e Parmenio Stroppa per Uiltucs. Sul fronte datoriale, le 14 (sic!) rappresentanze presenti hanno mantenuto la linea dura preannunciata nelle precedenti dichiarazioni: senza i correttivi richiesti, il 31 dicembre 2010 - alla scadenza naturale del contratto - le associazioni di categoria firmatarie recederanno dal CCNL per sopravvenuta cessazione delle condizioni che ne rendevano praticabile l'adempimento. Queste le richieste: 1) chiarimento definitivo sull'esonero della vigilanza privata dal campo di applicazione del D. Lgs. 66/03 (la deroga prevista dal CCNL ha portato una pioggia di sanzioni alle imprese da parte delle direzioni provinciali del lavoro); 2) esatta circoscrizione del campo di applicazione della vigilanza privata, come previsto dell'avviso comune e come recepito dal decreto Maroni (perimetro che finora non ha trovato una concreta applicazione); 3) reale applicazione delle tabelle di congruità negli appalti, a partire da quelli pubblici; 4) divieto di intermediazione nella sicurezza privata attraverso la sottoscrizione diretta di contratti da parte di soggetti privi di licenza ex art. 134. La parte sindacale, pur contestando l'enorme perdita di tempo ed energie (“avreste dovuto dirlo 20 mesi fa”), ha sostanzialmente convenuto sulla necessità di varare i provvedimenti richiesti dalla parte datoriale, che si mostrano ormai imprescindibili per la stessa sopravvivenza delle imprese e del settore nel suo complesso."
#40 Salvatore Campanle - Lavoratore-gpg-rsa-Fisascat CISL (lunedì, 15 novembre 2010 14:22) Ho letto,con piacere,molti vs. interventi;per cui mi complimento e ringrazio l'amico Raffaele Nappo, per la felice e "coraggiosa"idea avuta nel proporre la costituzione della bacheca,perchè è proprio vero che abbiamo bisogno dell'aiuto e del sostegno di tutti e,come ha detto già qualcuno di voi,ciò è gradito ma senza "veli",nessuno ci mangia,bisogna essere capaci di buttare alle spalle ogni timore reverenziale di sorta. Per quanto attiene alla questione "tickets"; permettetemi di fare un'integrazione a quanto già riportato da Raffaele,in quanto;prima di parlare di "schiarite"(che potrebbero indurre ad abbassare la guardia)bisogna aspettare il 30 p. v.,in quanto avendo l'azienda dichiarato che il suo intento era quello di sospenderne l'erogazione e non di abrogarli,al che,noi rappresentanti,gli abbiamo posto la necessità di dovere ritirare le comunicazioni di disdetta dell'accordo,per poi discutere nel merito la questione,che ci vedeva tutti d'accordo sul fatto che,laddove si dovesse dimostrare la necessità di una sospensiva, siamo,come lavoratori,disponibili a trattare anche sui tempi,ma fermamente decisi,nell'esigere la retroattività quale conditio sine qua non,per ragionarne. Riguardo al pensiero esposto dall'amico Ermanno,mi trova in parte d'accordo;in quanto da sempre,abbiamo sempre detto che non è nostra intenzione ribaltare l'azienda a testa in giù,ma la stessa,non può pensare di farlo con noi lavoratori.Invito tutti ad uscire dal guscio,senza timore,in quanto all'orizzonte si delinea un momento cruciale per il futuro lavorativo nostro e della azienda stessa. Pertanto;ognuno è chiamato,responsabilmente al proprio compito,perchè ritengo che ognuno debba dare il proprio contributo,senza pensare che la "non partecipazione" li esclude automaticamente dalle eventuali problematiche oppure,in caso di "conquiste" l'include altrettanto automaticamente.Un saluto a tutti e buon lavoro.
#39 salvatore fenderico (sabato, 13 novembre 2010 17:45) da guardare e commentare..^_*
#38 salvatore fenderico (sabato, 13 novembre 2010 17:42) leggete quasto link.....;-)))
#37 Nappo Raffaele (giovedì, 11 novembre 2010 21:59) mi dispiace aver rimosso il commento di goan, ma non ammetto toni volgari sul sito, il proposito di queste paggine è l'informazione e il commento, accuse e insulti sono da fare altrove.
#36 Gianluca Castellano UGL (mercoledì, 10 novembre 2010 18:39) Carissimi colleghi, finalmente il giorno cosi' tanto atteso e' arrivato. Domani noi sindacati siamo chiamati in causa in azienda per parlare delle numerose problematiche che la ns azienda sta vivendo in questi ultimi tempi,e per cosa ha da dirci la ns direzione. Prossimamente sarà pubblicato tutto ciò che sarà discusso in sede. Abbiate fede che le new entry nei sindacati non vi deluderanno!!!
#35 Gaetano Buonora UGL (domenica, 07 novembre 2010 16:13) Ciao raffaele l.incontro con la Direzione è in data 11-11-2010,sono d'accordo con te che è più SEMPLICE firmarsi con nome e cognome . Saluti.
#34 Nappo Raffaele (sabato, 06 novembre 2010 21:21) Ciao Gaetano, è vero che il 12 c.m. è previsto un incontro con la Direzione? Fammi sapere e aspetto documentazione per publicarla nel sito
#33 Nappo Raffaele (sabato, 06 novembre 2010 21:17) Siamo tutti bravi a parlare... intanto seguite l'esempio di chi risponde e non vi nascondete dietro nomi di persone..... chi dice la verità non ha niente da temere, firmatevi, fate sapere chi siete!!!!
#32 GOAN (venerdì, 05 novembre 2010 19:40) VEDO CHE CI SONO COLLEGHI CHE CI FANNO GLI AUGURI,MA E' ASSURDO. CARI COLLEGHI ALMENO ABBIATE LA BONTA'DI ALZARE I REMI DAL FONDO.SCOMMETTO CHE OGNI QUALVOLTTA CHE CE' STATO UNO SCIOPERO',AVETE FATTO OLTRE IL VOSTRO ORARIO DI LAVORO.12 13 16 ORE?NON VOGLIO CREDERE.QUINDI DEGLI AUGURI NON SAPPIAMO COSA FARCENE.QUI BISOGNA INIZIARE A COMBATTERE CARI COLLEGHI.
#31 Gianluca Castellano UGL (giovedì, 04 novembre 2010 23:22) Caro Vincenzo, unisciti a noi, perche' gli scettici ci piacciono un sacco!!! ciao a presto...
#30 Gianluca Castellano UGL (giovedì, 04 novembre 2010 23:18) Cari colleghi, essere uniti per avere i propri diritti e' una cosa importante e fondamentale. Non dimenticate cio' che sta avvenendo in tutti gli istituti di vigilanza...e' spaventoso!!! Ma quand'e' che capirete che la vera vita non e' questa...quando sara' troppo tardi come dice chi si firma "Goan" sopra??Per chi lotta per la verita' dice il vangelo, lotta per la vita eterna, quindi non abbiate paura di lottare per i vostri diritti, per quello che ci spetta, per il vostro onore, per la vostra dignità, mettete fuori grinta e personalita', non siate sempre le solite pecore...possibile che con quello che stiamo vivendo, ancora si pensa di aspettare dicembre, per vedere quello che succede!!! Io non lo so', non capisco se siete sani di mente o non riusciate a rendervi conto che stiamo nelle stesse condizioni del "TITANIC"...Quello che posso dirvi fate in fretta, non c'e' piu' niente da aspettare...iscrivetevi ai sindacati, non importa quale, ma purche' vi scriviate...P.S. a tutti i colleghi...Posti di comodo non ce ne sono piu'...Scetateve!!!!
#29 GOAN (giovedì, 04 novembre 2010 19:51) BUNA SERA CARI COLLEGHI SONO ANCHIO NELLA VOSTRA STESSA BARCA.MI DISPIACE DIRLO MA SI REMA ANCORA CONTRO VENTO,E CHI NON REMA AFFATTO TIENE ADDIRITTURA I REMI AFFONDO PUR DI OSTACOLARE TUTTI COLORO CHE HANNO CAPITO E VISTO CON I PROPRI OCCHI QUALE DESTINO CI RISERVA. MA C.........O LO SAPETE SE CI FERMIAMO GIUSTO 3 GIORNI (NUMERO PERFETTO),LA NAZIONE SI FERMA ECONOMICAMENTE.LO SAPETE C.......O CHE TUTTI GLI ENTI PUBBLICI E PRIVATI COME BANCHE,POSTE,OSPEDALI,ASL,E CHI PIU' NE HA' PIU' NE METTE,ANDRANNO IN TILT.SOLO ALLORA SI ACCORGERANNO DI NOI,E MI GIOCO LE PALLE ,CHE MOLTE COSE A QUEL PUNTO CAMBIERANNO.ALLORA VI DICO ,AFFINCHE SI COMBATTE ANCORA COME ADESSO, SINGOLARMENTE,LE COSE NON CAMBIERANNO MAAAAAAAAAIIIIIIIIIIII.ALLORA MI DOMANDO E DICO? E'POSSIBILE TUTTO CIO'?SI E' SEMPRE DETTO CHE UNA NOCE NEL SACCO NON FA' RUMORE E CHE L'UNIONE FA LA FORZZA?ALLORA CARI COLLECHI TUTTI, MA QUANDE' CA SCE'SCETAMM A STU' SUONN,QUANDO VERRA'IL NOSTRO TURNO PER ESSERE BUTTATI FUORI?ALLORA SARA'TROPPO TARDI XCHE E CAPITATO A TE' E NON A MEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE. VI DICO SOLO CHE DI TUTTO QUELLO CHE AVVIENE E CHE VERRA'PIANGEREMO E SOFFRIREMO NON SOLO NOI MA ANCHE I NOSTRI CARI FIGLIIIIIIIIIIIIIII.CIAO
#28 Vincenzo G.P.G Napoli (mercoledì, 03 novembre 2010 16:50) Salve, sono una G.P.G. leggendo i commenti vi auguro di realizzare ciò che dite, meglio tardi che mai anche se sono molto ma molto scettico data la situazione in cui lavoriamo !! In bocca al lupo .. Saluti
#27 Andrea G.P.G (mercoledì, 03 novembre 2010 16:28) Grande Gianluca diamo voce ai sindacati!!
#26 Gianluca Castellano UGL (martedì, 02 novembre 2010 16:32) Mammamia...non ci posso credere!!!! Ragazzi cosi' mi fate venire il freddo addosso!!!!Finalmente erano anni che non sentivo parlare i sindacati cosi' bene!!!E allora forza e coraggio io sono con voi!!!!
#25 Gerardo Nitrone CGIL (martedì, 02 novembre 2010 11:21) Mi associo al collega Ermanno, anche perche' iniziare una vera lotta ora come ora, sarebbe antiproducente per la vita dell'azienda stessa...Bravo Ermanno, mi compiaccio....
#24 Cangaro Ermanno CGIL (martedì, 02 novembre 2010 11:16) Nuove svolte si terranno all'interno della nostra azienda...siamo alla resa dei conti!!! Noi non siamo schierati contro l'azienda,come qualcuno vuol far credere,ne abbiamo compromessi con essa, e questo lo dimostreremo, ma siamo in campo per cercare di risolvere finalmente i veri problemi...non conta quanto tempo impiegheremo, ma contano i risultati che raggiungeremo per il bene comune e non solo per gl'iscritti...Questa e' la nuova politica della rsa CGIL aziendale...Chi ci ama ci segua... #23 Gaetano Buonora (domenica, 31 ottobre 2010 18:38) ok grazie .salutoni e coraggio'.
#22 Gianluca Castellano (domenica, 31 ottobre 2010 17:49) Grazie Gaetanono, ci saranno altre partecipazioni, perche' e' importante far ascoltare la nostra voce, che e' quella che da' sicurezza al nostro lavoro e a coloro che vogliono lavorare bene e in armonia eseguendo un lavoro apparentemente facile,ma ricco di INSIDIE e ingiustizie... Mi associo al tuo grande ringraziamento al Sig. amministratore del sito Raffaele Nappo, Nappo, Nappoc e o' cacciamm'...ahahahah Scherzo Raffy sei un grande...
#21 Gaetano Buonora (domenica, 31 ottobre 2010 16:29) un ringraziamento grande al sig. Amministratore del sito Nappo Raffaele.
#20 Gaetano Buonora UGL (domenica, 31 ottobre 2010 16:20) Caro Gianluca prima di tutto vorrei ringraziarti di aver partecipato al forum. Condivido tutto e ti mando i miei più cari saluti.
#19 Gianluca Castellano (domenica, 31 ottobre 2010 10:58) Carissimi colleghi, mi chiamo Gianluca e sono una gpg di napoli, sono un sindacalista Ugl e affianco Gaetano buonora nel difficile impegno che ci vede uniti per migliorare le nostre condizioni di vita lavorativa, con la speranza che i colleghi si sveglino e capiscano la vera gravità che stiamo vivendo e si uniscano dando forza al nuovo sindacato. Basta pensare che tutti i sindacati sono venduti!!! Dobbiamo lottare per capire cosa sta realmente accadendo, e poi unirci per farci sentire dagl'organi di competenza affinche' capiscano e comprendano che siamo una forza in tutta Italia e che siamo lunica categoria armata non riconosciuta...Il nostro Status si e' fermato in un' era geroglifica 1931.Oggi siamo incaricati di pubblico servizio, credono di averci tappato la bocca, ma non e' cosi, lottiamo veramente, facciamoci sentire, solo cosi otterremo qualcosa, ma se continuate a dormire e a fare compromessi...non vi lamentate!!! Prossimamente organizzeremo con altri sindacati, anche autonomi ed associazioni di categoria una marcia su Napoli...accorrete in tanri....
#18 eduardo gpg avellino (sabato, 30 ottobre 2010 20:08) gpg tutte svegliatevi tutte i tempi sono durissimi. e non leccate più. NON SERVE A NIENTE CHIARO.
#17 Nappo Raffaele (venerdì, 29 ottobre 2010 22:53) Mi rivolgo ai colleghi, se lasciate la vostra mail sarete avvisati direttamente di news e attività di cui sarnno promotrici le RSA
#16 nino G.P.G. (venerdì, 29 ottobre 2010 22:05) sentite condoglianze alla famiglia del caro collega della BSK Gerardo.
#15 peppe (venerdì, 29 ottobre 2010 20:28) sono il collega peppe di napoli ringrazio gaetano per la sollecita risposta e in particolare per gli auguri per i 150 anni?ricambio a lui e tutti i colleghi . speriamo che ce la caliamo- chissa se se quaglia ciao auguri a tutti cia cia
#14 Gaetano Buonora UGL (venerdì, 29 ottobre 2010 20:17) Elimina commentoRingraziando Andrea e Peppe vi comunico che le GPG sono incaricati di pubblico servizio e per quanto riguarda il C.C.N.L. da rinnovare le proposte fatte dalle associazioni nazionali degli I.V.P. sono OSCENE . A PEPPE ti auguro 150 anni di vita felice. Vi ringrazio e SALUTI.
#13 peppe (venerdì, 29 ottobre 2010 19:43) sono una guardia giurata di napoli vorrei chiedere ai signori sindacalisti ma questo benedetto contratto nazionale e non parliamo del provinciale quando verra stilato? aspetto con ansia saluti sempre che rimaniamo vivi saluti un colllega
#12 Andrea G.P.G (venerdì, 29 ottobre 2010 16:34) Salve, vedo che questo forum è molto interessante quindi invito tutti i colleghi a denunciare tutto quello che non va (anche se lo sappiamom gia) tipo : spostamenti di servizio, orari, minacce velate e quant'altro !! Tutti sappiamo che nel nostro lavoro si rischia la VITA tutti i giorni pero un stipendio MISERO. Aspettiamo sempre con pasienza che qualche politico o dirigente ci spighi la nostra veste giuridica qual'è !!! Lo domandiamo da anni ma mai nessuno ci ha dato una risposta valida. Ringrazio ancora Saluti
#11 nino (giovedì, 28 ottobre 2010 20:20) grazie
#10 salvatore fenderico (giovedì, 28 ottobre 2010 19:51) A nome di tutta la categoria delle G-P-G- kiediamo alle istituzioni di voler intervenire. E inoltre si kiede alle rispettive segreterie di intervenire e far si che la nostra categoria riesca ottenga il dovuto riconoscimento.
#9 salvatore fenderico (giovedì, 28 ottobre 2010 19:46Guardie giurate, nessuno vuole regolamentarci Lo Stato non può fare sempre finta di niente lasciandoci privi di tutele e sicurezza. Nel frattempo i nostri colleghi continuano a morire nell’adempimento delle loro funzioni acerra-guardie-giurate-vs-inceneritore.jpgCinquantamila “Guardie Giurate”, quasi una polizia parallela, un esercito di guardie giurate che nessuno vuole regolamentare. Negli ultimi anni i corpi di Vigilanza Privata sono cresciuti in modo vertiginoso, oggi in Italia il numero delle imprese sono 924, con 49.137 dipendenti ed un fatturato di 2 miliardi e 400 milioni di Euro. A dicembre 2008 è scaduto il contratto nazionale, attendiamo da anni la riforma del settore, che è regolato ancora dal regio decreto sulla pubblica sicurezza del 1931. Compiti, spettanze e limiti della Vigilanza Privata devono essere definiti per legge, ora che il nostro impiego è così vasto e generalizzato. Lo stato, non può fare sempre finta di niente, lasciandoci privi di tutele e sicurezza, nel frattempo i nostri Colleghi continuano a morire, nell’adempimento delle loro funzioni.
#8 Gaetano Buonora (giovedì, 28 ottobre 2010 17:52) Ho letto il materiale presente sul tuo link e mi sembra molto interessante ti invito ancora a dare suggerimenti utili alla categoria !! Ti ringrazio a presto saluti
#7 salvatore fenderico (mercoledì, 27 ottobre 2010 21:35) sepero ke ci possa essere una collaborazione leggi il mio link...troverai del materiale..interessante.
#6 Nappo Raffaele (martedì, 26 ottobre 2010 21:53) Le mie più sentite condoglianze al collega della BSK service, Gerardo Citarelli, ucciso in servizio, piango con la sua famiglia per il lutto, la dignità e per la suffiecienza che come al solito dedicano i media e le autorità a quelli che muoiono come noi per un lavoro di "vigilantes". #5 Gaetano Buonora UGL (lunedì, 25 ottobre 2010 16:11) Elimina commentograzie per la partecipazione al forum. Invito chiunque a segnalare qualsiasi notizia o anomalia da parte dei lavoratori Grazie Saluti
#4 Nappo Raffaele (lunedì, 25 ottobre 2010 10:10) Da informazioni che ritengo attendibili, in merito ai Ticket mensa, mi risulta che vari istituti che hanno chiesto un sgravio fiscale maggiore si sono sentiti rispondere di cominciare a togliere i vari BENEFIT che concedevano ai dipendenti.... il ticket mensa è un benefit perchè il contratto prevede un indennità di 1,89 euro. Stanno solo monetizzando in attesa della riforma della categoria e del nuovo CCNL perchè dovranno sborsare non pochi soldini. Consiglio quindi di rimanere alla finestra e aspettare questi sei mesi che è il termine massimo che l'Unione Europea ha concessso per la rifoma.
#3 Luigi (venerdì, 22 ottobre 2010 16:44) Leggendo il commento del Sindacato o meglio del Sig. Gaetano Buonora sono rimasto contento dall'impegno profuso da parte di quest'ultimo a favore di tutti i lavoratori della categoria e ringrazio per questo
#2 Gaetano Buonora (venerdì, 22 ottobre 2010 16:42) Ti ringrazio per l'interesse e ti assicuro a nome del nostro Sindacato che gia ci stiamo attivando affinchè le cose cambino in maniera positiva e noi tutti ci impegneremo al massimo per far valere i diritti di tutti i lavoratori(G.P.G). Approfitto per invitare tutti i lavoratori a lasciare un commento qui in bacheca Saluti
#1 francesco inv. (venerdì, 22 ottobre 2010 16:28)auguri di cuore sperando che le cose cambino in meglio per tutta la categoria così maltrattata e al limite della povertà.